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sabato 30 marzo 2013

Contest: importanti aggiornamenti!

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Scrivo questo breve (ma importante) post per comunicare fondamentali aggiornamenti...
Prima di tutto io e Antonella siamo felici di dirvi che collaborerà con noi una importante azienda sponsor, un 'azienda tra i cui prodotti ci sono farine di ottima qualità, perfette per la panificazione.
TiBioNa ( tipico biologico naturale) è un negozio on line di prodotti biologici, farine e accessori.


Questo è il cocide html che ognuna delle partecipanti dovrà esporre sul suo blog, nella home, accanto al banner del contest:
<a href="http://www.aldobongiovanni.com/affiliate/affiliate.php?id=24&group=2" title="Banner per la home" target="_blank"><img src="http://www.aldobongiovanni.com/banners/imgcontainer.php?group_id=2&banner_id=2&aff_id=24" width="180" height="150" border="0" alt="" /></a>

La premiazione avverrà per tre categorie (quindi tre vincitrici):
- miglior ricetta di lievitato salato
- miglior ricetta di lievitato dolce
- la foto più bella
Ogni vincitrice mi invierà il suo recapito e riceverà in regalo 5 kg di farina bio tipo2



venerdì 29 marzo 2013

Panbrioches marmorizzato alla marmellata

Che emozione vedere che ogni volta la mia pasta madre non sbaglia un colpo, che finalmente mi da i risultati eccezionali che tanto aspettavo! Non mi ha deluso sulle pagnotte e ora ha superato anche il test 'pane dolce', infatti era morbidissimo senza la minima ombra di qualsivoglia acidità. E direi che la lievitazione è veloce e bella attiva, in sei ore il pane (appesantito da margarina, marmellata, latte) ha più che triplicato il volume, e in forno si è gonfiato di altri 4 cm almeno! E io ogni volta osservo con ammirazione, per me è ancora un'avventura nuova e ad ogni nuovo impasto mi chiedo che succederà.
Sarebbe bastata una punta du luce in più per la foto a coronare il tutto, ma niente, un grigiore dei più deprimenti, ma stranamente io non mi lascio più deprimere, e di motivi ne avrei (il sabato al lavoro, le polpette che non mi sono riuscite, il brutto tempo, il fatto che non riesco a organizzare dispensa e frigor con più razionalità nonostante lo sforzo a studiarmi i biglietti della spesa...) ma niente, miracolosamente me ne sto tranquilla e i miei pensieri sono controllatissimi. Io ho una convizione, il mio cambio di alimentazione ha già effetti positivi sulla mia mente e sul mio umore.
Ma ora torno alla ricetta, l'ho preso qui da Caludia, come vedete il suo ha una forma più regolare, il mio è cresciuto a dismisura e ha assunto un aspetto da cake marmorizzato, ma bello e buono lo era comunque! Ho seguito la ricetta alla lettera calcolando un 30% di pasta madre rispetto al peso della farina. Il resto degli ingredienti l'ho lasciato 'quasi' inalterato, anche i liquidi perchè la madre è già idratata la 50%. La ricetta non è vegana perchè come vedete c'è del miele, quindi un alimento ricavato dallo sfruttamento di un essere vivente, comunque tranne il miele (che avevo già in casa da più di un mese e non ha senso buttare via, anzi è un peccato) facilmente sostituibile con del malto anche questa entra a pieno titolo tra le cose che un vegano può tranquillamente permettersi: i pani dolci!

Ingredienti:
95 ml di latte di soia
90 ml di latte di mandorle 
(ricetta originale 195 ml di latte delattosato)
50 g. di zucchero semolato
7 g. di miele
150 g. di farina 00 
150 g. di farina 0 Manitoba
100 g. di pasta madre appena rinfrescata
(ricetta originale 4g. di lievito di birra secco)
30 g. di margarina 
( ricetta originale 25 di olio di semi di mais)
mezzo vasetto di marmellata a piacere

