Questi muffin, strabuoni è il termine tecnico, sono una libera interpretazione a partire da questa bellissima ricetta di La Zucca Capricciosa, andate a curiosare il link perchè anche la ricetta originale merita (dico 'anche' perchè ovviamente la mia non è da meno!).
Appena ho visto la ricetta mi sono fiondata in cucina, buona idea dato che sto passando il pomeriggio in casa malaticcia, ma mi mancava il Philadelphia per il cuore morbido, mi sono detta "sarà per un'altra volta"...ovviamente dopo pochi minuti ero all'opera in cucina, pesavo, mescolavo, sbattevo... e per due minuti anche il mio naso si è dimenticato di starnutire e colare. Ovviamente non è più la stessa ricetta. Anche la versione originale passerà dalla mia cucina, non temete!
Ho semplicemente aumentato le dosi del liquore da brava alcolizzata che sono, ho ridotto un pò zucchero e burro perchè sono solita fare così per adeguare ai miei gusti personali, ho dimezzato il cacao per dare solo un colore ambrato ma non coprire il sapore del baileys, avevo lo zucchero di canna e mi sembrava starci a pennello.
Come sono?! Intensi, morbidi, molto buoni e se vengono scaldati in modo da mangiarli leggermente tiepidi il cuore di cioccolato si scioglie in bocca (vi confesso che me ne sono scofanata un paio ancora un pò caldi).
Con questa ricetta faccio un piccolo volo pindarico, una arrampicatina sugli specchi...e partecipo al contest di Grembiule e presine, dedicato a cucina e libri.
Il tema è adorabile, sono stata sempre una lettrice accanita, ma da quando vivo sola mi sembra sempre di non avere il tempo per leggere, o la serenità mentale per approciarmi al libro dato che spesso il tempo fisico ci sarebbe.
Ultimamente sto leggendo "L'eleganza del riccio" di Mauriel Barbery.
La protagonista è una portinaia qualunque, che fa di tutto per non disconfermare lo stereotipo borghese della portinaia brutta, povera e di scarsa cultura, in realtà è una mente brillante e vorace, ama l'arte e la filosofia, legge di tutto di nascosto nella sua guardiola. La accomuna alla seconda protagonista, una preadolescente prossima al suicidio, uno fare cinico e disincantato, ironico e sprezzante.
Nel libro viene dato molto spazio alla sua amicizia con Manuela (donna delle pulizie molto più intuitiva e umana di molto ricchi per cui lavora) abilissima nel far dolci e dai gusti molto raffinati che si presenta nella guardiola all'ora del tè...
"oggi Manuela è di buon umore...scarta con vivacità un cestino saturo di pasticcini ancora orlati dalle corolle bianche in cui sono stati cotti..."
Nel libro gli incontri davanti a dei dolci appena scartati dall'amica sono molti, ma non sempre viene nominato un dolce in particolare, così anche questi muffin mi sembrano perfetti per l'ora del tè in rue de Grenelle.
Ingredienti:
200 g. di farina 00
100 g. di zucchero di canna
1 cucchiaino raso di cacao amaro
1 fiala di aroma alla vaniglia
130 ml di Baileys più 20 ml di latte
50 g. di burro fuso
1 uovo xl
1 barretta di cioccolato al latte
mezza bustina di lievito vanigliato
mezzi cucchiaino di bicarbonato
pizzico di sale
per 10-12 muffin
Mescolare a parte i secchi: farina, zucchero, cacao, lievito, sale e bicarbonato.
Sbattere leggermente uovo, latte, liquore, vaniglia.
Unire i due composti velocemente amlgamando quanto basta per ottenere un composto omogeneo.
Riempire i pirottini con un cucchiaio abbondante di impasto, posizionare al centro uno o due quadretti di cioccolato, coprire con un secondo cucchiaio di impasto.
Infornare a 180° per 25 minuti, non di più se li volete bene umidi.
Con questa ricetta desidero partecipare al contest di Grembiule e presine
Altra cosa importante, ringrazio di cuore Ondina in cucina (Rita) per avermi assegnato questo premio!
"il premio Dardos fu creato dallo scrittore spagnolo Alberto Zambade, il quale nel 2008 concesse nel suo blog Leyendas "El Pequeño Dardo "
, il seguente premio ai primi quindici blog selezionati da lui e da
quel momento il premio iniziò a circolare su internet. Secondo il suo
creatore, questo premio vuole " riconoscere il valore di ogni blogger,
per il suo impegno nella trasmissione di valori culturali, etici,
letterari e personali". Esprimendo in ultima analisi la loro creatività,
attraverso il suo pensiero rimane vivo innato tra le sue parole"
Ho rigirato tante volte questi premi e ogni volta mi risulta più difficile decidere a chi rigirarli, perdo le mezz'ore tra i vari blog per scegliere, perchè di giorno in giorno aumentano i blog che seguo, che stimo e apprezzo per i più vari e validi motivi. Tutti i blog che leggo e commento regolarmente per me sono meritevoli dei più vari complimenti e producento ricette, pensieri, riflessioni meritevoli del premio suddetto.
Perdonatemi se adotto nuovamente un metodo visto su altri blog e dico che lascio il premio ai primi otto blogger amici che passano di qua a commentarmi. Grazie a tutti di farmi sentire parte di un mondo di relazioni che ruota intorno ad un passione comune!
mercoledì 31 ottobre 2012
lunedì 29 ottobre 2012
Torta tipo la Apple pie
Il lunedì, quando è possibile, mi piace aprire la settimana con un dolce. Ve ne lascio uno che nella sua bontà è anche salutare, poco zucchero e tanta frutta (anche se il burro non lo posso nascondere, è lì tra gli ingredienti).
Volevo fare la apple pie americana e in particolare è un pò che punto la versione della Evans, è un pò che non riprendo in mano il bellissimo libro. Ma vi dirò, mi studio la ricetta, noto la miriade di passaggi, la quantità di burro nell'impasto, di zucchero nel ripieno...e decido di semplificarmi ed alleggerirmi la vita! Così ho perfezionato l'impasto alla ricotta che avevo già usato, sia per fare questi cestini ai fichi, che in versione salata per queste tortine ai cavoletti.
Avevo in mente qualcosa di molto più cioccolatoso e peccaminoso, ma la riuscita è stata deludente. In realtà non ho provato molta delusione perchè per esperienza so che le cose più classiche e semplici la prima volta non mi vengono mai, quindi in un certo senso me l'aspettavo. Sto parlando del tortino con il cuore morbido, ecco il cuore morbido c'era e trasbordava da tutte la parti, era il tortino esterno che ha ceduto miseramente. Un tortino incontinenete e non presentabile, è stato apprezzato, buono era buono, ma brutto, brutto brutto.
Si rifà per il prossimo finesettimana, con la ricetta di Montersino, se ascoltassi subito i consigli altrui probabilmente tutto andrebbe liscio come l'olio, ma io ho la testa dura come il muro, sono cocciuta e replico i miei errori all'infinito sguazzandoci dentro attrice dei miei piccoli drammi.
Ma ve lo giuro, davanti al tortino mi sono fatta solo una bella risata e ho detto al mio ragazzo che "il cuore morbido è la parte migliore".
Questa torta invece è venuta bene, ve la suggerisco appena vi va di fare una scorpacciata di mele al forno, con l'aroma di cannella e il guscio di pasta ricottosa e semi integrale.
Per la prima volta ho sperimentato lo stevia al posto dello zucchero, un grammo di stevia docifica come 5 grammi di zucchero, si ricava naturalmente dalla omonima pianta sud americana, le sue foglie hanno un intenso potere dolcificante soprattutto se disidratate.
Ingredienti:
per la pasta
250 g. di ricotta cremosa
200 g. di farina 00
60 g. di farina integrale
80 g. di burro
4 g. di Stevia
1 cucchiaino di lievito per dolci
per il ripieno
6 mele royal gala
2 cucchiai di zucchero di canna
1 noce di burro
2 cucchiai di marsala
scorza di limone
succo di mezzo limone scarso
cannella abbondante
3 frollini o biscotti secchi
per uno stampo da 24 cm
(avanza un terzo di pasta, ideale per fare un piccolo strudel affettando una mela in più)
Lavorate la ricotta insieme al burro ammorbidito a temperatura ambiente, mescolare con una forchetta ottenendo una crema. Aggiungere farine, stevia e lievito, impastare il tutto quanto basta per ottenere un panetto di impasto omogeneo.
Le mele le ho tagliate a cubetti, buccia compresa che a me piace, ma la buccia è ovviamente facoltativa. Mescolare le mele con poco zucchero, limone scorza e succo, marsala e cannella. Far riposare coperte per una mezz'ora, come per la pasta.
Passare le mele in padella a fuoco medio con poco burro, aspettare 10 minuti in modo che si caramellino e che si asciughino i liquidi.
Dividere l'impasto in due metà e stendere in due dischi, quello della base più largo perchè comprende i bordi, stendere molto sottile. Rivestire di impasto la teglia imburrata e infarinata, in modo che copra bene i bordi, eliminare la pasta in eccesso.
Sbriciolare i frollini e distribuirli alla base, versare tutte le mele.
Rcoprire con un secondo disco di pasta dello stesso diametro della tortiera, pizzcare i bordi per chiuderli e ripiegarli un pò verso l'interno.
Infornare a 180° per 35-40 minuti. Comunque aspettare che la pasta inizia diventare dorata.
Volevo fare la apple pie americana e in particolare è un pò che punto la versione della Evans, è un pò che non riprendo in mano il bellissimo libro. Ma vi dirò, mi studio la ricetta, noto la miriade di passaggi, la quantità di burro nell'impasto, di zucchero nel ripieno...e decido di semplificarmi ed alleggerirmi la vita! Così ho perfezionato l'impasto alla ricotta che avevo già usato, sia per fare questi cestini ai fichi, che in versione salata per queste tortine ai cavoletti.
Avevo in mente qualcosa di molto più cioccolatoso e peccaminoso, ma la riuscita è stata deludente. In realtà non ho provato molta delusione perchè per esperienza so che le cose più classiche e semplici la prima volta non mi vengono mai, quindi in un certo senso me l'aspettavo. Sto parlando del tortino con il cuore morbido, ecco il cuore morbido c'era e trasbordava da tutte la parti, era il tortino esterno che ha ceduto miseramente. Un tortino incontinenete e non presentabile, è stato apprezzato, buono era buono, ma brutto, brutto brutto.
