Ecco un altra ricetta dal libricino della cucina lodigiana, l'ultima che ho pensato per il contest di Danita. Non è una ricetta molto estiva, e risale a settimana scorsa quando il caldo non era ancora così afoso, ma potete segnarvela per un'ocasione del prossimo autunno. Si tratta di involtini di lonza, con un ripieno molto ricco, cotti in umido con aggiunta di borlotti.
Alla fine per il mio compleanno ho deciso per una torta molto semplice e molto classica, la torta della nonna, da sempre per i miei compleanni, gira e rigira, ho fatto le torte più tradizionali ed elementari negli ingredienti. Sarà un mio chiodo fisso, e comunque questo genere di torte lo trovo estremamente confortante e soddisfacente, per me più di una torta multistrato superfarcita e decorata.
E sto pensando a qualcosina di semplice per utilizzare gli albumi...
Per oggi vi saluto!
Ingredienti:
6 fettine di lonza battute molto sottili
4 cucchai di passata e 2 di concentrato di pomodoro
2 foglie di salvia - 2 bicchieri di brodo
200 g. di fagioli borlotti già lessati
olio evo e burro qb - sale e pepe qb
Ripieno...
100 g. di carne macinata - 50 g. di salsiccia
1 uovo - 2 manciate di grana
1 spiscchio d'aglio tritato - prezzemolo
Mettiamoci all'opera:
Amalgamare gli ingredienti del ripieno fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Schiacciare una pallina di ripieno sulla fettina di lonza e arrotolare, fermare con un paio di stuzzicadenti o legare con lo spago.
In un tegame scaldare qualche cucchiaio d'olio con una noce di burro e far rosolare gli involtini su tutti i lati.
Versare il brodo, coprire e cuocere per 30 minuti. a questo punto aggiungere la passata e il concentrato e far andare per altri 10 minuti. Aggiungere i fagioli e cuocere per altri 20 minuti.
A questo punto togliere il coperchio, alzare il fuoco e far addensare il sughetto per qualche minuto.
Io ho accompagnato, come prevede la tradizione con del semplice purè.
Con questa ricetta (regione Lombardia) partecipo al contest di Danita del blog Le leccornie di danita
sabato 30 giugno 2012
venerdì 29 giugno 2012
Coppette al doppio budino, amaretti e biscotti
Si, è vero, sto barando, sto usando un preparato! Non sia mai!
E invece si, faccio outing, i preparati per budino mi piacciono molto ed è abitudine di famiglia, da sempre, averne una confezione in casa per un dolce veloce di emergenza: l'emergenza è che hai voglia di un dolcetto domenicale, tanto per dirne una, e il budino è veloce, impossibile da sbagliare, pochi ingredienti, poco calorico, potevi averlo in dispensa da mesi...un amaretto o un biscottino per decorare ed ecco al coppetta della domenica.
Davanti ai preparati San Martino mi si è accesa la voglia di usarli cercando di fare qualcosa di bello, colorato, un pò originale...ma non mi è ancora venuta quella idea geniale su cui contavo. Queste coppete comunque non sono niente male.
Poi, ovviamente, si possono variare con i budini che più piacciono e fatti in casa.
Adesso vi lascio, fra non molto prendo il treno e vado a fare un giro per Milano con un'amica di università, probabilmente ci scapperà un pò di shopping, cosa che io faccio moooltoo di rado...
Ingredienti:
1 busta di preparato per budino al cioccolato San Martino
1 busta di preparato per budino alla vaniglia burbon San Martino
1 l di latte intero
20 g. di burro - 3/4 cucchiai di Baileys
60 g. di frollini a scelta e 60g. di amaretti
più 12 circa interi
Per 4 porzioni un pò abbondanti, anche 6, dipende dalle dimensioni delle vostre coppette
Mettiamoci all'opera:
Tritare finemente i 60 g. di frollini e i 60 g. di amaretti contemporaneamente, aggiungere il burro fuso e un paio di cucchiai di liquore, mescolare bene. Dividere tra le varie coppette e schiacciare in modo da rivestire il fondo come se fosse una cheesecake. Riporre in frigor.
Niente di più semplice del perparato per budino, molte di voi non avranno nemmeno la necessità di leggere il retro della confezione. Preparare per primo il budino al cioccolato e versare distribuire varie copette.
Aspettare che inizi ad addensarsi per bene e aggiungere qualche amaretto bagnato con qualche goccia di Baileys, appoggiandolo sul budino.
Preprare il secondo budino, alla vaniglia e versare nelle copette coprendo gli amaretti.
Aspettare che si addensi e si raffreddi e riporre in frigor.
Con questa ricetta partecipo al contest a tutto dolce di Valentina del blog L'incapace in cucina
E invece si, faccio outing, i preparati per budino mi piacciono molto ed è abitudine di famiglia, da sempre, averne una confezione in casa per un dolce veloce di emergenza: l'emergenza è che hai voglia di un dolcetto domenicale, tanto per dirne una, e il budino è veloce, impossibile da sbagliare, pochi ingredienti, poco calorico, potevi averlo in dispensa da mesi...un amaretto o un biscottino per decorare ed ecco al coppetta della domenica.
Davanti ai preparati San Martino mi si è accesa la voglia di usarli cercando di fare qualcosa di bello, colorato, un pò originale...ma non mi è ancora venuta quella idea geniale su cui contavo. Queste coppete comunque non sono niente male.
Poi, ovviamente, si possono variare con i budini che più piacciono e fatti in casa.
Adesso vi lascio, fra non molto prendo il treno e vado a fare un giro per Milano con un'amica di università, probabilmente ci scapperà un pò di shopping, cosa che io faccio moooltoo di rado...
Ingredienti:
1 busta di preparato per budino al cioccolato San Martino
1 busta di preparato per budino alla vaniglia burbon San Martino
1 l di latte intero
20 g. di burro - 3/4 cucchiai di Baileys
60 g. di frollini a scelta e 60g. di amaretti
più 12 circa interi
Per 4 porzioni un pò abbondanti, anche 6, dipende dalle dimensioni delle vostre coppette
Mettiamoci all'opera:
Tritare finemente i 60 g. di frollini e i 60 g. di amaretti contemporaneamente, aggiungere il burro fuso e un paio di cucchiai di liquore, mescolare bene. Dividere tra le varie coppette e schiacciare in modo da rivestire il fondo come se fosse una cheesecake. Riporre in frigor.
Niente di più semplice del perparato per budino, molte di voi non avranno nemmeno la necessità di leggere il retro della confezione. Preparare per primo il budino al cioccolato e versare distribuire varie copette.
Aspettare che inizi ad addensarsi per bene e aggiungere qualche amaretto bagnato con qualche goccia di Baileys, appoggiandolo sul budino.
Preprare il secondo budino, alla vaniglia e versare nelle copette coprendo gli amaretti.
Aspettare che si addensi e si raffreddi e riporre in frigor.
Con questa ricetta partecipo al contest a tutto dolce di Valentina del blog L'incapace in cucina
giovedì 28 giugno 2012
Spianata del contadino con prosciutto e cipolle
Questa è una ricetta particolare, un pò a metà tra una torta salata e una focaccia farcita ... ovviamente è molto molto buona o non la proporrei. Mi è piaciuta così tanto che in realtà l'ho già provata in una seocnda versione che vi posterò, però procedo con ordine! E non escludo che possa essere anche uno stuzzichino per il giorno del mio compleannno, che sarebbe il 5 Luglio ma che festeggerò in anticipo perchè poi sarò in motagna (rinnovo il mio appello... non dimenticatevi di meee).
Questa spianata, tagliata a quadratini, è perfetta come aperitivo, finger food e compagnia. Anzi la trovo migliore servita così invece che a fette, a quadratini è speciale!
Nell'impasto ricompare lo strutto, ormai è nel mio frigor e, essendo la confezione da 400 g, ne è rimasto ancora non poco (e ho già fatto un sacco di cose); ho già deciso che prima di partire rifaccio una dose doppia di piadine e congelo le palline di impasto, così se il mio ragazzo sente la mia mancanza può stendersi una piadina e mangiarla, sul balcone, insieme al cane!!!
Lo strutto in questo impasto, come nelle piadine, da una morbidezza gustosa e sinceramente non lo sostituirei con il burro, si lo so, è un grasso animale, ma è la prima volta che lo compro nella vita e probabilmente per un anno almeno non lo comprerò più.
L'idea arrivada un vecchio numero di cucina moderna oro .. poi ho personalizzato con quello che piaceva a me.
Ingredienti:
160 g. di farina - 80 ml d'acqua
25/30 g. di strutto - 1 cucchiaino di sale
2 cucchiaini di lievito di birra secco
Per farcire...
1 caprino al latte di bufala mauri (80g.)
1 uovo - mezza cipolla dorata
60 g. di prosciutto cotto
sale e pepe, olio evo qb.
per due
Mettiamoci all'opera:
Per l'impasto serve semplicemente impastare tutti gli ingedienti insieme fino ad ottenere un impasto omogeneo e non di più.
Fa fatto riposare una mezz'ora a temperatura ambiente, coperto.
A questo punto va steso, altezza di poco più di 1 cm, e spostato in una teglia o pirofila di dimensioni adeguate: io 16x13 circa, ma va bene anche una teglia rotonda.
Affettare a velo la mezza cipolla e farla ammorbidire in padella, aggiungere poi il prosciutto per farlo abbrustolire lievemente. Distribuire gli ingredienti sulla pasta.
Sbattere il caprino con l'uovo, sale e pepe, e versare sopra a pososciutto e cipolle.
Infirnare a 200° per 25 minuti.
con questa ricetta partecipo al contest di Paola del blog Nastro di raso, dedicato al pasto in spiaggia
e infine al contest dedicato ai buffet di Lucia di Tra cucina e pc
Questa spianata, tagliata a quadratini, è perfetta come aperitivo, finger food e compagnia. Anzi la trovo migliore servita così invece che a fette, a quadratini è speciale!