Si rifà per il prossimo finesettimana, con la ricetta di Montersino, se ascoltassi subito i consigli altrui probabilmente tutto andrebbe liscio come l'olio, ma io ho la testa dura come il muro, sono cocciuta e replico i miei errori all'infinito sguazzandoci dentro attrice dei miei piccoli drammi.
Ma ve lo giuro, davanti al tortino mi sono fatta solo una bella risata e ho detto al mio ragazzo che "il cuore morbido è la parte migliore".
Questa torta invece è venuta bene, ve la suggerisco appena vi va di fare una scorpacciata di mele al forno, con l'aroma di cannella e il guscio di pasta ricottosa e semi integrale.
Per la prima volta ho sperimentato lo stevia al posto dello zucchero, un grammo di stevia docifica come 5 grammi di zucchero, si ricava naturalmente dalla omonima pianta sud americana, le sue foglie hanno un intenso potere dolcificante soprattutto se disidratate.
Ingredienti:
per la pasta
250 g. di ricotta cremosa
200 g. di farina 00
60 g. di farina integrale
80 g. di burro
4 g. di Stevia
1 cucchiaino di lievito per dolci
per il ripieno
6 mele royal gala
2 cucchiai di zucchero di canna
1 noce di burro
2 cucchiai di marsala
scorza di limone
succo di mezzo limone scarso
cannella abbondante
3 frollini o biscotti secchi
per uno stampo da 24 cm
(avanza un terzo di pasta, ideale per fare un piccolo strudel affettando una mela in più)
Lavorate la ricotta insieme al burro ammorbidito a temperatura ambiente, mescolare con una forchetta ottenendo una crema. Aggiungere farine, stevia e lievito, impastare il tutto quanto basta per ottenere un panetto di impasto omogeneo.
Le mele le ho tagliate a cubetti, buccia compresa che a me piace, ma la buccia è ovviamente facoltativa. Mescolare le mele con poco zucchero, limone scorza e succo, marsala e cannella. Far riposare coperte per una mezz'ora, come per la pasta.
Passare le mele in padella a fuoco medio con poco burro, aspettare 10 minuti in modo che si caramellino e che si asciughino i liquidi.
Dividere l'impasto in due metà e stendere in due dischi, quello della base più largo perchè comprende i bordi, stendere molto sottile. Rivestire di impasto la teglia imburrata e infarinata, in modo che copra bene i bordi, eliminare la pasta in eccesso.
Sbriciolare i frollini e distribuirli alla base, versare tutte le mele.
Rcoprire con un secondo disco di pasta dello stesso diametro della tortiera, pizzcare i bordi per chiuderli e ripiegarli un pò verso l'interno.
Infornare a 180° per 35-40 minuti. Comunque aspettare che la pasta inizia diventare dorata.
domenica 28 ottobre 2012
Lasagne con zucca e salsiccia
L'ho messa nella torta, nello sformato, nella pasta e nel risotto...la zucca nella lasagna ancora mi mancava, quando ho visto su "Cucina moderna" la ricetta delle lasagne con zucca e salsiccia ho pensato che doveva essere mia!
Alla fine non ho seguito la ricetta alla lettera: ho evitato l'aglio che non mi sembrava un valore aggiunto, ho sostituito l'emmental con un formaggio mordido che nelle lasagne è molto più indicato.
Cosa c'è di più appropriato la domenica di un bella pirofila che trabocca di lasagne, e queste sono favolose, sia perchè ne amo i colori, sia perchè il gusto è eccezionale.
Comunque io, alle classiche lasagne con il ragù di carne, preferisco tutte le altre: con i carciofi, con le verdure miste e la crescenza, con il radicchio e i formaggi. Le lasagne classiche mi piacciono, se me ne capita davanti un piatto non le rifiuto (anche perchè io non sono schizzinosa e non rifiuto il cibo in generale), ma le ho sempre trovate un pò pesanti.
Io ho usato delle normalissime lasagne secche, che però preferisco sempre prelessare cinque minuti in acqua leggermente salata. Lo trovo un passaggio utile, sia per non far piegare e seccare i bordi della lasagna in forno (altro accorgimento è fare i primi minuti di cottuta coprendo il tutto con un foglio di alluminio), sià perchè si possono lasciare le lasagne in forno qualche minuto in meno così dorano bene ma non eccessivamente. Si vede dalla foto, no?!
Con questa ricetta sarebbe stata ideale la pasta all'uovo che avevo fatto per questi favolosi ravioli, avrebbe dato una bella nota di colore.
Passo senza troppi preamboli alla ricetta e vi auguro buona domenica!
Ingredienti:
200 g. di zucca già pulita
200 g. di salsiccia
100 g. di stracchino fresco e morbido
1 grosso porro
100 g. circa di lasagne secche
25 g. di burro
20 g. di amido di mais
250 ml di latte
20 g. di grana padano grattuggiato
sale, pepe, noce moscata e olio evo qb
per due, un pò abbondanti
Ridurre la zucca in piccoli cubetti, davvero molto piccoli.
Pulire il porro, tagliarlo a metà e poi a fettine sottili. Soffriggere il porro con un filo d'olio, appena è morbido aggiungere la salsiccia sbriciolandola bene con il cucchiaio di legno, dopo 5 minuti aggiungere i cubetti di zucca, coprire e lasciar cuocere una decina di minuti (il grasso della salsiccia permette che il tutto rimanga umido e non dovrebbe essere necessario aggiungere acqua).
Ho preferito lessare le lasagne in acqua leggermente salata per 4 minuti per poi stenderle su un canovaccio, invece che usarle da secche.
Per la besciamella quasta volta ho provato ad usare la maizena al posto della farina ed è molto meglio, la salsa si addensa più velocemente, è più vellutata e il sapore più "pulito".
Sciogliere il burro, mescolarlo con la maizena, lontano dal fuoco. Aggiungere il latte caldo (io lo passo in micronde), riportare sul fuoco e mescolare con cura fino ad abollizione e addensamento, aggiungere sale, pepe e noce moscata. Lasciare la besciamella liquida, solo appena addensata.
Ungere lievemente la pirofila, stendere un velo di besciamella sul fondo e iniziare con gli strati: lasagne, poco meno di metà composto di zucca e salsiccia, poco meno della metà dello stracchino a disposizione a fiocchetti ben distribuiti, qualche cucchiaio di besciamella. Così anche il secondo strato. Terminare con ultimo strato di lasagne, poca zucca e salsiccia, poco stracchino, quello che rimane, abbondante besciamella e una spolverata di grana.
Infornate a 190°, 15 minuti coperto con alluminio e altri 15 scoperto in modo che dori bene la superficie.
Alla fine non ho seguito la ricetta alla lettera: ho evitato l'aglio che non mi sembrava un valore aggiunto, ho sostituito l'emmental con un formaggio mordido che nelle lasagne è molto più indicato.
Cosa c'è di più appropriato la domenica di un bella pirofila che trabocca di lasagne, e queste sono favolose, sia perchè ne amo i colori, sia perchè il gusto è eccezionale.
Comunque io, alle classiche lasagne con il ragù di carne, preferisco tutte le altre: con i carciofi, con le verdure miste e la crescenza, con il radicchio e i formaggi. Le lasagne classiche mi piacciono, se me ne capita davanti un piatto non le rifiuto (anche perchè io non sono schizzinosa e non rifiuto il cibo in generale), ma le ho sempre trovate un pò pesanti.
Io ho usato delle normalissime lasagne secche, che però preferisco sempre prelessare cinque minuti in acqua leggermente salata. Lo trovo un passaggio utile, sia per non far piegare e seccare i bordi della lasagna in forno (altro accorgimento è fare i primi minuti di cottuta coprendo il tutto con un foglio di alluminio), sià perchè si possono lasciare le lasagne in forno qualche minuto in meno così dorano bene ma non eccessivamente. Si vede dalla foto, no?!
Con questa ricetta sarebbe stata ideale la pasta all'uovo che avevo fatto per questi favolosi ravioli, avrebbe dato una bella nota di colore.
Passo senza troppi preamboli alla ricetta e vi auguro buona domenica!
Ingredienti:
200 g. di zucca già pulita
200 g. di salsiccia
100 g. di stracchino fresco e morbido
1 grosso porro
100 g. circa di lasagne secche
25 g. di burro
20 g. di amido di mais
250 ml di latte
20 g. di grana padano grattuggiato
sale, pepe, noce moscata e olio evo qb
per due, un pò abbondanti
Ridurre la zucca in piccoli cubetti, davvero molto piccoli.
Pulire il porro, tagliarlo a metà e poi a fettine sottili. Soffriggere il porro con un filo d'olio, appena è morbido aggiungere la salsiccia sbriciolandola bene con il cucchiaio di legno, dopo 5 minuti aggiungere i cubetti di zucca, coprire e lasciar cuocere una decina di minuti (il grasso della salsiccia permette che il tutto rimanga umido e non dovrebbe essere necessario aggiungere acqua).
Ho preferito lessare le lasagne in acqua leggermente salata per 4 minuti per poi stenderle su un canovaccio, invece che usarle da secche.
Per la besciamella quasta volta ho provato ad usare la maizena al posto della farina ed è molto meglio, la salsa si addensa più velocemente, è più vellutata e il sapore più "pulito".
Sciogliere il burro, mescolarlo con la maizena, lontano dal fuoco. Aggiungere il latte caldo (io lo passo in micronde), riportare sul fuoco e mescolare con cura fino ad abollizione e addensamento, aggiungere sale, pepe e noce moscata. Lasciare la besciamella liquida, solo appena addensata.
Ungere lievemente la pirofila, stendere un velo di besciamella sul fondo e iniziare con gli strati: lasagne, poco meno di metà composto di zucca e salsiccia, poco meno della metà dello stracchino a disposizione a fiocchetti ben distribuiti, qualche cucchiaio di besciamella. Così anche il secondo strato. Terminare con ultimo strato di lasagne, poca zucca e salsiccia, poco stracchino, quello che rimane, abbondante besciamella e una spolverata di grana.
Infornate a 190°, 15 minuti coperto con alluminio e altri 15 scoperto in modo che dori bene la superficie.
venerdì 26 ottobre 2012
Torta alla zucca
Oggi vi posto una ricetta collaudatissima, che ha vissuto mille varianti e ha trovato il suo equilibrio perfetto, una ricetta che amo proprio tanto. La zucca e le carote nei dolci sono favolose, sono le mie due torte preferite senza dubbio, penso di preferirle anche a tante torte al cioccolato, con le creme, forse perfino ai dolci alla ricotta. Ma ve l'ho detto tante volte che sono nata per le cose semplici, molto dirette, con pochi fronzoli.
Questa è un ottima torta lievitata, una buona colazione o versatile per coperture e farciture. La zucca si sente e le da una nota castagnosa che io adoro, soprattutto se vi capita per mano una buona zucca.
Dato che l'ingrediente segreto è la zucca, segreto per dire, mi sono lanciata in una piccola decorazione, non ho osato di più della mascherina con lo zucchero al velo (e mannaggia sono riuscita pure a "sporcare" il sorriso malefico)...ma per natale giuro, che con le decorazioni un pò mi cimenterò, non è possibile arrendersi così! Sono così convinta che sia difficile decorare i dolci che ogni volta che prendo in mano qualcosa faccio un disastro!
Ma la ricetta è da provare, è vero che la presentazione e le decorazioni sono belle da vedere in un blog che si esplora attraverso le immagini, senza l'assaggio del piatto. Ma la cosa fondamentale secondo me rimane la ricetta: proporre una ricetta che merita il post.
Potete anche dividere l'impasto in 14 muffin, o in due plumcake bassi... e poi chi di voi è decoratrice provetta può usarla come base per cupcake e decorazioni di halloween.
Il cioccolato fondente con la zucca ci sta divinamente, ho tagliato la barretta in pezzetti un pò più grossi delle gocce standard, molto meglio.
Io e una mia cara amica stiamo postando in contemporanea, lei però, invece che destreggiarsi tra i fornelli, preferisce occuparsi di stile. Mentre io sto proponendo una torta che, nonostante la penuria decorativa, ben si adatta la tema halloween visto l'ingrediente principale, la mia amica sul suo blog propone un out fit (si dice così vero?!) ideale per presentarsi a un party a tema.
Ecco il link se volete conoscerla: Cardigan rosso.blogspot.it
Ora torno sulla ricetta.
Ingredienti:
3 uova grandi
140 g. di zucchero di canna
80 g. di burro
190 g. di farina 00
60 g. di farina di mais fine
220 g. di polpa di zucca già cotta
pizzico sale
bustina di vanillina
mezza bustina di lievito vanigliato
60 g. di cioccolato fondente grossolanamente tritato
Cuocere la zucca al vapore a farla raffreddare, schiacciarla con una forchetta per rudurla in purea (in genere la zucca rilascia parecchi umidità, se ve ne capita una molto molto asiutta aiutatevi con due dita di latte), aggiungere il burro fuso e mescolarlo con la zucca, ottenendo una crema.
Sbattere le uova con lo zucchero e il sale fino ad ottenere un composto chiaro e gonfio.
Aggiungere le farine e il lievito incorporando delicatamente.
Aggiungere il cioccolato e versare nella teglia imburrata e infarinata: 24 o 26 di diametro.
Infornare a 180° per 40 minuti.
Con questa ricetta partecipo la contest di Staffetta in cucina, dedicato alla zucca!
Questa è un ottima torta lievitata, una buona colazione o versatile per coperture e farciture. La zucca si sente e le da una nota castagnosa che io adoro, soprattutto se vi capita per mano una buona zucca.
Dato che l'ingrediente segreto è la zucca, segreto per dire, mi sono lanciata in una piccola decorazione, non ho osato di più della mascherina con lo zucchero al velo (e mannaggia sono riuscita pure a "sporcare" il sorriso malefico)...ma per natale giuro, che con le decorazioni un pò mi cimenterò, non è possibile arrendersi così! Sono così convinta che sia difficile decorare i dolci che ogni volta che prendo in mano qualcosa faccio un disastro!
Ma la ricetta è da provare, è vero che la presentazione e le decorazioni sono belle da vedere in un blog che si esplora attraverso le immagini, senza l'assaggio del piatto. Ma la cosa fondamentale secondo me rimane la ricetta: proporre una ricetta che merita il post.
Potete anche dividere l'impasto in 14 muffin, o in due plumcake bassi... e poi chi di voi è decoratrice provetta può usarla come base per cupcake e decorazioni di halloween.
Il cioccolato fondente con la zucca ci sta divinamente, ho tagliato la barretta in pezzetti un pò più grossi delle gocce standard, molto meglio.
Io e una mia cara amica stiamo postando in contemporanea, lei però, invece che destreggiarsi tra i fornelli, preferisce occuparsi di stile. Mentre io sto proponendo una torta che, nonostante la penuria decorativa, ben si adatta la tema halloween visto l'ingrediente principale, la mia amica sul suo blog propone un out fit (si dice così vero?!) ideale per presentarsi a un party a tema.
Ecco il link se volete conoscerla: Cardigan rosso.blogspot.it
Ora torno sulla ricetta.
Ingredienti:
3 uova grandi
140 g. di zucchero di canna
80 g. di burro
190 g. di farina 00
60 g. di farina di mais fine
220 g. di polpa di zucca già cotta
pizzico sale
bustina di vanillina
mezza bustina di lievito vanigliato
60 g. di cioccolato fondente grossolanamente tritato
Cuocere la zucca al vapore a farla raffreddare, schiacciarla con una forchetta per rudurla in purea (in genere la zucca rilascia parecchi umidità, se ve ne capita una molto molto asiutta aiutatevi con due dita di latte), aggiungere il burro fuso e mescolarlo con la zucca, ottenendo una crema.
Sbattere le uova con lo zucchero e il sale fino ad ottenere un composto chiaro e gonfio.
Aggiungere le farine e il lievito incorporando delicatamente.
Aggiungere il cioccolato e versare nella teglia imburrata e infarinata: 24 o 26 di diametro.
Infornare a 180° per 40 minuti.
Con questa ricetta partecipo la contest di Staffetta in cucina, dedicato alla zucca!
giovedì 25 ottobre 2012
Costine di maiale glassate
Invece che scegliere il solito petto di pollo questa settimana mi sono detta "compro una carne che non è mai entrata in casa mia". Ho visto la ricetta di queste costine sul Sale e Pepe di Ottobre e sapendo già che la carne glassata con la salsa di soia è buonissima mi sono buttata, se non avessi visto la ricetta non penso che sarei andata a cercare della carne di maiale con quel grasso così visibile, ma devo dire che il limone e la salsa di soia della marinatura sgrassano molto e che sono definitivamente buone.
Sintetizzo con le parole del mio ragazzo " sembra di essere al ristorante...", tradotto "sono molto buone e visto che spesso con la carne non mi fai nulla di speciale mi sembra che me le ha fatte qualcun'altro!".
Contorni ideali sono di patate o verdure saltate, al burro, al forno. Non va bene l'insalata o altre verdure condite con aceto o simili, dato che c'è già il pungente del limone nelle puntine.
In questi giorni ho scoperto che fare da giudice per un contest, eccolo, è una cosa termendamente difficile, le ricette sono tutte interessanti e ben riuscite. Mi sto impegnado per selezionare quelle che siano davvero le migliori sulla base dei criteri prestabiliti, ma che lavoraccio, troppo difficile selezionarne solo poche in così tante bellissime preparazioni.
Ingredienti:
4-6 costine
1 grosso limone
2 cucchiai di salsa di soia
2 cucchiai rasi di zucchero di canna (alternativa miele)
per due
Spremere il limone e mescolare con la salsa di soia e lo zucchero, emulsionare bene in modo che lo zucchero si sciolga completamente (con il miele la questione non si presenta, basta una mescolata).
Eliminare un pò di grasso dalle puntine qualora ce ne sia in eccesso. Sciaquare e tamponare con carta assorbente.
Mettere le puntine in un contenitore, versarci la marinatura e far riposare in frigor per un ora, rigirandole ogni tanto, un paio di volte.
Disporre in una teglia con carta forno, versarci sopra la marinatura e infornare in forno già caldo a 220° per 40 minuti. A metà cottura girare le costine e irrorarle ogni tanto con il loro grasso.
Sintetizzo con le parole del mio ragazzo " sembra di essere al ristorante...", tradotto "sono molto buone e visto che spesso con la carne non mi fai nulla di speciale mi sembra che me le ha fatte qualcun'altro!".
Contorni ideali sono di patate o verdure saltate, al burro, al forno. Non va bene l'insalata o altre verdure condite con aceto o simili, dato che c'è già il pungente del limone nelle puntine.
In questi giorni ho scoperto che fare da giudice per un contest, eccolo, è una cosa termendamente difficile, le ricette sono tutte interessanti e ben riuscite. Mi sto impegnado per selezionare quelle che siano davvero le migliori sulla base dei criteri prestabiliti, ma che lavoraccio, troppo difficile selezionarne solo poche in così tante bellissime preparazioni.
Ingredienti:
4-6 costine
1 grosso limone
2 cucchiai di salsa di soia
2 cucchiai rasi di zucchero di canna (alternativa miele)
per due
Spremere il limone e mescolare con la salsa di soia e lo zucchero, emulsionare bene in modo che lo zucchero si sciolga completamente (con il miele la questione non si presenta, basta una mescolata).
Eliminare un pò di grasso dalle puntine qualora ce ne sia in eccesso. Sciaquare e tamponare con carta assorbente.
Mettere le puntine in un contenitore, versarci la marinatura e far riposare in frigor per un ora, rigirandole ogni tanto, un paio di volte.
Disporre in una teglia con carta forno, versarci sopra la marinatura e infornare in forno già caldo a 220° per 40 minuti. A metà cottura girare le costine e irrorarle ogni tanto con il loro grasso.
lunedì 22 ottobre 2012
Mini sbrisolona al cacao e farina di mais
Iniziamo la settimana con un bel dolcetto?
Ho riscoperto un libro che stava lì a vegetare nella mia libreria da tantissimo, tutto sul cioccolato e io non avevo provato ancora nessuna ricetta dimenticandomi della sua esistenza. Appena mi è ricapitato in mano, le ricette mi sembravano una più bella dell'altra, ho iniziato da queste tortine perchè avevo tutto il necessario in casa. Sono friabili e decisamente al cacao, non dolcissime ma con un gusto che tende la fondente, inutile dire che le ho trovate ottime.