Nell'impasto ricompare lo strutto, ormai è nel mio frigor e, essendo la confezione da 400 g, ne è rimasto ancora non poco (e ho già fatto un sacco di cose); ho già deciso che prima di partire rifaccio una dose doppia di piadine e congelo le palline di impasto, così se il mio ragazzo sente la mia mancanza può stendersi una piadina e mangiarla, sul balcone, insieme al cane!!!
Lo strutto in questo impasto, come nelle piadine, da una morbidezza gustosa e sinceramente non lo sostituirei con il burro, si lo so, è un grasso animale, ma è la prima volta che lo compro nella vita e probabilmente per un anno almeno non lo comprerò più.
L'idea arrivada un vecchio numero di cucina moderna oro .. poi ho personalizzato con quello che piaceva a me.
Ingredienti:
160 g. di farina - 80 ml d'acqua
25/30 g. di strutto - 1 cucchiaino di sale
2 cucchiaini di lievito di birra secco
Per farcire...
1 caprino al latte di bufala mauri (80g.)
1 uovo - mezza cipolla dorata
60 g. di prosciutto cotto
sale e pepe, olio evo qb.
per due
Mettiamoci all'opera:
Per l'impasto serve semplicemente impastare tutti gli ingedienti insieme fino ad ottenere un impasto omogeneo e non di più.
Fa fatto riposare una mezz'ora a temperatura ambiente, coperto.
A questo punto va steso, altezza di poco più di 1 cm, e spostato in una teglia o pirofila di dimensioni adeguate: io 16x13 circa, ma va bene anche una teglia rotonda.
Affettare a velo la mezza cipolla e farla ammorbidire in padella, aggiungere poi il prosciutto per farlo abbrustolire lievemente. Distribuire gli ingredienti sulla pasta.
Sbattere il caprino con l'uovo, sale e pepe, e versare sopra a pososciutto e cipolle.
Infirnare a 200° per 25 minuti.
con questa ricetta partecipo al contest di Paola del blog Nastro di raso, dedicato al pasto in spiaggia
e anche la contest della fantastica Araba felice in cucina con Lagostina, concorro per la vìcasseruoal accademia bianca
e infine al contest dedicato ai buffet di Lucia di Tra cucina e pc
mercoledì 27 giugno 2012
Linguine cremose con zucchine, robiola e cipollotti
Era da un bel pò che non si vedeva un bel piatto di pasta qua da me, e rimedio subito!
Vi dirò, ieri quando l'ho addentata mi sono resa conto che un buon piatto di pasta mi mancava...
La crema di robiola e cipollotti rossi è delicata e gustosissima, da provare.
L'accostamente con le zucchine non lo trovo obbligatorio, ottimo, ma penso che avrei gradito molto anche della pancetta o del prosciutto a cubetti, oppure delle altre verdure, come piselli, asparagi, ecc.. insomma fatevi giudare dal momento!
Ingredienti:
190 g. di pasta tipo linguine - 2 zucchine
15 g. di olive verdi a rondelle - 1 aglio in camicia
Per la crema
5 cipollotti - 1 Maurino, robiolino di capra Mauri
10 g. di burro - olio evo, sale e pepe qb.
Mettiamoci all'opera:
Pulire le zucchine, tagliarle in quattro e poi affettare sottilmente. In una padella far rosolare lo spicchio d'aglio schiacciato con olio evo quanto basta, aggiungere le zucchine e farle saltare qualche istante insieme all'aglio che poi eliminerete.
Coprire e lasciar cuocere, aggiungere un filo d'acqua se serve. Aggiungere le olive, salare e pepare leggermente.
A questo punto buttare la pasta.
Affettare i cipollotti, anche grossolanamente non importa. Metterli in un tegame con il burro per farli ammorbidire.
Con il mixer ad immersione frullarli insieme al robiolino e qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta, un pizzico di pepe e di sale.
Scolare la pasta, buttare in padella con le zucchine e a fuoco spento aggiungere la crema di robiolino e cipolloti, mescolare e servire.
Io per tutto ciò uso un capiente wok antiaderente, è comodissimo per saltare la pasta.
Vi dirò, ieri quando l'ho addentata mi sono resa conto che un buon piatto di pasta mi mancava...
La crema di robiola e cipollotti rossi è delicata e gustosissima, da provare.
L'accostamente con le zucchine non lo trovo obbligatorio, ottimo, ma penso che avrei gradito molto anche della pancetta o del prosciutto a cubetti, oppure delle altre verdure, come piselli, asparagi, ecc.. insomma fatevi giudare dal momento!
Ingredienti:
190 g. di pasta tipo linguine - 2 zucchine
15 g. di olive verdi a rondelle - 1 aglio in camicia
Per la crema
5 cipollotti - 1 Maurino, robiolino di capra Mauri
10 g. di burro - olio evo, sale e pepe qb.
Mettiamoci all'opera:
Pulire le zucchine, tagliarle in quattro e poi affettare sottilmente. In una padella far rosolare lo spicchio d'aglio schiacciato con olio evo quanto basta, aggiungere le zucchine e farle saltare qualche istante insieme all'aglio che poi eliminerete.
Coprire e lasciar cuocere, aggiungere un filo d'acqua se serve. Aggiungere le olive, salare e pepare leggermente.
A questo punto buttare la pasta.
Affettare i cipollotti, anche grossolanamente non importa. Metterli in un tegame con il burro per farli ammorbidire.
Con il mixer ad immersione frullarli insieme al robiolino e qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta, un pizzico di pepe e di sale.
Scolare la pasta, buttare in padella con le zucchine e a fuoco spento aggiungere la crema di robiolino e cipolloti, mescolare e servire.
Io per tutto ciò uso un capiente wok antiaderente, è comodissimo per saltare la pasta.
martedì 26 giugno 2012
Fritada rugnosa cun le sigule
Sarà semplice e molto rustica ma, se non vi fate ingannare dal suo nome poco invitante, si tratta di una frittata gustosissima. Si certo, non è leggera, e non suona nemmeno molto estiva ... ma tutto sta nelle dosi, 40 g. di salsiccia una volta ogni tanto si possono anche mangiare no?!
Come lo strutto nella piadina (che ho usato per rendere la pietanza molto più invitante di una semplice frittata) ... ho diviso i 100 g. di strutto sulle 12 piadine (perchè queste sono le dosi che ho utilizzato) sono meno di 10 g. di grasso, e lo strutto è la prima volta che lo compro, non che ce l'abbia sempre in casa. In sintesi, sono sicura che tutto ciò non mi ucciderà...
Anche questa ricetta arriva dal mio malmesso libricino sulla cucina lodigiana, e da qui la scelta di intitolare il post con il nome che questa piatanza ha sul libro, per amor del realismo.
Dopo una intensa giornata passata sul fiume a nuotare con il cane, solo uno spuntino veloce per pranzo (la mia prima farinata di ceci che posterò a breve), niente di meglio di una cena del genere!
In realtà stasera mi manca la birra e ne avrei davvero davvero voglia, cosa dite...faccio in tempo a spedire fuori il mio lui con un ricatto?!
Oggi ho una crisi mistica sui dolci, non riesco a decidermi su che torta fare per il mio compleanno, so solo che non la voglio al cioccolato perchè quella è per il compleanno di lui...
Ingredienti:
3 uova big - 90 g. di salsiccia
mezza cipolla dorata
formaggio grana abbondante
20 g. di burro - sale pepe qb
un goccio di vino bianco
(per due, una frittata da 15 cm circa)
Io ho servito con...
2 piadine (la ricetta la trovate qui)
rucola - carote grattuggiate
olio e sale qb
Mettiamoci all'opera:
Sbriciolare finemente la salsiccia e affettare a velo la mezza cipolla.
Sbattere le uova con sale, pepe e due manciatine di grana (almeno un 50 g.)
Sciogliere il burro in una piccola padella e aggiungere cipolle a slasiccia, farle rosolare per qualche istante e, appena la cipolla inizia ad ammorbidirsi, sfumare con un goccio (intendo proprio un cucchiaio o due) di vino bianco secco. La salsiccia deve essere ancora morbida.
Versare sulla salsiccia la pastella di uova e grana e mescolare, le uova sul fondo iniziano a cuocere e vanno mescolate con la pastella ancora cruda, questo per il primo minuto scarso di cottura.
Coprire e aspettare cinque minuti, a questo punto girare la frittata con l'aiuto del coperchio e far cuocere un paio di minuti anche dal secondo lato.
Affettare e servire come più vi piace!
Con questa ricetta (regione Lombardia) partecipo al contest di Danita del blog Le leccornie di danita
Come lo strutto nella piadina (che ho usato per rendere la pietanza molto più invitante di una semplice frittata) ... ho diviso i 100 g. di strutto sulle 12 piadine (perchè queste sono le dosi che ho utilizzato) sono meno di 10 g. di grasso, e lo strutto è la prima volta che lo compro, non che ce l'abbia sempre in casa. In sintesi, sono sicura che tutto ciò non mi ucciderà...
Anche questa ricetta arriva dal mio malmesso libricino sulla cucina lodigiana, e da qui la scelta di intitolare il post con il nome che questa piatanza ha sul libro, per amor del realismo.
Dopo una intensa giornata passata sul fiume a nuotare con il cane, solo uno spuntino veloce per pranzo (la mia prima farinata di ceci che posterò a breve), niente di meglio di una cena del genere!
In realtà stasera mi manca la birra e ne avrei davvero davvero voglia, cosa dite...faccio in tempo a spedire fuori il mio lui con un ricatto?!
Oggi ho una crisi mistica sui dolci, non riesco a decidermi su che torta fare per il mio compleanno, so solo che non la voglio al cioccolato perchè quella è per il compleanno di lui...
Ingredienti:
3 uova big - 90 g. di salsiccia
mezza cipolla dorata
formaggio grana abbondante
20 g. di burro - sale pepe qb
un goccio di vino bianco
(per due, una frittata da 15 cm circa)
Io ho servito con...
2 piadine (la ricetta la trovate qui)
rucola - carote grattuggiate
olio e sale qb
Mettiamoci all'opera:
Sbriciolare finemente la salsiccia e affettare a velo la mezza cipolla.
Sbattere le uova con sale, pepe e due manciatine di grana (almeno un 50 g.)
Sciogliere il burro in una piccola padella e aggiungere cipolle a slasiccia, farle rosolare per qualche istante e, appena la cipolla inizia ad ammorbidirsi, sfumare con un goccio (intendo proprio un cucchiaio o due) di vino bianco secco. La salsiccia deve essere ancora morbida.
Versare sulla salsiccia la pastella di uova e grana e mescolare, le uova sul fondo iniziano a cuocere e vanno mescolate con la pastella ancora cruda, questo per il primo minuto scarso di cottura.
Coprire e aspettare cinque minuti, a questo punto girare la frittata con l'aiuto del coperchio e far cuocere un paio di minuti anche dal secondo lato.
Affettare e servire come più vi piace!
Con questa ricetta (regione Lombardia) partecipo al contest di Danita del blog Le leccornie di danita
Muffin morbidosi alla pera e zenzero
Se avete voglia di assaggiare dei muffin morbidissimi, queste sono le dosi! Avrei anche potuto chiamarli ricottosi, e devo dire che le dosi di burro sono quelle che in genere uso anche per 12 muffin e questa volta è stato solo per sei, burrosi.
Ma il risultato sono dei dolcetti di un morbido e saporito...da provare!
Buona colazione ;)
Ingredienti:
120 g. di farina 00 - 125 g. di ricotta - 1 uovo
50 g. di zucchero e qualche pizzico - 50 g. di burro fuso
1 pera matura - scorza di limone e 2 cucchiai di succo
1/2 bustina di lievito - pizzico di sale
1 cucchiaio di zenzero in polvere
zucchero al velo vanigliato
per 6 morbidosi
Mettiamoci all'opera:
In una ciotola mescolare farina, zucchero, lievito, pizzico di sale, zenzero e scorza di limone.
In un secondo recipiente sbattere ricotta, uovo, burro, quanto basta per ottenere un composto omogeneo.
Sbucciare e tagliare la pera a cubetti, mescolare con il succo di limone.
Mescolare i due composti secco e umido preparati in precedenza, mescolare appena per amalgamarli, aggiungere le pere e mescolare.
Versare nei sei pirottini, cospargere la superficie con un pizzico di zucchero e infornare a 190° per 35 minuti.
Spolverare di zucchero al velo prima di affondare i denti!
Ma il risultato sono dei dolcetti di un morbido e saporito...da provare!
Buona colazione ;)
Ingredienti:
120 g. di farina 00 - 125 g. di ricotta - 1 uovo
50 g. di zucchero e qualche pizzico - 50 g. di burro fuso
1 pera matura - scorza di limone e 2 cucchiai di succo
1/2 bustina di lievito - pizzico di sale
1 cucchiaio di zenzero in polvere
zucchero al velo vanigliato
per 6 morbidosi
Mettiamoci all'opera:
In una ciotola mescolare farina, zucchero, lievito, pizzico di sale, zenzero e scorza di limone.
In un secondo recipiente sbattere ricotta, uovo, burro, quanto basta per ottenere un composto omogeneo.
Sbucciare e tagliare la pera a cubetti, mescolare con il succo di limone.
Mescolare i due composti secco e umido preparati in precedenza, mescolare appena per amalgamarli, aggiungere le pere e mescolare.
Versare nei sei pirottini, cospargere la superficie con un pizzico di zucchero e infornare a 190° per 35 minuti.
Spolverare di zucchero al velo prima di affondare i denti!
lunedì 25 giugno 2012
Pulpete de persegh (pesche al marsala)
Oggi ci risentiamo, passo una seconda volta dal mio blog e vi lascio un piccolo dolce.
Devo dire che mi sto godendo la settimana di ferie con poche, pochissime pretese, mi basta che le giornate scorrano lente senza impegni e scadenze orarie, mi godo la casa, finalmente un libro sul divano, una passeggiata in più con il mio cagnolino e il mio ragazzo, un pranzo e poi una cena cucinati con amore, la televisione la sera fino a tardi, nessuna necessità di scappare fuori per lavoro. Vi confesso, mi sto godendo questa sensazione di pace e cazzeggio senza sentire per niente la mancanza di un viaggetto o una vacanzina fuori porta, mi piace viaggiare e scoprire nuovi posti, sono una persona caratterizzata da curiosità e grande apertura mentale ... ma in questo momento prenotare, fare borse, partire, mi sembrano stress che deturpano la mia pausa serena. Dopo ritmi di lavoro a cui mi sono abituata con sforzo.
Porbabilmente se avessi una seconda settimana, allora si, desiderei davvero fare un pò di mare o un viaggetto in una città nuova, ovviamente programmando il tutto insieme al mio amico peloso che non posso tradire lasciando in una pensione, immagino le sie espressioni e mi si spezza il cuore, non so con la mia vecchia cagnolina come abbia potuto ...
Ho chiamato un agriturismo che prendeva animali, con vicino una delle poche spiagge in italia che sono libere e in cui si può andare con il proprio cane (in Toscana se vi interessa, se ne conoscete altre fatemi sapere!!!), ma per questa settimana non c'era posto.
Tornando a bomba alle mie pesche.
Ho scelto un dolce povero, nella cucina lodigiana ci sono di sicuro torte molto invitanti come la tortionata: una torta a base di mandorle e burro, molto sbriciolosa; o come la crostata di pere cotte nel marsala...ma con questo caldo, le giornate pesanti per via dell'afa, di un dolce burroso neanche a parlarne...e sul mio libricino ho trovato queste pesche, un frutto estivo mi sembrava l'ideale!
La ricetta comunque prevede un cuore di cacao, amaretti e marsala niente male.
Ingredienti:
4 pesche gialle - mezzo bicchiere di marsala
1 cucchiaio di zucchero
Per il ripieno...
8 amaretti sbriciolati finemente - 2 cucchiai di cacao
1 tuorlo - 4 cucchiai di zucchero
1 noce di burro - 2 cucchiai di marsala
Mettiamoci all'opera:
Tagliare le pesche a metà, asportare il nocciolo e un pò di polpa da mettere da parte.
Imburrare una teglia o pirofila.
Diluire il mezzo bicchiere di marsala con 2 cucchiai d'acqua e aggiungere un cucchiaio di zucchero, versare il liquido nella pirofila.
In una ciotola mescolare gli amaretti, il tuorlo, lo zucchero, il cacao, il burro e la polpa di pesche tenuta da parte, otterrete un ripieno molto morbido e dal profumo intenso di cacao e marsala.
Riempire con un cucchiaino lo svuoto di ogni pesca e adagiare nella pirofila.
Spolverare con poco zucchero e infornare a 190° per 40 minuti.
Con questa ricetta (regione Lombardia) partecipo al contest di Danita del blog Le leccornie di danita
Devo dire che mi sto godendo la settimana di ferie con poche, pochissime pretese, mi basta che le giornate scorrano lente senza impegni e scadenze orarie, mi godo la casa, finalmente un libro sul divano, una passeggiata in più con il mio cagnolino e il mio ragazzo, un pranzo e poi una cena cucinati con amore, la televisione la sera fino a tardi, nessuna necessità di scappare fuori per lavoro. Vi confesso, mi sto godendo questa sensazione di pace e cazzeggio senza sentire per niente la mancanza di un viaggetto o una vacanzina fuori porta, mi piace viaggiare e scoprire nuovi posti, sono una persona caratterizzata da curiosità e grande apertura mentale ... ma in questo momento prenotare, fare borse, partire, mi sembrano stress che deturpano la mia pausa serena. Dopo ritmi di lavoro a cui mi sono abituata con sforzo.
Porbabilmente se avessi una seconda settimana, allora si, desiderei davvero fare un pò di mare o un viaggetto in una città nuova, ovviamente programmando il tutto insieme al mio amico peloso che non posso tradire lasciando in una pensione, immagino le sie espressioni e mi si spezza il cuore, non so con la mia vecchia cagnolina come abbia potuto ...
Ho chiamato un agriturismo che prendeva animali, con vicino una delle poche spiagge in italia che sono libere e in cui si può andare con il proprio cane (in Toscana se vi interessa, se ne conoscete altre fatemi sapere!!!), ma per questa settimana non c'era posto.
Tornando a bomba alle mie pesche.
Ho scelto un dolce povero, nella cucina lodigiana ci sono di sicuro torte molto invitanti come la tortionata: una torta a base di mandorle e burro, molto sbriciolosa; o come la crostata di pere cotte nel marsala...ma con questo caldo, le giornate pesanti per via dell'afa, di un dolce burroso neanche a parlarne...e sul mio libricino ho trovato queste pesche, un frutto estivo mi sembrava l'ideale!
La ricetta comunque prevede un cuore di cacao, amaretti e marsala niente male.
Ingredienti:
4 pesche gialle - mezzo bicchiere di marsala
1 cucchiaio di zucchero
Per il ripieno...
8 amaretti sbriciolati finemente - 2 cucchiai di cacao
1 tuorlo - 4 cucchiai di zucchero
1 noce di burro - 2 cucchiai di marsala
Mettiamoci all'opera:
Tagliare le pesche a metà, asportare il nocciolo e un pò di polpa da mettere da parte.
Imburrare una teglia o pirofila.
Diluire il mezzo bicchiere di marsala con 2 cucchiai d'acqua e aggiungere un cucchiaio di zucchero, versare il liquido nella pirofila.
In una ciotola mescolare gli amaretti, il tuorlo, lo zucchero, il cacao, il burro e la polpa di pesche tenuta da parte, otterrete un ripieno molto morbido e dal profumo intenso di cacao e marsala.
Riempire con un cucchiaino lo svuoto di ogni pesca e adagiare nella pirofila.
Spolverare con poco zucchero e infornare a 190° per 40 minuti.
Con questa ricetta (regione Lombardia) partecipo al contest di Danita del blog Le leccornie di danita
e anche al contest di Paola del blog Nastro di raso, dedicato al pasto in spiaggia e in collaborazione con Zalando (si vince un buono spesa!).