Io il cioccolato tendo ad abbandonarlo d'estate e riscoprirlo quando si avvicina dicembre. Quindi via alle ricette cioccolatose, non vi spiace vero?!
Il prossimo finesettimana io e il mio ragazzo/convivente/compagno (come lo volete chiamare) faremo nove anni insieme...si, ci siamo conosciuti che ero una "bambina", solo 17 anni...per l'occasione sto pensando ad un dolce, piccolo e di poche pretese, ma che sia nuovo, inaspettato e molto buono. Non la solita crostata o il solito muffin. Tendo verso il tortino con il cuore morbido, io sono l'unica sulla terra che non solo non l'ha mai fatto ma non l'ha neppure mai mangiato!!!
Ingredienti:
100 g. di farina 00
50 g. di farina di mais fine
50 g. di mardorle tritate
80 g. di zucchero la velo
95 g. di burro
35 g. di cacao amaro
1 tuorlo
mezzo cucchiaino di lievito per dolci
vanillina
pizzico di sale
per 9 tortine usando la teglia da muffin
Frullare (robor da cucina) le mandorle con lo zucchero al velo, aggiungere il burro freddo a pezzettini, la vanillina e lavorare il tutto.
Aggiungere tuorlo e sale e azionare fino ad ottenere un composto omogeneo. Versare tutto il resto e azionare tanto basta, bisgona ottenere un composto sbricioloso.
Stendere nei nove pirottini, pressandolo ma non troppo.
Infornare a 180° per 5 minuti e poi a 120° per latri 30 minuti.
Dal libro "I grandi ingredienti: Cioccolato" Slow Food Editore
Ho riscoperto un libro che stava lì a vegetare nella mia libreria da tantissimo, tutto sul cioccolato e io non avevo provato ancora nessuna ricetta dimenticandomi della sua esistenza. Appena mi è ricapitato in mano, le ricette mi sembravano una più bella dell'altra, ho iniziato da queste tortine perchè avevo tutto il necessario in casa. Sono friabili e decisamente al cacao, non dolcissime ma con un gusto che tende la fondente, inutile dire che le ho trovate ottime.
Io il cioccolato tendo ad abbandonarlo d'estate e riscoprirlo quando si avvicina dicembre. Quindi via alle ricette cioccolatose, non vi spiace vero?!
Il prossimo finesettimana io e il mio ragazzo/convivente/compagno (come lo volete chiamare) faremo nove anni insieme...si, ci siamo conosciuti che ero una "bambina", solo 17 anni...per l'occasione sto pensando ad un dolce, piccolo e di poche pretese, ma che sia nuovo, inaspettato e molto buono. Non la solita crostata o il solito muffin. Tendo verso il tortino con il cuore morbido, io sono l'unica sulla terra che non solo non l'ha mai fatto ma non l'ha neppure mai mangiato!!!
Ingredienti:
100 g. di farina 00
50 g. di farina di mais fine
50 g. di mardorle tritate
80 g. di zucchero la velo
95 g. di burro
35 g. di cacao amaro
1 tuorlo
mezzo cucchiaino di lievito per dolci
vanillina
pizzico di sale
per 9 tortine usando la teglia da muffin
Frullare (robor da cucina) le mandorle con lo zucchero al velo, aggiungere il burro freddo a pezzettini, la vanillina e lavorare il tutto.
Aggiungere tuorlo e sale e azionare fino ad ottenere un composto omogeneo. Versare tutto il resto e azionare tanto basta, bisgona ottenere un composto sbricioloso.
Stendere nei nove pirottini, pressandolo ma non troppo.
Infornare a 180° per 5 minuti e poi a 120° per latri 30 minuti.
Dal libro "I grandi ingredienti: Cioccolato" Slow Food Editore
venerdì 19 ottobre 2012
Tortine salate quasi integrali con ricotta e cavoletti
Oggi mi sono mangiata questi saccottini di pasta alla ricotta e cavoletti, una ricetta carina ma allo stesso tempo molto leggera. Infatti questa pasta a base di ricotta rimane morbida ed elastica, davvero piacevole, nonostante sia fatta senza burro e senza uova, solo un paio di cucchiai d'olio. Si può usare per tutto: torte salate, fagottini, strudel salati...Qualche cucchiaio di farina integrale nell'impasto sta benissimo. Se poi il ripieno è dato soprattutto da tanta verdura, tutta salute ma con gusto.
Mi è piaciuto così tanto fare questi fagottini di ricotta e fichi che ho pensato e ripensato ad una versione salata. In realtà le due ricette hanno poco in comune, se non il fatto che ho usato una teglia da muffin per comporre le tortine salate e come aspetto esteriore si vede che sono ricette sorelle. Molto comodo e molto più veloce di come potrebbe sembrare, basta ungere lievemente con l'olio. Adesso che ho provato non credo di tornare indietro, nel senso che servire la mini tortina salata è più bello e la pasta avvolge meglio la farcitura rispetto a come accade nella fetta tagliata. Il mio ragazzo, che in genere, spesso e volentieri, butta giù e via, solo eccezionalmente si sforza a mettere insieme due commenti si è sprecato nel dirmi quanto erano buoni e belli da vedere..."la nuova maci" e lì gli ho detto di non sfottere.
Comunque ne vedrete di versioni di questi saccottini, come resistere quando scopri un impasto di base che ti incanta!
Qualcuno mi consiglia qualche cosa di narrativa in cui anche il cibo sia protagonista nella storia, quali sono i vostri libri preferiti in cui viene citato il tal piatto o il tal dolce che vi è rimasto nel cuore... vorrei partecipare a questo contest, ma ultimamente non sono molto ispirata verso la lettura...
Ingredienti:
Per la pasta alla ricotta...
100 g. di ricotta (meglio se fresca o comunque cremosa)
40 g. di farina integrale
120 g. di farina 00
2 cucchiai di olio evo
mezzo cucchiaino di sale
qualche cucchiaio d'acqua se serve
Per il ripieno...
300 g. di cavoletti
spicchio d'aglio, sale e pepe
60 g. di formaggio feta
20 g. di pecorino
2 sottilette Inalpi
Per 8 tortine
Impastare ricotta, farine, olio e sale, se serve aiutarsi con qualche cucchiaio di acqua o latte, ne bastano un paio ma dipende dalla cremosità della ricotta. Ottenere una palla di impasto omogenea, malleabile, anche se sembra un pò durina non fa nulla, la fate riposare a temperatura ambiente per 40 minuti circa e quando la riprenderete è già più morbida.
Lessare i cavoletti per cinque minuti. Passarli in padella con filo d'olio, sale, pepe e aglio tagliato a metà, farli dorare all'esterno, far raffreddare, tagliare a pezzetti e mescolare con il pecorino e la feta spezzettata.
Dividere la palla di pasta in otto palline e stendere molto sottile, dovete ottenere un cerchio di pasta sottile e molto più grande dello stampo. Ungere gli stampi. Rivestire con la pasta base e lati, farcire con un ottavo del ripieno, coprire con un quarto di sottiletta e richiudere con la pasta che fuoriesce dai lati.
Infornare a 190° per 35 minuti.
Con questa ricetta desidero partecipare al contest di Ely, Colora il tuo autunno
Mi è piaciuto così tanto fare questi fagottini di ricotta e fichi che ho pensato e ripensato ad una versione salata. In realtà le due ricette hanno poco in comune, se non il fatto che ho usato una teglia da muffin per comporre le tortine salate e come aspetto esteriore si vede che sono ricette sorelle. Molto comodo e molto più veloce di come potrebbe sembrare, basta ungere lievemente con l'olio. Adesso che ho provato non credo di tornare indietro, nel senso che servire la mini tortina salata è più bello e la pasta avvolge meglio la farcitura rispetto a come accade nella fetta tagliata. Il mio ragazzo, che in genere, spesso e volentieri, butta giù e via, solo eccezionalmente si sforza a mettere insieme due commenti si è sprecato nel dirmi quanto erano buoni e belli da vedere..."la nuova maci" e lì gli ho detto di non sfottere.
Comunque ne vedrete di versioni di questi saccottini, come resistere quando scopri un impasto di base che ti incanta!
Qualcuno mi consiglia qualche cosa di narrativa in cui anche il cibo sia protagonista nella storia, quali sono i vostri libri preferiti in cui viene citato il tal piatto o il tal dolce che vi è rimasto nel cuore... vorrei partecipare a questo contest, ma ultimamente non sono molto ispirata verso la lettura...
Ingredienti:
Per la pasta alla ricotta...
100 g. di ricotta (meglio se fresca o comunque cremosa)
40 g. di farina integrale
120 g. di farina 00
2 cucchiai di olio evo
mezzo cucchiaino di sale
qualche cucchiaio d'acqua se serve
Per il ripieno...
300 g. di cavoletti
spicchio d'aglio, sale e pepe
60 g. di formaggio feta
20 g. di pecorino
2 sottilette Inalpi
Per 8 tortine
Impastare ricotta, farine, olio e sale, se serve aiutarsi con qualche cucchiaio di acqua o latte, ne bastano un paio ma dipende dalla cremosità della ricotta. Ottenere una palla di impasto omogenea, malleabile, anche se sembra un pò durina non fa nulla, la fate riposare a temperatura ambiente per 40 minuti circa e quando la riprenderete è già più morbida.
Lessare i cavoletti per cinque minuti. Passarli in padella con filo d'olio, sale, pepe e aglio tagliato a metà, farli dorare all'esterno, far raffreddare, tagliare a pezzetti e mescolare con il pecorino e la feta spezzettata.
Dividere la palla di pasta in otto palline e stendere molto sottile, dovete ottenere un cerchio di pasta sottile e molto più grande dello stampo. Ungere gli stampi. Rivestire con la pasta base e lati, farcire con un ottavo del ripieno, coprire con un quarto di sottiletta e richiudere con la pasta che fuoriesce dai lati.
Infornare a 190° per 35 minuti.
Con questa ricetta desidero partecipare al contest di Ely, Colora il tuo autunno
giovedì 18 ottobre 2012
I Meini
Questa è una delle prime ricette che ho fatto in assoluto, credo la seconda dopo la pasta frolla, o la terza dopo la frolla e la torta di mele...insomma non so se ho fatto prima i meini o la torta di mele, ma di sicuro appena dopo le scuole medie.