Vi dirò, ne approfitto, queste pesche sono buonissime anche tiepide o fredde, nonostante si possano sefvire ancora calde, sono pratiche da trasportare in un contenitore ermetico (poi si sa che l'alcol in cottura perde, non sono così forti come si potrebbe pensare).
e infine al contest dedicato ai colori più belli delle'estate! questo del blog Ale's kitchen-rosso pomodorino
'Pulpete de pulin' o involtini di tacchino
Quando mi sono messa ha pensare al contest di Danita ( del blog Leccornie di Danita) ho realizzato che la cosa più ovvia da fare fosse cercare qualche ricetta tradizionale della mia regione, la Lombardia, se non anche della mia città, io sono lodigiana.
Alla fine, nonostante mi venissero in mente certe ricette della mamma, della nonna o della zia, non sapevo dire se fossero tradizionali, nel senso "storiche" o se fossero rivisitate, le ricette di casa più che altro. Mi mancavano i "testi" su cui leggere.
La cosa più ovvia in questi casi sarebbe recarsi dalla mia zia, la nonna purtroppo non c'è più, ma mia zia ne sa tanto quanto ne sapeva mia nonna ed è una fonte inesauribile di informazioni culinarie.
Ma, appena prima delle ferie, è venuto in soccorso un piccolissimo libricino, vecchio e molto ingiallito, che perde pagine qua e là, di cui mi ha gentilemente fornito la mia mamma. Non so di preciso come sia finito in casa nostra, cioè, intendo dire in casa dei miei, ma giudicando l'ingiallimento e gli anni di vita mi è sembrata una fonte affidabile di ricette storiche.
Il libricino è tutto dedicato alla cucina lodigiana, se non si fosse capito! Con tanto di nome della pietanza in dialetto, e dei modi di chiamare gli ingredienti... filo di refe sarebbe lo spago, pulin è il tacchino, ma fondamentalmente comprensibile!
Ho puntato subito quattro ricettine proprio carine, contest o non contest, sarà mia premura provarle tutte e condividerle con la blogsfera. Inizio da questi semplici involtini di tacchino, certo che la salvia con la carne mi ha rievocato un sapore familiare che stava andando perdendosi ... quando si dice le cose semplici di una volta ...
Ingredienti:
4 fettine di fesa di tacchino sottili - 4 foglie di salvia
4 fette di prosciutto cotto non troppo magro
4 fette di pancetta tagliata sottile
1/2 bicchiere di vino bianco - 1 bicchiere di brodo
sale, pepe, olio e burro qb
Dosi per 2 persone, 4 involtini
Contorno (facoltativo)
4 piccole zucchine bianche - 1 aglio in camicia
2 folgie di salvia spezzettate - olio qb
Mettiamoci all'opera:
Battere le fettine di con il pestacarne per averle molto sottili. Appoggiare su ogni fettina di tacchino, la fetta di prosciutto e poi la foglia di salvia (deve essere grande), arrotolare bene.
A questo punto fasciare ogni involtino con la fetta di pancetta e fermare con uno stecchino o legando con lo spago da cucina.
Nella padella antiaderende mettere a scaldare 2-3 cucchiai di olio evo con 20 g. circa di burro (la cucina della nonna lodigiana arriva a prevedere 100 ml di olio e 100 g. di burro!!! ovviamente nelle odierne pentole antiaderenti sono tutti grassi inutili). Se avete ancora qualche foglia di salvia potete aggiungerla anche al fondo di cottura.
Prima che i grassi inizino a friggere, rosolare gli involtini su entrambi i lati e sfumare con il vino, alzando la fiamma per farlo evaporare, aggiungere il brodo e coprire. Lasciar andare a fuoco medio almeno per una trentina di minuti, togliare il coperchio e far asciugare i liquidi a fuoco lento.
Io nel frattempo ho saltato le zucchine per 5 minuti in padella con olio, aglio in camicia e salvia spezzettata.
Altri contorni molto tradizionali sarebbero il purè fatto in casa e l'insalata.
Con questa ricetta (regione Lombardia) partecipo al contest di Danita del blog Le leccornie di danita
Con questa ricetta partecipo anche al contest di Francesca del blog In casa del padrone ogni giorno è festa
Alla fine, nonostante mi venissero in mente certe ricette della mamma, della nonna o della zia, non sapevo dire se fossero tradizionali, nel senso "storiche" o se fossero rivisitate, le ricette di casa più che altro. Mi mancavano i "testi" su cui leggere.
La cosa più ovvia in questi casi sarebbe recarsi dalla mia zia, la nonna purtroppo non c'è più, ma mia zia ne sa tanto quanto ne sapeva mia nonna ed è una fonte inesauribile di informazioni culinarie.
Ma, appena prima delle ferie, è venuto in soccorso un piccolissimo libricino, vecchio e molto ingiallito, che perde pagine qua e là, di cui mi ha gentilemente fornito la mia mamma. Non so di preciso come sia finito in casa nostra, cioè, intendo dire in casa dei miei, ma giudicando l'ingiallimento e gli anni di vita mi è sembrata una fonte affidabile di ricette storiche.
Il libricino è tutto dedicato alla cucina lodigiana, se non si fosse capito! Con tanto di nome della pietanza in dialetto, e dei modi di chiamare gli ingredienti... filo di refe sarebbe lo spago, pulin è il tacchino, ma fondamentalmente comprensibile!
Ho puntato subito quattro ricettine proprio carine, contest o non contest, sarà mia premura provarle tutte e condividerle con la blogsfera. Inizio da questi semplici involtini di tacchino, certo che la salvia con la carne mi ha rievocato un sapore familiare che stava andando perdendosi ... quando si dice le cose semplici di una volta ...
Ingredienti:
4 fettine di fesa di tacchino sottili - 4 foglie di salvia
4 fette di prosciutto cotto non troppo magro
4 fette di pancetta tagliata sottile
1/2 bicchiere di vino bianco - 1 bicchiere di brodo
sale, pepe, olio e burro qb
Dosi per 2 persone, 4 involtini
Contorno (facoltativo)
4 piccole zucchine bianche - 1 aglio in camicia
2 folgie di salvia spezzettate - olio qb
Mettiamoci all'opera:
Battere le fettine di con il pestacarne per averle molto sottili. Appoggiare su ogni fettina di tacchino, la fetta di prosciutto e poi la foglia di salvia (deve essere grande), arrotolare bene.
A questo punto fasciare ogni involtino con la fetta di pancetta e fermare con uno stecchino o legando con lo spago da cucina.
Nella padella antiaderende mettere a scaldare 2-3 cucchiai di olio evo con 20 g. circa di burro (la cucina della nonna lodigiana arriva a prevedere 100 ml di olio e 100 g. di burro!!! ovviamente nelle odierne pentole antiaderenti sono tutti grassi inutili). Se avete ancora qualche foglia di salvia potete aggiungerla anche al fondo di cottura.
Prima che i grassi inizino a friggere, rosolare gli involtini su entrambi i lati e sfumare con il vino, alzando la fiamma per farlo evaporare, aggiungere il brodo e coprire. Lasciar andare a fuoco medio almeno per una trentina di minuti, togliare il coperchio e far asciugare i liquidi a fuoco lento.
Io nel frattempo ho saltato le zucchine per 5 minuti in padella con olio, aglio in camicia e salvia spezzettata.
Altri contorni molto tradizionali sarebbero il purè fatto in casa e l'insalata.
Con questa ricetta (regione Lombardia) partecipo al contest di Danita del blog Le leccornie di danita
Con questa ricetta partecipo anche al contest di Francesca del blog In casa del padrone ogni giorno è festa
domenica 24 giugno 2012
La piadina classica, my first
Dopo aver provato a fare le piadine in casa con lo strutto non si torna indietro, probabilmente non prenderò più una confezione di piadine pronte, mai più!
Prima di tutto la perparazione è veloce, non c'è la necessità di impastare a lungo e basta far riposare l'impasto una ventina di minuti, niente di che.
Secondo, facendo un rapido calcolo del costo degli ingredienti, quelle fatte in casa risultano più economiche di quelle pronte del supermercato. Perchè dovrei comprare una cosa meno buona e anche più costosa...
Last but not least lo strutto e il latte nell'impasto danno una morbidezza, buonissima!
Di strutto ne possono bastare 50 g. su 500 g. di farina, ho visto che molti ne usano di più, alla fine io ne ho messi 60 g. e il risultato mi è sembrato perfetto.
Come farina va benissimo una normale farina 00 e va aggiunto un pò di lievito, ne basta un cucchiaino per 500 g. di farina, quello ideale è il lievito chimico per focacce e torte salate, ma ho letto in giro che c'è chi usa il lievito chimico per dolci. Io avevo in casa la farina autolievitante (indicata per dolci) che conteneva già la perfetta proporzione di agenti lievitanti chimici, se volete comprate questo tipo di farina, la resa mi ha soddisfatto molto.
Io ne ho fatte tante, considerando che siamo in casa in due, ma non ne abbiamo mangiate 12 in una sera, no! Solo due, le altre le ho congelate e l'esperimento ha avuto ottimi risultati.
Ho impacchettato ogni pallina di impasto in un pezzettino di alluminio, va bene anche la pellicola, e le ho mese nel congelatore. Così, ogni volta che abbiamo volgia di piadine ne tiriamo fuori giusto due palline da "imbottire" di condimento. Con questo caldo estivo basta tirarle fuori un'oretta prima.
Quando le ho stese ho notato che dopo lo scongelamento sono ancora più malleabili, le ho stese benissimo, molto meglio della prima volta. Infatti è importante stenderle sottili sottili, per aver una piadina della giusta altezza e facile da piegare una volta cotta.
Questa è la foto della prima prova, un attento osservatore noterà che la piadina poteva essere stesa più sottile, infatti, l'ho notato anch'io! E con le successive ho migliorato la tecnica.
Ingredienti:
Impasto della piadina
750 g. di farina 00 autolievitante Molino Chiavazza
(oppure farina semplice e 1 cucchiaino e mezzo di lievito chimico)
90 g. di strutto - 2 cucchiaini di sale - 380 ml di latte
Dose ideale per 12 piadine
Per farcire
Rucola e lattuga iceberg - qualche cipollotto
Porsciutto crudo - philadelphia e stracchino cremoso
Mettiamoci all'opera:
Impastare farina, latte, strutto e sale fino da ottenere una palla di impasto omogenea.
Far riposare per una mezz'ora a remperatura ambiente.
Dividere in 12 palline il più possibile identiche nelle dimensioni.
Stendere con il mattarello cercando di dare una forma circolare, la piadina deve esere sottilissima, poi si gonfia e si alza lievemente in cottura.
Per la cottura ho semplicemente scaldato una padella antiaderente (se ha il fondo spesso è meglio), non avendo l'apposito attrezzo (il testo).
Controllare la piadina e rogirarla non appena il primo lato appare cotto, meno di 2 minuti per lato circa.
Farcire a piacere, ed ecco fatto!
Io ne ho faricita una con crudo, rucola e stracchino. Mentre la seconda con insalata iceberg e rucola, leggermente condite, philadelphia e due cipollotti affettati a velo.
Vi lascio anche questa foto, si vede bene come la piadina è più sottile e la cottura perfetta.
Avere le palline di impasto in frigor è comdossimo, anche perchè la piaidna aperta è un modo molto carino per presentare insalate o altre piatanze. In questo caso una frittata particolare che sarà tema di qualche altro post!
Ciau, buona domenica!!!
Prima di tutto la perparazione è veloce, non c'è la necessità di impastare a lungo e basta far riposare l'impasto una ventina di minuti, niente di che.
Secondo, facendo un rapido calcolo del costo degli ingredienti, quelle fatte in casa risultano più economiche di quelle pronte del supermercato. Perchè dovrei comprare una cosa meno buona e anche più costosa...
Last but not least lo strutto e il latte nell'impasto danno una morbidezza, buonissima!
Di strutto ne possono bastare 50 g. su 500 g. di farina, ho visto che molti ne usano di più, alla fine io ne ho messi 60 g. e il risultato mi è sembrato perfetto.
Come farina va benissimo una normale farina 00 e va aggiunto un pò di lievito, ne basta un cucchiaino per 500 g. di farina, quello ideale è il lievito chimico per focacce e torte salate, ma ho letto in giro che c'è chi usa il lievito chimico per dolci. Io avevo in casa la farina autolievitante (indicata per dolci) che conteneva già la perfetta proporzione di agenti lievitanti chimici, se volete comprate questo tipo di farina, la resa mi ha soddisfatto molto.
Io ne ho fatte tante, considerando che siamo in casa in due, ma non ne abbiamo mangiate 12 in una sera, no! Solo due, le altre le ho congelate e l'esperimento ha avuto ottimi risultati.
Ho impacchettato ogni pallina di impasto in un pezzettino di alluminio, va bene anche la pellicola, e le ho mese nel congelatore. Così, ogni volta che abbiamo volgia di piadine ne tiriamo fuori giusto due palline da "imbottire" di condimento. Con questo caldo estivo basta tirarle fuori un'oretta prima.
Quando le ho stese ho notato che dopo lo scongelamento sono ancora più malleabili, le ho stese benissimo, molto meglio della prima volta. Infatti è importante stenderle sottili sottili, per aver una piadina della giusta altezza e facile da piegare una volta cotta.
Questa è la foto della prima prova, un attento osservatore noterà che la piadina poteva essere stesa più sottile, infatti, l'ho notato anch'io! E con le successive ho migliorato la tecnica.
Ingredienti:
Impasto della piadina
750 g. di farina 00 autolievitante Molino Chiavazza
(oppure farina semplice e 1 cucchiaino e mezzo di lievito chimico)
90 g. di strutto - 2 cucchiaini di sale - 380 ml di latte
Dose ideale per 12 piadine
Per farcire
Rucola e lattuga iceberg - qualche cipollotto
Porsciutto crudo - philadelphia e stracchino cremoso
Mettiamoci all'opera:
Impastare farina, latte, strutto e sale fino da ottenere una palla di impasto omogenea.
Far riposare per una mezz'ora a remperatura ambiente.
Dividere in 12 palline il più possibile identiche nelle dimensioni.
Stendere con il mattarello cercando di dare una forma circolare, la piadina deve esere sottilissima, poi si gonfia e si alza lievemente in cottura.
Per la cottura ho semplicemente scaldato una padella antiaderente (se ha il fondo spesso è meglio), non avendo l'apposito attrezzo (il testo).
Controllare la piadina e rogirarla non appena il primo lato appare cotto, meno di 2 minuti per lato circa.
Farcire a piacere, ed ecco fatto!
Io ne ho faricita una con crudo, rucola e stracchino. Mentre la seconda con insalata iceberg e rucola, leggermente condite, philadelphia e due cipollotti affettati a velo.
Vi lascio anche questa foto, si vede bene come la piadina è più sottile e la cottura perfetta.
Avere le palline di impasto in frigor è comdossimo, anche perchè la piaidna aperta è un modo molto carino per presentare insalate o altre piatanze. In questo caso una frittata particolare che sarà tema di qualche altro post!
Ciau, buona domenica!!!
venerdì 22 giugno 2012
Pizza bianca al farro e verdure
Questo genere di cose mi emozionano. Primo, mi eccita vedere gli altri partire come se stessi partendo io: le valige da fare, le macchine da caricare, tutti i bambini emozionati ... Secondo, l'idea dei giorni liberi mi riempe di aspettative e piccoli progetti su come riempirli... Risultato, mi sono addormentata tardi con molta molta fatica e al primo rumore sveglia come un grillo, precisamente alle ore 5.30. Il rumore era il mio ragazzo che usciva per il primo turno, ma io in genere non lo sento minimamente!
Sveglia all'alba come se dovessi fare una delle mie partenze estive intelligenti: alle 6 in auto così si va con il fresco e poco traffico! In realtà è una scusa, è l'emozione della vacanza che non mi fa dormire, ma questa volta non sono nemmeno io stessa a partire!
E sono qui, a infornare qualche muffin (ovviamente uno alle 5.30 cosa potrà mai fare?!) a pensare alla cenetta che potrei pensare per stasera, a pensare che non è possibile, qualcune deve venire a dirmi che sono ufficialmente in ferie o io non mi tranquillizzo.
In queste condizioni la cosa migliore che posso fare quando finirò il mio turno di oggi, verso le tre del pomeriggio, potrebbe essere impasatare una bella pizza con quantità industriali di farina.
Quella che vedete nel post e di qualche settimana fa, era lì ad attendere nelle bozze...l'impasto la farro è buono buono, ma davvero buono! Ha un sapore rustico diverso dalla semplice farina integrale, e con le verdure è perfetto. Quando ho tanta voglia di verdure, come potete vedere, le mischio tutte e via: le taglio valutando le dimensioni in base al tempo di cottura (esempio le rondellòe di carote più sottili e quelle di zucchine leggermente più alte), le faccio saltare un pò in padella lasciandole croccanti e poi via, in una pizza, dentro una piadina, dentro la pasta sfoglia... la pizza la farro non è una ricetta casuale, gli ingredienti si sposano benissimo.
Ingredienti:
200 g. di farina manitoba - 300 g. di farina di farro - 1 cucchiaino di sale
1 bustina di lievito di birra secco - olio e acqua qb (450 ml ca)
2 carciofi - 1 zucchina - 1 carota - 12 asparagi - 10 pomodorini
1 grossa cipolla rossa - 10 olive nere - origano
170 g. di stracchino cremoso - 100 g. di mozzarella
per due teglie rettangolari grandi
il procedimento è lo stesso che avevo indicato nel post di questa focaccia integrale, comunque...
Mettiamoci all'opera:
Sciogliere il lievito insieme allo zucchero con due dita dell'acqua
tiepida a disposizione, aspettare che si formi una leggera schiumina
sulla superficie.
Impastare tutta la farina con il sale, il lievito, l'acqua, in una ciotola molto capiente. Avere cura di versare il
lievito al centro della farina e il sale a i lati e mescolare iniziando
dal centro.
Impastare il tutto per almeno 10 minuti, tirando la pasta, ripiegandola, e tirandola di nuovo.
L'impasto all'inizio è molto appiccicoso e verrebbe spontaneo aggiungere
della farina, non farlo perchè pian piano la farina assorbirà l'acqua e
l'impasto inizierà a staccarsi dai lati della ciotola e formare una
palla omogenea (che sarà ancora lievemente appiccicosa).
Ungere leggermente la ciotola e la palla di impasto e coprire con un canovaccio. Aspettare che raddoppi di volume, 2 ore circa, adesso che arriva il caldo malefico potrebbe metterci anche meno tempo.
Spostare la pasta nella teglia unta senza impastare, schiacciare con le
dita per distribuire l'impasto nella teglia. Coprire e mettere a
lievitare per un'altra ora.
Intanto pulire ed affettare tutte le verdure: più sottili le carote e i carciofi, tagliare a rondelle i gambi degli asparago ma mettere da parte le punte (da mettere sulla pizza così). Affettare la cipolla e rosolarla per pèrima in un filo d'olio, aggiungere tutte le verdure e farle saltare per 5 minuti.
Distribuire le verdure sulla pizza e aggiungere i formaggi: fiocchetti di stracchino e mozzarella a cubetti.
Origano, olive, qualche pizzico di sale e un filo d'olio e infornare.
Una ventina di minuti a 200°.
Con questa ricetta partecipo al contest de La cuochina sopraffina "pizza sopraffina falla buonina"
giovedì 21 giugno 2012
Il banana bread, parte II
Chi mi segue dagli inizi forse avrà già notato che io il banana bread l'ho già pubblicato e che, oltretutto, era la stessa ricetta (tratta dal libro di Laurel Evans). Ma, prima di tutto, ho cambiato gli ingredienti e ho creato una variante che merita di essere consigliata a tutte voi.
Secondo, per me banane mature in grande quantità vuol dire banana bread, da quando l'ho assaggiato non posso pensare a niente altro, se ho le banane con i puntini tutti neri, belle mature, devo farlo per forza ... ho pensato a muffin, torte, qualcosa di cremoso... ma no, banana bread per sempre!
Però vi dico che ho sostituito lo yogurt con la ricotta, o diminuito un pochino lo zucchero e il burro perchè la ricotta dona già una consistenza perfetta, ho scambiato il caffè con un pochino di rum e ho aggiunto una tavoletta di cioccolato fondente tritato.