Questo biscotto un pò rustico è tipico della lombardia e nei ricettari si trova con varianzioni nella preparazione a seconda che il ricettario sia milanese, piacentino, lodigiano e così via. La ricetta che riporto era su un vecchio libro di cucina piacentina, è la ricetta che ho sempre fatto i primi di novembre, ogni anno.Infatti qui è usanza preparare i meini per la festa di ognissanti.
Ci sono due possibili sotrie per questo biscotto.
La prima riporta al periodo della signoria viscontea e narra che il capitano Visconti sconfise i briganti che infestavano le campagne milanesi e così i braccianti festeggiarono con i prodotti al momento a disposizione: dei pani fatti con la farina di miglio, la più coltivata al tempo, e panna dal latte. L'aggiunta dello zucchero, del lievito e l'aspetto di biscotto dolce arriva in seguito, nel corso del tempo nelle epoche successive.
La seconda storia associa i meini alla celebrazione del 23 aprile giorno di San Giorgio, protettore degli eserciti e dei lattai, a Milano il 23 aprile concideva nel passato con il giorno di rinnovo dei contratti dei lattai, ed era usanza che questi offrissero una tazza di panna alla popolazione e nacque così la tradizione di preparare dei dolci per accompagnarla.
Prima della ricetta vi aggiorno sulla cagnolina: da quando ha inziato a piangere un pò quando esco o vado a letto la amo un pò di più, inizia a salutarmi allegramente e mostrarmi il suo attaccamento e adesso sono più felice, poi il fatto che sia sicura e autonoma è un vantaggio perchè piange e si lamenta davvero pochissimo. C'è ancora un pò di freddezza, diciamo che lei ama il mio ragazzo e il mio cane e io pure!! Ma almeno questo mi rende più facile concentrarmi sull'educazione che gli voglio inculcare, sono un pò un generale, ma ragazze qui tutto fila liscio! Ciao!
Ingredienti:
140 g. di fairna 00
160 g. di farina di mais fioretto
1 uovo e 1 tuorlo
100 g. di burro fuso
100 g. di zucchero semolato
pizzico di sale
mezza bustina di lievito vanigliato
due dita di latte tiepido
Sbattere le uova con lo zucchero e il pizzico di sale, con frusta a mano, fino ad ottenere un composto chiaro. Aggiungere il burro fuso e sbattere ulteriormente.
Aggiungere le due farine e mescolare con cura. Per ultimo aggiungere il lievito sciolto nel latte, che si gonfia e fa schiuma.
L'impasto sarà molliccio e poco lavorabile, così deve essere! Metterlo a cucchiaiate molto distanziare sulla carta forno. Io ne metto 6 per infirnata e non di più, loro si appiattiscono moltissimo e poi iniziano a gonfiarsi per via del lievito e la cucchiaiata di impasto si trasforma in un biscottone.
180° per 12 minuti e sfornare, appena i bordi dei biscotti dorano.
Servire con abbondante zuchero al velo come da tradizione!
é usanza anche accompagnarli con della panna semimontata, io me li sono preparati per la colazione insieme al latte. Molti usano spolverare di zucchero el velo prima di infornare, può essere una buona variante per addolcirne maggiormente la superficie.
Con questa ricetta partecipo al contest della Molino Chiavazza, i biscotti della tradizione
Questo biscotto un pò rustico è tipico della lombardia e nei ricettari si trova con varianzioni nella preparazione a seconda che il ricettario sia milanese, piacentino, lodigiano e così via. La ricetta che riporto era su un vecchio libro di cucina piacentina, è la ricetta che ho sempre fatto i primi di novembre, ogni anno.Infatti qui è usanza preparare i meini per la festa di ognissanti.
Ci sono due possibili sotrie per questo biscotto.
La prima riporta al periodo della signoria viscontea e narra che il capitano Visconti sconfise i briganti che infestavano le campagne milanesi e così i braccianti festeggiarono con i prodotti al momento a disposizione: dei pani fatti con la farina di miglio, la più coltivata al tempo, e panna dal latte. L'aggiunta dello zucchero, del lievito e l'aspetto di biscotto dolce arriva in seguito, nel corso del tempo nelle epoche successive.
La seconda storia associa i meini alla celebrazione del 23 aprile giorno di San Giorgio, protettore degli eserciti e dei lattai, a Milano il 23 aprile concideva nel passato con il giorno di rinnovo dei contratti dei lattai, ed era usanza che questi offrissero una tazza di panna alla popolazione e nacque così la tradizione di preparare dei dolci per accompagnarla.
Prima della ricetta vi aggiorno sulla cagnolina: da quando ha inziato a piangere un pò quando esco o vado a letto la amo un pò di più, inizia a salutarmi allegramente e mostrarmi il suo attaccamento e adesso sono più felice, poi il fatto che sia sicura e autonoma è un vantaggio perchè piange e si lamenta davvero pochissimo. C'è ancora un pò di freddezza, diciamo che lei ama il mio ragazzo e il mio cane e io pure!! Ma almeno questo mi rende più facile concentrarmi sull'educazione che gli voglio inculcare, sono un pò un generale, ma ragazze qui tutto fila liscio! Ciao!
Ingredienti:
140 g. di fairna 00
160 g. di farina di mais fioretto
1 uovo e 1 tuorlo
100 g. di burro fuso
100 g. di zucchero semolato
pizzico di sale
mezza bustina di lievito vanigliato
due dita di latte tiepido
Sbattere le uova con lo zucchero e il pizzico di sale, con frusta a mano, fino ad ottenere un composto chiaro. Aggiungere il burro fuso e sbattere ulteriormente.
Aggiungere le due farine e mescolare con cura. Per ultimo aggiungere il lievito sciolto nel latte, che si gonfia e fa schiuma.
L'impasto sarà molliccio e poco lavorabile, così deve essere! Metterlo a cucchiaiate molto distanziare sulla carta forno. Io ne metto 6 per infirnata e non di più, loro si appiattiscono moltissimo e poi iniziano a gonfiarsi per via del lievito e la cucchiaiata di impasto si trasforma in un biscottone.
180° per 12 minuti e sfornare, appena i bordi dei biscotti dorano.
Servire con abbondante zuchero al velo come da tradizione!
é usanza anche accompagnarli con della panna semimontata, io me li sono preparati per la colazione insieme al latte. Molti usano spolverare di zucchero el velo prima di infornare, può essere una buona variante per addolcirne maggiormente la superficie.
Con questa ricetta partecipo al contest della Molino Chiavazza, i biscotti della tradizione
mercoledì 17 ottobre 2012
Pasta veloce con philadelphia ai funghi e bresaola croccante
Una pasta che più veloce non si può. L'idea della bresaola un pò croccante non è niente male e di sicuro è adatta ad un condimento molto cremoso. Contagiata dalla pubblicità, e in verità perchè era in offerta, ho pensato di provarla questa Philadelphia con la pasta...quella ai funghi è più buona così che spalmata sul pane.
Anche se la ricetta è di una semplicità disarmante avevo volgia di postarvi qualcosa e interrompere il silenzio delgi ultimi giorni, sono alle prese con il secondo cagnolino e unito agli altri impegni della giornata è un bel lavoro.
Dato che la cucciolina ha tre mesi e che io in casa impongo limiti ben precisi, sono alle prese con le varie operazioni educative, gestione della pipì in primis. Almeno il mio primo cane è contento, ha trovato il suo compagnetto di giochi e sono instancabili, io fortunatamente ho trovato i modi per interrompere i giochi a comando...anche perchè a briglia sciolta ti possono devastare la casa.
Lei è un incrocio schnauzer nano di tre chili, tre chili di caratterino tutto pepe, un fare autonomo e devo dire poca simpatia (il rapporto tra noi due non sta decollando, ma se piace al mio cane...e poi diamo tempo al tempo), arriva dal canile ma non ne ha patito molto vista la tenera età, semplicemente un tizio appena svezzati i cuccioli li ha abbandonati di mattina in stazione per sbarazzarsene e lei in poche settimane e finita qua...
e dal musetto si crede in paradiso.
Ingredienti:
80 g. di bresaola (il tipo che preferite, io il cavallo non lo mangio)
100 g. di Philadelphia ai funghi
200 g. di pasta corta a piacere, io gemelli
olio evo e sale
per due
Lo so, gli ingredienti sono tantissimi, ma vi spiego con calma tutti i lunghissimi passaggi...
per cui scolare la pasta, mescolarla al Philadelphia sul fuoco basso, aggiungere la bresaola saltata pochi minuti in padella con un filo d'olio.
Anche se la ricetta è di una semplicità disarmante avevo volgia di postarvi qualcosa e interrompere il silenzio delgi ultimi giorni, sono alle prese con il secondo cagnolino e unito agli altri impegni della giornata è un bel lavoro.
Dato che la cucciolina ha tre mesi e che io in casa impongo limiti ben precisi, sono alle prese con le varie operazioni educative, gestione della pipì in primis. Almeno il mio primo cane è contento, ha trovato il suo compagnetto di giochi e sono instancabili, io fortunatamente ho trovato i modi per interrompere i giochi a comando...anche perchè a briglia sciolta ti possono devastare la casa.
Lei è un incrocio schnauzer nano di tre chili, tre chili di caratterino tutto pepe, un fare autonomo e devo dire poca simpatia (il rapporto tra noi due non sta decollando, ma se piace al mio cane...e poi diamo tempo al tempo), arriva dal canile ma non ne ha patito molto vista la tenera età, semplicemente un tizio appena svezzati i cuccioli li ha abbandonati di mattina in stazione per sbarazzarsene e lei in poche settimane e finita qua...
e dal musetto si crede in paradiso.
Ingredienti:
80 g. di bresaola (il tipo che preferite, io il cavallo non lo mangio)
100 g. di Philadelphia ai funghi
200 g. di pasta corta a piacere, io gemelli
olio evo e sale
per due
Lo so, gli ingredienti sono tantissimi, ma vi spiego con calma tutti i lunghissimi passaggi...
per cui scolare la pasta, mescolarla al Philadelphia sul fuoco basso, aggiungere la bresaola saltata pochi minuti in padella con un filo d'olio.
lunedì 15 ottobre 2012
Torta magica al cioccolato, senza senza....
Quando ho visto questa torta su un blog che è una garanzia, ovvero qui da "Araba felice in cucina", mi sono detta che pur nella sua improbabilità di ricetta la dovevo provare, così strana come torta che non potevo resistere. E poi, bisogna dire, è una torta che proveniene dal libro di Martha Stewart "Everyday food", la torta si chiama "busy day chocolate cake".
La sua particolarità è che si tratta di una torta senza burro, senza uova, senza latte, senza lievito e...senza la ciotola per amalgamare il tutto! Solo cacao, farina, zucchero e acqua!
Vi sembra una cosa improponibile? Invece sappiate che, perlomeno il giorno successivo alla sfornata, avrete una torta soffice, umida al punto da ricordare una torta cioccolatina ma più leggera, cioccolatosa e buona. Mentre la mescolavo, direttamente nella teglia appena unta di olio, scuotevo la testa...invece l'impasto è risultato perfettamente omogeneo, mi sono stupida della sua bontà.
Il lievito viene sostituito da un cucchiaio di aceto bianco e un cucchiaino di bicarbonato di sodio, queste due cose sono sufficienti per far gonfiare la torta come se ci fosse almeno mezza bustina di lievito per dolci, vi assicuro che l'aceto evapora completamente nel corso della cottura ed è impercettibile, fidatevi.
La mia non è venuta come una "torta sottiletta", ho usato lo stampo rotondo da 22 cm come da suggerimento, ma mi è venuta una torta abbastanza alta, la annoto come cosa positiva.
Se la usate per la colazione è ideale, sia perchè con due mosse si prepara anche la sera tardi senza sporcare quasi nulla, e perchè insieme ad un pò di caffè o latte non servono particolari accompagnamenti, non l'ho trovata asciutta, anzi! Io ho usato lo stampo antiaderente bello unto, ma l'ideale è tagliarla direttamente nella teglia con un coltello adeguato, perchè si appiccica al fondo e non è facile estrarla dallo stampo.
Ho aggiunto qualche goccia di cioccolato la latte e qualche mandorla a granella, così lo resa un pò più accattivante ;)
Buona settimana a tutti :)
La sua particolarità è che si tratta di una torta senza burro, senza uova, senza latte, senza lievito e...senza la ciotola per amalgamare il tutto! Solo cacao, farina, zucchero e acqua!
Vi sembra una cosa improponibile? Invece sappiate che, perlomeno il giorno successivo alla sfornata, avrete una torta soffice, umida al punto da ricordare una torta cioccolatina ma più leggera, cioccolatosa e buona. Mentre la mescolavo, direttamente nella teglia appena unta di olio, scuotevo la testa...invece l'impasto è risultato perfettamente omogeneo, mi sono stupida della sua bontà.
Il lievito viene sostituito da un cucchiaio di aceto bianco e un cucchiaino di bicarbonato di sodio, queste due cose sono sufficienti per far gonfiare la torta come se ci fosse almeno mezza bustina di lievito per dolci, vi assicuro che l'aceto evapora completamente nel corso della cottura ed è impercettibile, fidatevi.
La mia non è venuta come una "torta sottiletta", ho usato lo stampo rotondo da 22 cm come da suggerimento, ma mi è venuta una torta abbastanza alta, la annoto come cosa positiva.
Se la usate per la colazione è ideale, sia perchè con due mosse si prepara anche la sera tardi senza sporcare quasi nulla, e perchè insieme ad un pò di caffè o latte non servono particolari accompagnamenti, non l'ho trovata asciutta, anzi! Io ho usato lo stampo antiaderente bello unto, ma l'ideale è tagliarla direttamente nella teglia con un coltello adeguato, perchè si appiccica al fondo e non è facile estrarla dallo stampo.
Ho aggiunto qualche goccia di cioccolato la latte e qualche mandorla a granella, così lo resa un pò più accattivante ;)
Ingredienti:
170 g di farina
170 g di zucchero
3 cucchiai colmi di cacao amaro
1 cucchiaino di bicarbonato
mezzo cucchiaino di sale
6 cucchiai di olio di semi (io olio evo e stava benissimo)
1 cucchiaino di estratto di vaniglia 5 ml (io vanillina, 1 bustina)
1 cucchiaio di aceto bianco (fondamentale)
250 ml di acqua
30 g. di cioccolato fondente e 30 g. di mandorle (facoltativo)
teglia rotonda da 22 cm di diametro o stampo 20 x 20
Versare nella teglia, antiderente e unta d'olio, farina, sale, zucchero, bicarbonato e cacao, dare una mescolata.
Aggiungere, direttamente nella teglia e al centro, olio, acqua, aceto ed estratto di vaniglia. Dare una mescolata con la frusta, ci vuole quella in materiale plastico o ricoperta di silicone per non graffiare la teglia).
Io ho aggiunto sulla suoerficie cioccolato e mandorle tritati al coltello.
Cuocere a 180° per 30-40 minuti: io 35 minuti a 180° e poi 10 minuti a forno spento ma ancora chiuso.
Buona settimana a tutti :)
sabato 13 ottobre 2012
Cestini alla ricotta e fichi neri
Come mi piace questa ricetta, non vedevo l'ora di postarla!
Perchè era da un pò che pensavo e ripensavo ad usare i fichi neri, non sapevo bene in che ricetta usarli per esaltarli al massimo dato che non li ho mai ricettati prima, alla fine sono stata ispirata dall'idea del cestino di pasta alla ricotta.
Quando sono indecisa sul da farsi devo sempre pensare alla ricotta, mi distende le idee.
La pasta che ho usato per il cestino l'ho trovata utilizzata per questi biscotti, mi è piaciuta subito la presenza della ricotta in percentuale uguale alla farina, infatti è un impasto piacevolmente ricottoso! Io ho ridotto il lievito che nel mio caso non mi sembrava utile, la ricotta mantiene l'impasto estremamente morbido e ho aggiunto poco zucchero di canna che oltre ad addolcire da un suo aroma.
Dei cestini molto delicati. Mi piace accostare un impasto solo leggermente dolce ad un ripieno di frutta che già di per se è altamente zuccherina, un dolce che sa molto della frutta che c'è dentro, che non stanca, che fa sentire poco in colpa, poco zucchero, poco burro e la ricotta che fa da padrona.
Ho scoperto che per i fichi caramellati potrei uccidere! Una volta caramellati non sembra quasi più la stessa frutta di prima, sono dolcissimi e si sente che il dolce non è dovuto poi molto a quei due cucchiai aggiunti, è proprio il dolce del fico. Il fatto di non sovraccaricarli di frolla burrosa o di zucchero a etti mi sembra che sia una scelta che ben li valorizza.
Domenica mattina qua da me arriva una piccola sorpresa, e quando dico piccola ne sto descrivendo effettivamente le dimensioni fisiche, che vi svelerò...chi indovina di cosa si può trattare?...per ora vi lascio brancolare nel buio! ;)
Ingredienti:
4 fichi neri
4 cucchiai rasi di zucchero di canna
100 g. di farina 00
45 g. di burro più poco per i fichi
100 g. di ricotta
una punta di lievito vanigliato
poco cioccolato al latte o fondente (facoltativo)
Per sei piccoli cestini
Impastare ricotta, farina, burro ammorbidito e 2 cucchiai di zucchero. Formare una palla e far riposare una mezz'ora al fresco.
Tagliare i fichi a pezzettini. In un padellino sciogliere qualche ricciolo di burro, aggiungere i fichi e gli altri due cucchiai di zucchero, far carammelare a fuoco basso per 25 minuti circa, mescolando ogni tanto.
Stendere la pasta, dividere in 6 palline da stendere al mattarello sottili. Con la pasta rivestire delgi tampini da muffin imburrati e leggermente infarinati, la pasta deve uscire molto dal lati dello stampino.
Riepire con un sesto dei fichi caramellati, aggiungere qualche goccia di cioccolato e richiudere verso il centro con i lembi di pasta.
Infornare a 175° per 25-30 minuti. Spegnere appena la pasta risulta leggermnete dorata.
Sono favolosi, ve lo prometto!
Con questa ricettina partecipo al contest Cestiniamo, organizato da Elle del blog "Limone e stracciatella" (lei si occupa delle ricette salate) e da Silvia del blog "Perle ai porchy" (lei si occupa della parte dolce). Il contest è dedicato in particolare ai cestini in fomato mono porzione, ma anche sformatini, quique, tortine....basta che la cosa sia mini!
Perchè era da un pò che pensavo e ripensavo ad usare i fichi neri, non sapevo bene in che ricetta usarli per esaltarli al massimo dato che non li ho mai ricettati prima, alla fine sono stata ispirata dall'idea del cestino di pasta alla ricotta.
Quando sono indecisa sul da farsi devo sempre pensare alla ricotta, mi distende le idee.
La pasta che ho usato per il cestino l'ho trovata utilizzata per questi biscotti, mi è piaciuta subito la presenza della ricotta in percentuale uguale alla farina, infatti è un impasto piacevolmente ricottoso! Io ho ridotto il lievito che nel mio caso non mi sembrava utile, la ricotta mantiene l'impasto estremamente morbido e ho aggiunto poco zucchero di canna che oltre ad addolcire da un suo aroma.
Dei cestini molto delicati. Mi piace accostare un impasto solo leggermente dolce ad un ripieno di frutta che già di per se è altamente zuccherina, un dolce che sa molto della frutta che c'è dentro, che non stanca, che fa sentire poco in colpa, poco zucchero, poco burro e la ricotta che fa da padrona.
Ho scoperto che per i fichi caramellati potrei uccidere! Una volta caramellati non sembra quasi più la stessa frutta di prima, sono dolcissimi e si sente che il dolce non è dovuto poi molto a quei due cucchiai aggiunti, è proprio il dolce del fico. Il fatto di non sovraccaricarli di frolla burrosa o di zucchero a etti mi sembra che sia una scelta che ben li valorizza.
Domenica mattina qua da me arriva una piccola sorpresa, e quando dico piccola ne sto descrivendo effettivamente le dimensioni fisiche, che vi svelerò...chi indovina di cosa si può trattare?...per ora vi lascio brancolare nel buio! ;)
Ingredienti:
4 fichi neri
4 cucchiai rasi di zucchero di canna
100 g. di farina 00
45 g. di burro più poco per i fichi
100 g. di ricotta
una punta di lievito vanigliato
poco cioccolato al latte o fondente (facoltativo)
Per sei piccoli cestini
Impastare ricotta, farina, burro ammorbidito e 2 cucchiai di zucchero. Formare una palla e far riposare una mezz'ora al fresco.