Inoltre, giusto per esagerare, ho pensato bene di incrementare di 1/3 le dosi e fare due banana bread (nello stampo da plumcake che ha un paio di cm in meno in ogni lato, ne ho due uguali che ho comprato nella stessa confezione).
Ultimo appunto, le foto del vecchio banana bread non gli facevano giustizia, mi sembra mio preciso dovere verso di "lui" riprare alla mia scarsa cura fotografica (che giudico sia migliorata nei mesi, poi non voglio tirarmela senza motivo, per cui la butto lì tra parentesi).
Vi dico anche che, forse forse, ancora non si capisce molto bene, potrei essere in ferie la prossima settimana. Dovrei evadere solo per un paio di giorni e i restanti...vi travolgerò di ricette!
Ingredienti:
380 g. di farina 00 - 200 g. di zucchero
1 cucchiaino e mezzo di bicarbonato di sodio
1/3 di cucchiaino di sale - 100 g, di noci spezzettate
1 cucchiaino di cannella e 1 di noce moscata
5 banane e mezza molto molto mature
120 g, di ricotta cremosa - 3 uova big
110 g. di burro fuso - 1/2 tazzina di rum
100 g. di cioccolato fondente
Mettiamoci all'opera:
In una ciotola mescolare la farina insieme a: zucchero, bicarbonato, spezie, sale e noci.
In una seconda ciotola mescolare le banane schiacciate e ridotte in polpa, insieme a: ricotta, burro fuso, rum e uova.
Unire velocemente i due composti e aggiungere il cioccolato grossolanamente tritato.
Velocemente perchè impastando il pane diventerà troppo elastico e nel caso peggiore un pò "colloso", ma se mischiate brevemente i composti non c'è rischio. Senza contare che all'interno il dolce deve rimanere rustico, con le noci a pezzetti irregolari, le banane schiacciate grossolanamente.
Imburrare e infarinare lo stampo da plumcake (due stampi da 20x12x7, oppure uno stampo da plumcake e il resto muffin, altrimenti ridurre di 1/3 le dosi e usare un unico stampo da plumcake da 23x13x8).
190° per 55 minuti e poi far raffredare a forno spento e aperto per metà.
Vi dico, questa volta è riuscito buono buono, forse più che la volta precedente. L'assenza della mezza tazzina di caffè espresso non mi sembra sensibile al gusto, non ho trovato nessuna differenza la palato per intenderci. Ci sono comunque il fondente che è amarognolo e il rum che da verve. In caso contrario avrei sempre messo quella provvidenziale mezza tazzina di espresso.
La ricetta originale la potete trovare qui!
Con questa ricetta dolce partecipo al contest Get an Aid in the kitchen di "in cucina da Barbara"
Secondo, per me banane mature in grande quantità vuol dire banana bread, da quando l'ho assaggiato non posso pensare a niente altro, se ho le banane con i puntini tutti neri, belle mature, devo farlo per forza ... ho pensato a muffin, torte, qualcosa di cremoso... ma no, banana bread per sempre!
Però vi dico che ho sostituito lo yogurt con la ricotta, o diminuito un pochino lo zucchero e il burro perchè la ricotta dona già una consistenza perfetta, ho scambiato il caffè con un pochino di rum e ho aggiunto una tavoletta di cioccolato fondente tritato.
Inoltre, giusto per esagerare, ho pensato bene di incrementare di 1/3 le dosi e fare due banana bread (nello stampo da plumcake che ha un paio di cm in meno in ogni lato, ne ho due uguali che ho comprato nella stessa confezione).
Ultimo appunto, le foto del vecchio banana bread non gli facevano giustizia, mi sembra mio preciso dovere verso di "lui" riprare alla mia scarsa cura fotografica (che giudico sia migliorata nei mesi, poi non voglio tirarmela senza motivo, per cui la butto lì tra parentesi).
Vi dico anche che, forse forse, ancora non si capisce molto bene, potrei essere in ferie la prossima settimana. Dovrei evadere solo per un paio di giorni e i restanti...vi travolgerò di ricette!
Ingredienti:
380 g. di farina 00 - 200 g. di zucchero
1 cucchiaino e mezzo di bicarbonato di sodio
1/3 di cucchiaino di sale - 100 g, di noci spezzettate
1 cucchiaino di cannella e 1 di noce moscata
5 banane e mezza molto molto mature
120 g, di ricotta cremosa - 3 uova big
110 g. di burro fuso - 1/2 tazzina di rum
100 g. di cioccolato fondente
Mettiamoci all'opera:
In una ciotola mescolare la farina insieme a: zucchero, bicarbonato, spezie, sale e noci.
In una seconda ciotola mescolare le banane schiacciate e ridotte in polpa, insieme a: ricotta, burro fuso, rum e uova.
Unire velocemente i due composti e aggiungere il cioccolato grossolanamente tritato.
Velocemente perchè impastando il pane diventerà troppo elastico e nel caso peggiore un pò "colloso", ma se mischiate brevemente i composti non c'è rischio. Senza contare che all'interno il dolce deve rimanere rustico, con le noci a pezzetti irregolari, le banane schiacciate grossolanamente.
Imburrare e infarinare lo stampo da plumcake (due stampi da 20x12x7, oppure uno stampo da plumcake e il resto muffin, altrimenti ridurre di 1/3 le dosi e usare un unico stampo da plumcake da 23x13x8).
190° per 55 minuti e poi far raffredare a forno spento e aperto per metà.
Vi dico, questa volta è riuscito buono buono, forse più che la volta precedente. L'assenza della mezza tazzina di caffè espresso non mi sembra sensibile al gusto, non ho trovato nessuna differenza la palato per intenderci. Ci sono comunque il fondente che è amarognolo e il rum che da verve. In caso contrario avrei sempre messo quella provvidenziale mezza tazzina di espresso.
La ricetta originale la potete trovare qui!
Con questa ricetta dolce partecipo al contest Get an Aid in the kitchen di "in cucina da Barbara"
mercoledì 20 giugno 2012
Collaborazione SAN MARTINO e "red carpet"
Pausa in tema collaborazioni, premi e parole al vento, nessuna ricetta.
Prima di tutto avrete notato che sono tornata in bianco, non è un errore, mi sembra che così le foto abbiano maggior risalto: perchè il bianco è estremamente neutro e trovo che esalti e conferisca luminosità alle immagini. Penserò ad uno sfondo originale, ma chiaro chiaro, sono lavori in corso.
Nei prossimi mesi il blog rallenterà a sarà poco curato perchè andrò dal mese prossimo in "trasferta" in montagna per lavoro, e non ho internet lì ...
non dimenticatevi di me!!!
Volevo farvi notare la mia ultima collaborazione, la campionatura SAN MARTINO mi è arrivata in una stupenda scatola di latta, con tantissimi prodotti davvero invitanti! Ringrazio l'azienda per questo omaggio che mi ha fatto saltellare come una bambina (ho una dipendenza dai pacchi regalo da aprire, se so di preciso cosa c'è dentro o se me li ordino io non fa lo stesso effetto, è cosa ormai assodata).
Non si tratta del solito preparato per budino e finita lì, si nota la qualità di un'azienda attenta la consumatore, alle tendenze della società e all'ambiente.
I budini hanno dei gusti che trovo di grande eleganza: fondente e arancia, menta cioccolato, vaniglia burbon. Ci sono preparati per dolci classici come la caprese al fondente e poi per torte senza zucchero, un'attenzione importante verso la dieta troppo ricca di zuccheri in cui incappiamo in molti (perchè una dieta giusta richiede tanta cura!). Se andate sul sito dell'azienda e sbirciate i prodotti troverete una grandissima scelta e diverse attenzioni: linee di preparati biologici, dolci senza latte, ricchi di fibre ecc...
Oggi poi mi impegno e ricambio l'ultimo premio ricevuto, così, per puro divertimento!
Ringrazio Paola del carinissimo blog Cooking e dintorni per aver pensato a me! e adesso faccio ciò che devo...
Panza e presenza
Clara pasticcia
Lara and the kitchen
Rosa ed io
Cucina mon amour
Arte e cucina da clo
Forno subito
Olio e aceto
Il gaio mondo di gaia
La cuoca eclettica
Dolci gusti
E PER SFINIMENTO ARRIVO A 12!
Dodici blog davvero graziosi, pieni di foto e idee, che meritano una visita... e le mie conoscenze si sono felicemente allargate!
Prima di tutto avrete notato che sono tornata in bianco, non è un errore, mi sembra che così le foto abbiano maggior risalto: perchè il bianco è estremamente neutro e trovo che esalti e conferisca luminosità alle immagini. Penserò ad uno sfondo originale, ma chiaro chiaro, sono lavori in corso.
Nei prossimi mesi il blog rallenterà a sarà poco curato perchè andrò dal mese prossimo in "trasferta" in montagna per lavoro, e non ho internet lì ...
non dimenticatevi di me!!!
Volevo farvi notare la mia ultima collaborazione, la campionatura SAN MARTINO mi è arrivata in una stupenda scatola di latta, con tantissimi prodotti davvero invitanti! Ringrazio l'azienda per questo omaggio che mi ha fatto saltellare come una bambina (ho una dipendenza dai pacchi regalo da aprire, se so di preciso cosa c'è dentro o se me li ordino io non fa lo stesso effetto, è cosa ormai assodata).
Non si tratta del solito preparato per budino e finita lì, si nota la qualità di un'azienda attenta la consumatore, alle tendenze della società e all'ambiente.
I budini hanno dei gusti che trovo di grande eleganza: fondente e arancia, menta cioccolato, vaniglia burbon. Ci sono preparati per dolci classici come la caprese al fondente e poi per torte senza zucchero, un'attenzione importante verso la dieta troppo ricca di zuccheri in cui incappiamo in molti (perchè una dieta giusta richiede tanta cura!). Se andate sul sito dell'azienda e sbirciate i prodotti troverete una grandissima scelta e diverse attenzioni: linee di preparati biologici, dolci senza latte, ricchi di fibre ecc...
Oggi poi mi impegno e ricambio l'ultimo premio ricevuto, così, per puro divertimento!