Tagliare i fichi a pezzettini. In un padellino sciogliere qualche ricciolo di burro, aggiungere i fichi e gli altri due cucchiai di zucchero, far carammelare a fuoco basso per 25 minuti circa, mescolando ogni tanto.
Stendere la pasta, dividere in 6 palline da stendere al mattarello sottili. Con la pasta rivestire delgi tampini da muffin imburrati e leggermente infarinati, la pasta deve uscire molto dal lati dello stampino.
Riepire con un sesto dei fichi caramellati, aggiungere qualche goccia di cioccolato e richiudere verso il centro con i lembi di pasta.
Infornare a 175° per 25-30 minuti. Spegnere appena la pasta risulta leggermnete dorata.
Sono favolosi, ve lo prometto!
Con questa ricettina partecipo al contest Cestiniamo, organizato da Elle del blog "Limone e stracciatella" (lei si occupa delle ricette salate) e da Silvia del blog "Perle ai porchy" (lei si occupa della parte dolce). Il contest è dedicato in particolare ai cestini in fomato mono porzione, ma anche sformatini, quique, tortine....basta che la cosa sia mini!
Vorrei partecipare anche la contest di Laura del blog "Pane e olio"
E, con questa ho finito, alla raccolta dolce di Sara del blog "Dolcizie"
venerdì 12 ottobre 2012
Biscottini con cioccolato al latte e mais
Una giornata che è inziata tremendamente male, in una settimana che non brillava di certo! Come ho regito? Ho comprato l'occorrente per sfornare almeno cinque dolci diversi e sono all'opera, la mia prima consolazione della lista sono stati i semplici biscottini che posto ora. Adoro la farina di mais e ho già confessato diverse volte che i cioccolati "dolci" mi piacciono più del fondente, così quando ho visto la ricetta di frollini al mais con cioccolato la latte ho fatto due più due...
Devo dire che quando il mio umore non è al top, in cucina tendo maggiormente a fare errori sciocchi che in genere non faccio. La ricetta non specificava l'altezza dei biscotti e dava 15 minuti di cottura, io ho cercato di tenerli un pò altini e ridurre i minuti di cottura, ma la prima sfornata era spiacevolmente scurita. Nell'umore del momento avrei anche potuto buttare giù tutto dalla finestra e abbandonare l'idea, invece la seconda infonata è stata in forno 10 minuti ed è venuta bene, così ho iniziato a tirarmi un pò su.
L'apice di questa fantastica setimana è stata la sterilizzazione del mio cane, che fa certi musi da cane sofferente e tradito che mi fanno sentire totalmente inadeguata, non so come devo trattarlo...adesso è un giorno intero che si rifiuta di scendere per i bisogni, da prima dell'operazione di ieri mattina e quando oggi ho cercato di sforzarlo, alzandomi alle 5 di mattina apposta per lui, mi ha morso...
Sta male, deve scendere, ma si rifiuta.
Ingredienti:
1 tuorlo
60 g. di burro
55g. di farina di mais fioretto
70 g. di farina 00
60 g. di zucchero semolato
1 pizzico di bicarbonato
1 bustina di vanillina
40 g. di cioccolato al latte
Lavorare burro e zucchero come una crema, aggiungere il tuorlo e mescolare bene. A questo punto aggiungere le farine, il bicarbonato e la vanillina. Impastare ottenendo un panetto, far riposare in frigor con pellicola per un oretta.
Tagliare il cioccolato, se non è già in gocce, in piccoli pezzettini. Stendere l'impasto, altezza di un centimetro, aggiungere le gocce e ripiegarle in mezzo alla pasta, ritirare la mattarello, tenere sempre l'altezza di circa un centimentro, poco meno.
Tagliare i biscotti e infornare a 160° per 10 minuti. Appena dorano tirare fuori, lasciare un minuto sulla leccarda e poi spostare.
Devo dire che quando il mio umore non è al top, in cucina tendo maggiormente a fare errori sciocchi che in genere non faccio. La ricetta non specificava l'altezza dei biscotti e dava 15 minuti di cottura, io ho cercato di tenerli un pò altini e ridurre i minuti di cottura, ma la prima sfornata era spiacevolmente scurita. Nell'umore del momento avrei anche potuto buttare giù tutto dalla finestra e abbandonare l'idea, invece la seconda infonata è stata in forno 10 minuti ed è venuta bene, così ho iniziato a tirarmi un pò su.
L'apice di questa fantastica setimana è stata la sterilizzazione del mio cane, che fa certi musi da cane sofferente e tradito che mi fanno sentire totalmente inadeguata, non so come devo trattarlo...adesso è un giorno intero che si rifiuta di scendere per i bisogni, da prima dell'operazione di ieri mattina e quando oggi ho cercato di sforzarlo, alzandomi alle 5 di mattina apposta per lui, mi ha morso...
Sta male, deve scendere, ma si rifiuta.
1 tuorlo
60 g. di burro
55g. di farina di mais fioretto
70 g. di farina 00
60 g. di zucchero semolato
1 pizzico di bicarbonato
1 bustina di vanillina
40 g. di cioccolato al latte
Lavorare burro e zucchero come una crema, aggiungere il tuorlo e mescolare bene. A questo punto aggiungere le farine, il bicarbonato e la vanillina. Impastare ottenendo un panetto, far riposare in frigor con pellicola per un oretta.
Tagliare il cioccolato, se non è già in gocce, in piccoli pezzettini. Stendere l'impasto, altezza di un centimetro, aggiungere le gocce e ripiegarle in mezzo alla pasta, ritirare la mattarello, tenere sempre l'altezza di circa un centimentro, poco meno.
Tagliare i biscotti e infornare a 160° per 10 minuti. Appena dorano tirare fuori, lasciare un minuto sulla leccarda e poi spostare.
giovedì 11 ottobre 2012
Sformatini di zucca e amaretti
Un'altro post dedicato alla zucca, come l'ho sempre mangiata, i piatti dei ricordi...
Le prime tre ricette con la zucca che ho assaggiato e che per me sono ancora le migliori, quelle di cui non mi stufo mai, sono tre: risotto alla zucca come lo fa la mamma, vellutata di zucca (che io ho sempre chiamato crema) e poi lo sformato di zucca con gli amaretti.
Era da tanto che non facevo lo sformato, questa volta ho aggiunto un pò di pancetta e anche un paio di cucchiai di ricotta, ma sono due ingredienti facoltativi, nel senso che da piccola l'ho sempre apprezzato senza queste due cose, se le evitate saprà molto decisamente di zucca e amaretto, buonissimo in entrambi i modi!
Il risotto e la crema non diventeranno mai un post perchè li faccio entrambi in modo semplicissimo.
Il risotto mi piace con la zucca molto cotta che colora tutta di arancione e lo rende cremoso, soffriggo pochissima cipolla, davvero poca, e poi aggiungo i cubetti di zucca, li faccio ammorbidire prima di aggiungere il riso, non sfumo con il vino e uso il brodo vegetale. Alla fine il grana non lo metto, nessun formaggio, solo pepe, noce moscata e un paio di cucchiai di latte l'ultimo minuto di cottura. Vedete, è proprio semplice. Delle volte ho fatto delle aggiunte, come la salsiccia e un pò di vino per sfumare, ma per me è servito a rovinare un sapore familiare che apprezzavo così com'era.
La crema è ancora più elementare, metto in un pentolino la zucca a pezzetti, un patata a pezzetti (circa un sesto in proporzione alla quantità di zucca), foglia di alloro, copro di brodo vegetale e via sul fuoco. Dopo una trentina di minuti abbondanti tolgo l'alloro e frullo tutto con pepe, noce moscata e un pizzico di cannella. Ci pensa la patata a darle l'aspetto di una vellutata e comunque se la zucca è buona è compatta e cremosa già di suo!
Vi lascio allo sformato, ciao!
Ingredienti:
500 g. di zucca (peso da cruda e pulita da buccia e semi)
2 cucchiai di ricotta, circa 30 g.
8 amaretti secchi
40 g. di pancetta affumicata
1 scalogno
2 cucchiai colmi di formaggio grana (25 g. ca.)
1 uovo medio (non grande)
noce moscata mezzo cucchiaino
sale, pepe e olio evo qb
4 stampini di alluminio
per quattro sformatini
contorno: 200 g, scarsi di cuori di carciofo (io surgelati)
Tagliare la zucca in piccoli cubetti. Tritare lo scalogno, farlo rosolare in un filo d'olio e aggiungere la zucca, far insaporire e aggiungere mezza tazzina d'acqua, abbassare la fiamma e farla stracuocere, deve diventare morbidissima a l'acqua asciugarsi del tutto (20 minuti circa), lasciar raffreddare.
Versare in una ciotola, schiacciare la polpa con la forchetta in modo da ottenere una purea, aggiungere amaretti finemente tritati, i formaggi, le spezie, il sale e l'uovo.
Nella padella far cuocere per qualche minuto la pancetta, tritare al coltello e aggiungere al composto, basta eliminarla ed è un ottimo piatto vegetariano, la sua aggiunta è facoltativa non fondamentale.
Passare di burro e pangrattato gli stampini e riempirli, infornare a 180° per 40 minuti.
Per non far scurire troppo la parte alta dello sformato (come ha fatto la sottoscritta dimenticandoselo e andando a fare altro) l'ultima mezz'ora di cottura spostate sopra la leccarda del forno, così l'alto dello sformato prende meno calore.
Nel frattempo ho saltato i carciofi ancora surgelati nella padella usata in precedenza aggiungendo un filo d'olio e un pezzettino piccolo di aglio tritato, sale e pepe.
Con questa ricettina partecipo al contest Cestiniamo, organizato da Elle del blog "Limone e stracciatella" (lei si occupa delle ricette salate) e da Silvia del blog "Perle ai porchy" (lei si occupa della parte dolce). Il contest è dedicato in particolare ai cestini in fomato mono porzione, ma anche sformatini, quique, tortine....basta che la cosa sia mini!