Ringrazio Paola del carinissimo blog Cooking e dintorni per aver pensato a me! e adesso faccio ciò che devo...
1. Qualche parola su di me.
-Qual'è l'ultimo acquisto che hai fatto? Un libro di cucina! "Piccola pasticceria salata" di Montersino
-Quale sarà il tuo must have per la primavera\estate? Ciabatte estive basse e comode
-Unghie lunghe o corte? Cortissime.
- Rossetto o gloss? Burrocacao, ne ho in borsa sempre due o tre per cambiare o profumi!
-Stivali o sandali? :O
-Abbronzatura si o no? Si, perchè non scappo dal sole, amo il sole, ma quella che si può visto che non ho le ore ... giri in bici e con il cane al sole si!
-Profumo o acqua profumata? Deodorante e acqua profumata, ma più deodorante profumato.
-Hai già fatto programmi per le vacanze estive? Sempre all'ultimo e molto in forse.
-Occhi o labbra in primo piano? :O
-Terra o blush? Nulla, non uso mai nessuno dei due...
-Palestra o dolce far niente? Dolce fa niente no, ma palestra per niente, col caldo poi...siamo pazzi?!
-Shorts o mini? Non mi posso permettere nulla di corto, non c'era bisogno di ricordarmi la cosa grr...
-Capelli lisci o ricci? Lisci
- Il tuo colore per l'estate? Beige.
-Giornata al mare o in montagna? Mare, ma la natura è bella sempre...
-Fondotinta d'estate si o no? Non lo uso mai, ma nemmeno di inverno.
- Rossetto o gloss? Burrocacao, ne ho in borsa sempre due o tre per cambiare o profumi!
-Stivali o sandali? :O
-Abbronzatura si o no? Si, perchè non scappo dal sole, amo il sole, ma quella che si può visto che non ho le ore ... giri in bici e con il cane al sole si!
-Profumo o acqua profumata? Deodorante e acqua profumata, ma più deodorante profumato.
-Hai già fatto programmi per le vacanze estive? Sempre all'ultimo e molto in forse.
-Occhi o labbra in primo piano? :O
-Terra o blush? Nulla, non uso mai nessuno dei due...
-Palestra o dolce far niente? Dolce fa niente no, ma palestra per niente, col caldo poi...siamo pazzi?!
-Shorts o mini? Non mi posso permettere nulla di corto, non c'era bisogno di ricordarmi la cosa grr...
-Capelli lisci o ricci? Lisci
- Il tuo colore per l'estate? Beige.
-Giornata al mare o in montagna? Mare, ma la natura è bella sempre...
-Fondotinta d'estate si o no? Non lo uso mai, ma nemmeno di inverno.
2. Rigiro ad altri 15 (dico 15) blog!
Le semplici ricette di nonna paperaPanza e presenza
Clara pasticcia
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E PER SFINIMENTO ARRIVO A 12!
Dodici blog davvero graziosi, pieni di foto e idee, che meritano una visita... e le mie conoscenze si sono felicemente allargate!
martedì 19 giugno 2012
Girelle di mozzarella e pomodoro di Montersino
Sono un pò fissata con le girelle utlimamente?! se l'avete pensato avere ragione! mi piacciono un sacco!
Fino ad ora le avevo fatte solo con la pasta sfoglia pronta ... poi ho visto questa ricetta e ho scoperto nello stesso tempo il mondo della piccola pasticceria salata. Mi sono così innamorata di quelle girelle che ho fatto un salto in libreria e mi sono concessa un libro: "Piccola pasticceria salata" di Montersino, appunto.
So che sarebbe più lineare iniziare dai suoi dolci, e provare almeno una delle sue torte perfette ed elaborate, ma le ricette di questo libro mi hanno rapito di gran lunga di più. Ciò che adoro è la relativa semplicità e classicità delgi ingredienti che con sapienti intuizioni diventano piccoli capolavori colorati, belli nella forma, nuovi nella presentazione e che si pregustano pieni di sapore... non mi sono pentita del mio acquisto ma mi sono innamorata di più ad ogni pagina! Vedrete cosa saprò combinare.
Io ovviamente ho iniziato dalle girelle con la mozzarella nell'impasto, e lo confesso, anche perchè era una delle ricette con la preparazione più semplice. Ma appena ne avrò il tempo mi cimenterò in qualcosa di più elaborato! Viva la piccola pasticceria salata!
Ingredienti:
Per l'impasto, 200 g. di farina 00
90 g. di latte intero (ricetta 80, ma dipende un pò da quanto assorbe la farina)
100 g. di mozzarella fresca intera (la ricetta 80g. ma 100 ci stanno!)
8 g. di lievito di birra fresco
20 g, di burro in pomata (ammorbidito e lavorato come una crema)
4 g. di zucchero - 5 g. di sale
Poi...
80 g. circa di pomodoro concentrato
8 g. di origano secco - olio evo qb
Mettiamoci all'opera:
Sciogliere il lievito nel latte tiepido insieme allo zucchero. Unire alla farina e impastare fino ad ottenere un composto omogeneo.
Aggiungere i restanti ingredienti e impastare di nuovo. Far lievittare l'impasto coperto per una ventina di minuti.
Stendere a forma di rettangolo molto sottile (Montersino dice 3 mm, a me è benuto un pò più alto!) spalmare tutta la superficie con un velo di pomodoro e cospargere con l'origano. Arrotolare, dalla parte del alto lungo, premendo bene.
Riporre il rotolo in frigor e aspettare che si indurisca prima di tagliare a rondelle dell'altezza di 1 cm circa. Riporre le girelle in teglia con carta forno e attendere un ora di lievitazione prima di infornare.
230° per 5 minuti, non uno di più!
Fino ad ora le avevo fatte solo con la pasta sfoglia pronta ... poi ho visto questa ricetta e ho scoperto nello stesso tempo il mondo della piccola pasticceria salata. Mi sono così innamorata di quelle girelle che ho fatto un salto in libreria e mi sono concessa un libro: "Piccola pasticceria salata" di Montersino, appunto.
So che sarebbe più lineare iniziare dai suoi dolci, e provare almeno una delle sue torte perfette ed elaborate, ma le ricette di questo libro mi hanno rapito di gran lunga di più. Ciò che adoro è la relativa semplicità e classicità delgi ingredienti che con sapienti intuizioni diventano piccoli capolavori colorati, belli nella forma, nuovi nella presentazione e che si pregustano pieni di sapore... non mi sono pentita del mio acquisto ma mi sono innamorata di più ad ogni pagina! Vedrete cosa saprò combinare.
Io ovviamente ho iniziato dalle girelle con la mozzarella nell'impasto, e lo confesso, anche perchè era una delle ricette con la preparazione più semplice. Ma appena ne avrò il tempo mi cimenterò in qualcosa di più elaborato! Viva la piccola pasticceria salata!
Ingredienti:
Per l'impasto, 200 g. di farina 00
90 g. di latte intero (ricetta 80, ma dipende un pò da quanto assorbe la farina)
100 g. di mozzarella fresca intera (la ricetta 80g. ma 100 ci stanno!)
8 g. di lievito di birra fresco
20 g, di burro in pomata (ammorbidito e lavorato come una crema)
4 g. di zucchero - 5 g. di sale
Poi...
80 g. circa di pomodoro concentrato
8 g. di origano secco - olio evo qb
Mettiamoci all'opera:
Sciogliere il lievito nel latte tiepido insieme allo zucchero. Unire alla farina e impastare fino ad ottenere un composto omogeneo.
Aggiungere i restanti ingredienti e impastare di nuovo. Far lievittare l'impasto coperto per una ventina di minuti.
Stendere a forma di rettangolo molto sottile (Montersino dice 3 mm, a me è benuto un pò più alto!) spalmare tutta la superficie con un velo di pomodoro e cospargere con l'origano. Arrotolare, dalla parte del alto lungo, premendo bene.
Riporre il rotolo in frigor e aspettare che si indurisca prima di tagliare a rondelle dell'altezza di 1 cm circa. Riporre le girelle in teglia con carta forno e attendere un ora di lievitazione prima di infornare.
230° per 5 minuti, non uno di più!
lunedì 18 giugno 2012
Piccole capresi bianche con gelato
Sapete che spesso il Lunedì mi piace iniziare con un dolce. Ecco giunto il momento di postare un dolce serio, non stiamo parlando di panini con la marmellata! Ma di una torta favolosa, una tradizione regionale di cui i napoletani possono andare fieri: la caprese.
Anche se la versione più classica, probabilmente risalente agli anni '20 prevede il cioccolato fondente, col passare degli anni anche la versione al cioccolato bianco e limone (o limoncello) è ormai entrata nei classici regionali, poi si sa, limoni e sud ...
Ho trovato raccontata così la sua nascita casuale, un artigiano dell'isola di Capri, il cuoco Carmine Di Fiore, dimenticò di mettere la farina in una torta alle mandorle che stava preparando per dei malavitosi americani giunti a Capri ad acquistare una partita di ghette per Al Capone. Ovviamente la svista portò ad un grande successo e alla diffusione del dolce che diventò simbolo della pasticceria isolana.
Accompagnata da una pallina di gelato all'amarena è ancora più buona!
La mia presentazione fa pensare da una cupcake...ma sotto c'è la caprese, in piccole dimensioni, tante capresine...
Ingredienti:
120 g. di mandorle tritate - 100 g. di zucchero
100 g. di cioccolato bianco - 1 limone e mezzo
80 g. di burro - 3 uova - 35 g. di farina 00
mezza bustina di lievito vanigliato
2 cucchiai di limoncello (facoltativo)
Per 9 tortine misura dello stampo da muffin
Per il gelato
1 confezione di preparato al fiordilatte Fabbri
60 ml di sciroppo di amarena Fabbri
più qualche amarena per decorare
Mettiamoci all'opera:
Tritare finemente le mandorle insieme a metà dello zucchero. Tritare anche il cioccolato bianco.
Montare le uova intere insieme al resto dello zucchero per almeno 18 minuti, deve diventare un composto chiaro e molto gonfio, almeno tre volte il volume iniziale.