Le prime tre ricette con la zucca che ho assaggiato e che per me sono ancora le migliori, quelle di cui non mi stufo mai, sono tre: risotto alla zucca come lo fa la mamma, vellutata di zucca (che io ho sempre chiamato crema) e poi lo sformato di zucca con gli amaretti.
Era da tanto che non facevo lo sformato, questa volta ho aggiunto un pò di pancetta e anche un paio di cucchiai di ricotta, ma sono due ingredienti facoltativi, nel senso che da piccola l'ho sempre apprezzato senza queste due cose, se le evitate saprà molto decisamente di zucca e amaretto, buonissimo in entrambi i modi!
Il risotto e la crema non diventeranno mai un post perchè li faccio entrambi in modo semplicissimo.
Il risotto mi piace con la zucca molto cotta che colora tutta di arancione e lo rende cremoso, soffriggo pochissima cipolla, davvero poca, e poi aggiungo i cubetti di zucca, li faccio ammorbidire prima di aggiungere il riso, non sfumo con il vino e uso il brodo vegetale. Alla fine il grana non lo metto, nessun formaggio, solo pepe, noce moscata e un paio di cucchiai di latte l'ultimo minuto di cottura. Vedete, è proprio semplice. Delle volte ho fatto delle aggiunte, come la salsiccia e un pò di vino per sfumare, ma per me è servito a rovinare un sapore familiare che apprezzavo così com'era.
La crema è ancora più elementare, metto in un pentolino la zucca a pezzetti, un patata a pezzetti (circa un sesto in proporzione alla quantità di zucca), foglia di alloro, copro di brodo vegetale e via sul fuoco. Dopo una trentina di minuti abbondanti tolgo l'alloro e frullo tutto con pepe, noce moscata e un pizzico di cannella. Ci pensa la patata a darle l'aspetto di una vellutata e comunque se la zucca è buona è compatta e cremosa già di suo!
Vi lascio allo sformato, ciao!
Ingredienti:
500 g. di zucca (peso da cruda e pulita da buccia e semi)
2 cucchiai di ricotta, circa 30 g.
8 amaretti secchi
40 g. di pancetta affumicata
1 scalogno
2 cucchiai colmi di formaggio grana (25 g. ca.)
1 uovo medio (non grande)
noce moscata mezzo cucchiaino
sale, pepe e olio evo qb
4 stampini di alluminio
per quattro sformatini
contorno: 200 g, scarsi di cuori di carciofo (io surgelati)
Tagliare la zucca in piccoli cubetti. Tritare lo scalogno, farlo rosolare in un filo d'olio e aggiungere la zucca, far insaporire e aggiungere mezza tazzina d'acqua, abbassare la fiamma e farla stracuocere, deve diventare morbidissima a l'acqua asciugarsi del tutto (20 minuti circa), lasciar raffreddare.
Versare in una ciotola, schiacciare la polpa con la forchetta in modo da ottenere una purea, aggiungere amaretti finemente tritati, i formaggi, le spezie, il sale e l'uovo.
Nella padella far cuocere per qualche minuto la pancetta, tritare al coltello e aggiungere al composto, basta eliminarla ed è un ottimo piatto vegetariano, la sua aggiunta è facoltativa non fondamentale.
Passare di burro e pangrattato gli stampini e riempirli, infornare a 180° per 40 minuti.
Per non far scurire troppo la parte alta dello sformato (come ha fatto la sottoscritta dimenticandoselo e andando a fare altro) l'ultima mezz'ora di cottura spostate sopra la leccarda del forno, così l'alto dello sformato prende meno calore.
Nel frattempo ho saltato i carciofi ancora surgelati nella padella usata in precedenza aggiungendo un filo d'olio e un pezzettino piccolo di aglio tritato, sale e pepe.
Con questa ricettina partecipo al contest Cestiniamo, organizato da Elle del blog "Limone e stracciatella" (lei si occupa delle ricette salate) e da Silvia del blog "Perle ai porchy" (lei si occupa della parte dolce). Il contest è dedicato in particolare ai cestini in fomato mono porzione, ma anche sformatini, quique, tortine....basta che la cosa sia mini!
martedì 9 ottobre 2012
Omelette colorate con zucchine e mortadella
Tantissimo che non facevo un omelette, mi ero dimenticata quanto mi piacciono e come mi diverto a variare il ripieno e le aggiunte nella frittatina! Adoro postarvi queste ricettine semplici e molto casalinghe, perchè penso che qualcuno a casa abbia voglia di rifarle o si faccia ispirare per un pasto veloce. Spesso si hanno in casa uova, formaggi misti, qualche salume, almeno una zucchina...
Raramente mi cimento in ricette difficili, devono proprio ispirarmi molto, adoro la semplicità.
E mi piace fare la frittata, il momento in cui la giro e la sicurezza con cui ormai la giro nel millisecondo preciso per avere la leggera doratura che voglio, una soddisfazione.
Ovviamente non vi racconto della volta che ho cercato di capovolgere una frittata con spaghetti fatta per 8 persone con 14 uova, al lavoro quando avevo tante altre cose da fare e poco tempo, ho sovrastimato la mia manualità e poi ho dovuto far sparire il misfatto alla veloctà della luce! Purtroppo c'era un testimone, che non ha mai smesso di citare la cosa nei mesi successivi, ma suscitando in me un sorriso...io mi non mi prendo troppo sul serio, qualunque cosa combino in genere risolvo con una risata, vedo solo il lato comico dei piccoli incidenti!
Così ho imparato che per 14 uova è proprio il caso di accendere il forno, magari a casa, solo io e la frittata, l'avrei capovolta!
Il post di oggi avrebbero dovuto, o potuto, essere delle cupcake per Halloween ma il risultato non mi piacerva per niente. Ho fatto le mie tortine alla zucca, quelle perfette, poi ho ricoperto di cioccolato, e fin qui tutto bene, poi ho cercato di usare il frosting di due colori per disegnare la ragnatela e il ragnetto...inguardabili! La torta alla zucca ve la rifarò a breve, è una delle ricette che preferisco.
Ma come possibile che ho fatto il liceo aritstico, avevo una delle mani più belle della classe (alcuni compagni erano eccezionali, poi venivo io) e con il cake design spesso è una lotta! Ho un disegno nella mente ma poi quando mi cimento con glasse e idee per realizzarlo è una faticaccia.
Basta! Abbandono l'impresa, non decoro più nulla, al massimo il classico ricciolino di copertura!
Ingredienti:
4 uova medie
2 piccole zucchine (o una di dimensioni medie)
1 piccolo spicchio d'aglio
2 fette di mortadella ai pistacchi
2 fette sottili di edamer
2 sottilette cremose Inalpi
olio evo, sale e pepe qb
Grattuggiare le zucchine, passarle in padella con olioe vo e aglio intero (un pò schiacciato, da eliminare) con sale e pepe, 5 minuti per ammorbidirle.
In una ciotola sbattere due delle uova con metà delle zucchine , versare in padella 22 cm di diametro ben unta e calda, da rigirare dopo giusto 5 minuti, far cuocere un paio di minuti anche dall'altro lato e poi procedere con la seconda fritattina.
Farcire con mortadella e formagio, ripiegare appoggiare in una teglia con carta forno, passare in forno a 180° per qualche minuto, appena fonde il formaggio sono pronte.
Raramente mi cimento in ricette difficili, devono proprio ispirarmi molto, adoro la semplicità.
E mi piace fare la frittata, il momento in cui la giro e la sicurezza con cui ormai la giro nel millisecondo preciso per avere la leggera doratura che voglio, una soddisfazione.
Ovviamente non vi racconto della volta che ho cercato di capovolgere una frittata con spaghetti fatta per 8 persone con 14 uova, al lavoro quando avevo tante altre cose da fare e poco tempo, ho sovrastimato la mia manualità e poi ho dovuto far sparire il misfatto alla veloctà della luce! Purtroppo c'era un testimone, che non ha mai smesso di citare la cosa nei mesi successivi, ma suscitando in me un sorriso...io mi non mi prendo troppo sul serio, qualunque cosa combino in genere risolvo con una risata, vedo solo il lato comico dei piccoli incidenti!
Così ho imparato che per 14 uova è proprio il caso di accendere il forno, magari a casa, solo io e la frittata, l'avrei capovolta!
Il post di oggi avrebbero dovuto, o potuto, essere delle cupcake per Halloween ma il risultato non mi piacerva per niente. Ho fatto le mie tortine alla zucca, quelle perfette, poi ho ricoperto di cioccolato, e fin qui tutto bene, poi ho cercato di usare il frosting di due colori per disegnare la ragnatela e il ragnetto...inguardabili! La torta alla zucca ve la rifarò a breve, è una delle ricette che preferisco.
Ma come possibile che ho fatto il liceo aritstico, avevo una delle mani più belle della classe (alcuni compagni erano eccezionali, poi venivo io) e con il cake design spesso è una lotta! Ho un disegno nella mente ma poi quando mi cimento con glasse e idee per realizzarlo è una faticaccia.
Basta! Abbandono l'impresa, non decoro più nulla, al massimo il classico ricciolino di copertura!
Ingredienti:
4 uova medie
2 piccole zucchine (o una di dimensioni medie)
1 piccolo spicchio d'aglio
2 fette di mortadella ai pistacchi
2 fette sottili di edamer
2 sottilette cremose Inalpi
olio evo, sale e pepe qb
Grattuggiare le zucchine, passarle in padella con olioe vo e aglio intero (un pò schiacciato, da eliminare) con sale e pepe, 5 minuti per ammorbidirle.
In una ciotola sbattere due delle uova con metà delle zucchine , versare in padella 22 cm di diametro ben unta e calda, da rigirare dopo giusto 5 minuti, far cuocere un paio di minuti anche dall'altro lato e poi procedere con la seconda fritattina.
Farcire con mortadella e formagio, ripiegare appoggiare in una teglia con carta forno, passare in forno a 180° per qualche minuto, appena fonde il formaggio sono pronte.
Ciao a tutti! Sono molto felice di notare che ormai avete superato i 200 lettori, e ringrazio tutti quelli che passano spesso da me e mi fanno compagnia con i loro commenti.
Noto la cosa non tanto per il numero ma per il fatto di sapere che siete molti e che non posso postare cose mal riuscite, ho una responsabilità! Non ho più due lettori, di cui uno mio fratello e l'altra mia mamma, per farvi capire cosa intendo!
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