In una ciotola mescolare le mandorle, il cioccolato bianco, la farina, il lievito, la scorza di un limone abbondante; dopo di che aggiungere il burro fuso e amalgamare.
A questo composto aggiungere il succo del limone spremuto (volendo si può sostituire mezzo limone con qualche cucchiaio di limoncello e una fiala di aroma al limone, io volevo che si sentissero maggiormente il cioccolato bianco e le mandorle).
A questo punto incorporare le uova al resto, con delicatezza cercando di non sgonfiarle più del necessario.
Versare negli stampini da muffin imburrati e infarinati.
Infornare a 180° i primi 15 minuti e poi ancora 30 minuti a 150°, se a metà cottura vedete che si dorano eccessivamente posizionare la leccarda del forno tra le tortine e la parte superiore del forno.
Per il gelato, semplicemente, unire la busta di preparato alla quantità di latte indicata sulla confezione. Se volete il gelato all'amarena sostituire 60 ml di latte con lo sciroppo di amarene e sbattere con le fruste elettriche massima velocità per 5 minuti. Riporre in feezer per 4 ore ed ecco fatto! Un gelato cremosissimo!!!
con questa ricetta partecipo al contest di Danita del blog Le leccornie di danita
Anche se la versione più classica, probabilmente risalente agli anni '20 prevede il cioccolato fondente, col passare degli anni anche la versione al cioccolato bianco e limone (o limoncello) è ormai entrata nei classici regionali, poi si sa, limoni e sud ...
Ho trovato raccontata così la sua nascita casuale, un artigiano dell'isola di Capri, il cuoco Carmine Di Fiore, dimenticò di mettere la farina in una torta alle mandorle che stava preparando per dei malavitosi americani giunti a Capri ad acquistare una partita di ghette per Al Capone. Ovviamente la svista portò ad un grande successo e alla diffusione del dolce che diventò simbolo della pasticceria isolana.
Accompagnata da una pallina di gelato all'amarena è ancora più buona!
La mia presentazione fa pensare da una cupcake...ma sotto c'è la caprese, in piccole dimensioni, tante capresine...
Ingredienti:
120 g. di mandorle tritate - 100 g. di zucchero
100 g. di cioccolato bianco - 1 limone e mezzo
80 g. di burro - 3 uova - 35 g. di farina 00
mezza bustina di lievito vanigliato
2 cucchiai di limoncello (facoltativo)
Per 9 tortine misura dello stampo da muffin
Per il gelato
1 confezione di preparato al fiordilatte Fabbri
60 ml di sciroppo di amarena Fabbri
più qualche amarena per decorare
Mettiamoci all'opera:
Tritare finemente le mandorle insieme a metà dello zucchero. Tritare anche il cioccolato bianco.
Montare le uova intere insieme al resto dello zucchero per almeno 18 minuti, deve diventare un composto chiaro e molto gonfio, almeno tre volte il volume iniziale.
In una ciotola mescolare le mandorle, il cioccolato bianco, la farina, il lievito, la scorza di un limone abbondante; dopo di che aggiungere il burro fuso e amalgamare.
A questo composto aggiungere il succo del limone spremuto (volendo si può sostituire mezzo limone con qualche cucchiaio di limoncello e una fiala di aroma al limone, io volevo che si sentissero maggiormente il cioccolato bianco e le mandorle).
A questo punto incorporare le uova al resto, con delicatezza cercando di non sgonfiarle più del necessario.
Versare negli stampini da muffin imburrati e infarinati.
Infornare a 180° i primi 15 minuti e poi ancora 30 minuti a 150°, se a metà cottura vedete che si dorano eccessivamente posizionare la leccarda del forno tra le tortine e la parte superiore del forno.
Per il gelato, semplicemente, unire la busta di preparato alla quantità di latte indicata sulla confezione. Se volete il gelato all'amarena sostituire 60 ml di latte con lo sciroppo di amarene e sbattere con le fruste elettriche massima velocità per 5 minuti. Riporre in feezer per 4 ore ed ecco fatto! Un gelato cremosissimo!!!
con questa ricetta partecipo al contest di Danita del blog Le leccornie di danita
sabato 16 giugno 2012
Foccaccine e panelle
Un'idea che nasce in un libro di Montersino, ma che ho un pò rivisto a modo mio... un pane e panelle finger food in veste un pò più "moderna".
Il mio primo esperimento in assoluto con la farina di ceci, immagino che ci siano tantissime ricette fantastiche, ma io quando ho visto l'immagine delle mini focaccine con piccole panelline mi sono infatuata, e il procedimento è davvero semplice!
Le focaccine non sono untissime, sono più dei piccoli panini di panfocaccia insaporiti da pochi pomodorini secchi tritati, tagliate a metà e farcite con due panelline.
Le panelle ovviamente non sono una tradizione di "casa mia", ma una tradizione della cucina "da strada" palermitana. Si possono acquistare in una serie infinita di friggitorie, anche ambulanti, sulle strade di grande traffico, nei quartieri popolari o nel centro storico.
Solitamente si mangiano in mezzo a panini con semi di sesamo, rotondi e morbidi, le mafalde (rotonde e morbide come le mie focaccine comunque!). Sono spesso accompagnate da crocchette di patate al prezzemolo o altre specialità fritte.
Ingredienti:
Per le focaccine
160 g. di farina 00 Molino chiavazza
80 g. di farina Manitoba Molino chiavazza
5 g. di lievito di birra - 2 cucchiai di olio evo
130 g. di acqua - 5 g. di sale
4 pomodori secchi tritati
sale grosso e olio evo qb
Per le panelle
40 g. farina di ceci Molino chiavazza
1 cucchiaino d'olio
160 g. di acqua - sale e pepe nero qb
Mettiamoci all'opera:
Per le focaccine
Sciogliere il lievito nell'acqua tiepida. Impastare tutti gli ingredienti ottenendo una pallina di impasto omogeneo. Ungere la pallina e mettere a riposare in luogo tiepido e riparato per una mezz'ora.
Stendere l'impasto su una spianatoia ad altezza di 1 cm o poco più, tagliare le focaccine con un coppapasta di circa 3cm di diametro, ripore le foccaccine in teglia con carta forno, coprire con un canovaccio e far lievitare per almeno un ora.
Trascorso questo tempo cospargere di sale grosso e infornare a 250° per 5 minuti.
Quando sono fredde tagliare a metà.
Per le panelle
Mescolare la farina di ceci con acqua, olio, sale e pepe fino ad ottenere una pastella omogenea senza grumi. Far riposare coperta per una mezz'ora.
Versare in un pentolino e mettere sul fuoco basso, portare a bollore a cuocere per 5 minuti sempre mescolando, diventa un impasto compatto come una polenta.
Versare su un foglio di carta forno, coprire con un secondo foglio e con un mattarello stendere l'impasto tra i due fogli, altezza di 1 cm circa, aspettare che freddi completamente.
con lo stesso coppapasta delle focaccine ritagliare le panelle e friggere in olio d'oliva fino a compelta doratura.
farcire le focaccine con le panelle ancora calde e servire!
Con questa ricetta partecipo al contest della Molino chiavazza dedicato alle preparazioni tipiche con farina di ceci
con questa ricetta partecipo al contest di Danita del blog Le leccornie di danita
Il mio primo esperimento in assoluto con la farina di ceci, immagino che ci siano tantissime ricette fantastiche, ma io quando ho visto l'immagine delle mini focaccine con piccole panelline mi sono infatuata, e il procedimento è davvero semplice!
Le focaccine non sono untissime, sono più dei piccoli panini di panfocaccia insaporiti da pochi pomodorini secchi tritati, tagliate a metà e farcite con due panelline.
Le panelle ovviamente non sono una tradizione di "casa mia", ma una tradizione della cucina "da strada" palermitana. Si possono acquistare in una serie infinita di friggitorie, anche ambulanti, sulle strade di grande traffico, nei quartieri popolari o nel centro storico.
Solitamente si mangiano in mezzo a panini con semi di sesamo, rotondi e morbidi, le mafalde (rotonde e morbide come le mie focaccine comunque!). Sono spesso accompagnate da crocchette di patate al prezzemolo o altre specialità fritte.
Ingredienti:
Per le focaccine
160 g. di farina 00 Molino chiavazza
80 g. di farina Manitoba Molino chiavazza
5 g. di lievito di birra - 2 cucchiai di olio evo
130 g. di acqua - 5 g. di sale
4 pomodori secchi tritati
sale grosso e olio evo qb
Per le panelle
40 g. farina di ceci Molino chiavazza
1 cucchiaino d'olio
160 g. di acqua - sale e pepe nero qb
Mettiamoci all'opera:
Per le focaccine
Sciogliere il lievito nell'acqua tiepida. Impastare tutti gli ingredienti ottenendo una pallina di impasto omogeneo. Ungere la pallina e mettere a riposare in luogo tiepido e riparato per una mezz'ora.
Stendere l'impasto su una spianatoia ad altezza di 1 cm o poco più, tagliare le focaccine con un coppapasta di circa 3cm di diametro, ripore le foccaccine in teglia con carta forno, coprire con un canovaccio e far lievitare per almeno un ora.
Trascorso questo tempo cospargere di sale grosso e infornare a 250° per 5 minuti.
Quando sono fredde tagliare a metà.
Per le panelle
Mescolare la farina di ceci con acqua, olio, sale e pepe fino ad ottenere una pastella omogenea senza grumi. Far riposare coperta per una mezz'ora.
Versare in un pentolino e mettere sul fuoco basso, portare a bollore a cuocere per 5 minuti sempre mescolando, diventa un impasto compatto come una polenta.
Versare su un foglio di carta forno, coprire con un secondo foglio e con un mattarello stendere l'impasto tra i due fogli, altezza di 1 cm circa, aspettare che freddi completamente.
con lo stesso coppapasta delle focaccine ritagliare le panelle e friggere in olio d'oliva fino a compelta doratura.
farcire le focaccine con le panelle ancora calde e servire!
Con questa ricetta partecipo al contest della Molino chiavazza dedicato alle preparazioni tipiche con farina di ceci
con questa ricetta partecipo al contest di Danita del blog Le leccornie di danita
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