Questo pane, oltre a non avere uova e contenere pochissimi grassi viene benissimo con un lavoro di impasto minimo. Sciogliere la madre nel latte fatto intiepidire insieme a zucchero e miele, aiutarsi con la forchetta fino ad averla sciolta completamente. A questo punto aggiungere le farine e inziare a mescolare con il cucchiaio, unire anche la margarina e terminare impastando a mano quanto basta per ottenere una palla di impasto che risulterà morbidissima e scivolosa per via dei grassi. Ci vorranno 5 minuti. Ungere con un goccio di olio di semi la palla e riporre in ciotola coperta con canovaccio per la prima lievitazione, in forno spento. 
Dopo circa tre ore riprendere l'impasto, stenderlo a forma di quadrato, spalmare di marmellata e arrotolare. Riporre in uno stampo da plumcake immargarinato o unto per l'ultima lievitazione. Io ho dovuto ripiegare su se stesso il rotolo perchè mi era venuto troppo lungo, magari cercate di prendere le misure dello stampo! Rimettere in forno spento a lievitare. Dopo 6 ore il mio era triplicato, ma questi tempi dipendono da come lavora la vostra madre.
Infornare a 180°, forno statico senza aggiunta di vapore (il pane è già molto umido), per 45 minuti.


giovedì 28 marzo 2013

Polpette di patate senza uova

Raccogliendo molte informazioni su una corretta alimentazione quando si è vegetariani, si incappa in tante considerazioni che non si era deciso di fare e devo dire che è successo naturalmente, non che l'abbia veramente scelto, che al supermercato non sento l'istinto di acquistare uova o latticini di nessun genere, e mi sento bene nel fare così. Ma qualcuno che mi vuole male mi deve aver lanciato una maledizione...quella delle polpette, non mi riescono le polpette senza uova!! Ma è possibile, o troppo molli o troppo dure, niente da fare, sarò almeno al quarto esperimento. Dato che le polpette sono una pietanza perfetta per variare la forma dei pasti non demordo, mi intestardisco e ne provo in continuazione. Quelle di lenticchie mi stanno facendo diventare matta, perchè non mi riescono perfette nel gusto e nella consistenza. Allora ho fatto una pausa dalle lenticchie e le ho fatte con le patate...mooolto più facile fare le polpette senza uova con le patate lesse, una meraviglia.
Solo qualche patata, un paio di cucchiai di farina di ceci, un paio di etti di verdura già lessa e qualche spezia, tutte le varianti che si vogliono soprattutto per il recupero di verdura già cotte che avanzano da altre ricette. Lo sapevate che la farina di ceci è un ottimo legante alternativo a uova e pangrattato per le polpette? Adesso lo sapete!
Vengono benissimo al forno, quindi senza nessun grasso vista la mancanza di uova e l'eliminazione dell'olio di cottura (diventano un contorno sfizioso e salutare). Ma devo dire che scaldate in un filo di olio di semi con un pò di crosticina vista la lieve frittura sono ottime! Non ho pesato gli ingredienti, ho fatto ad occhio e la ricetta si presta benissimo, le verdure lesse devono risultare circa un terzo del volume rispetto alle patate schiacciate.


Ingredienti:
4-5 grosse patate
200 g. ca. di verdura già cotta (io piselli e carote a cubetti)
2 cucchiai di farina di ceci
1 cucchiaio di pangrattato e poco più per dare la froma alle polpette
sale, pepe, curcuma, aglio in polvere qb

Lessare le patate con la buccia fino a quando risultano ben morbide alla forchetta, scolare e lasciar raffreddare. Schiacciare in una ciotola, aggiungere le verdure a piccoli cubetti e aggiungere il resto: mezzo cicchiaino di aglio in polvere, 1 cucchiaino raso di curcuma (dona soprattutto un bel colore), pepe nero qualche pizzico, una punta di curry...Aggiungere farina di ceci e pangrattatto per ottenere un consistenza più compatta, l'impasto rimane comunque morbido per via delle patate, impolpettare (dare la forma di polpette o polpettine a piacere aiutandosi con poco pangrattato) schiacciare un pò sulla carta forno. Infornare a 180° per una quindicina di minuti senza girarle, solo per asciugare un pò l'impasto e formare la crosticina esterna.
Non spostare le polpette dalla teglia fino a che si sono in tiepidite, dopo una decina di minuti, altrimenti sono troppo morbide da maneggiare ma poi si compattano che è una meraviglia. Se piace la frittura, seguire i passaggi che ho detto e solo dopo passarle in un filo di olio di semi per dare l'aspetto della polpetta fritta ( e avete comunque risparmiato un sacco di olio rispetto ad una vera frittura).


martedì 26 marzo 2013

Farfalle con verdure e panna di soia

Avevo ancora un paio di ricette interessanti in cui ho uato questa panna di soia fatta in casa, vi lascio il mio primo piatto di pasta alla panna vegetale, nulla da invidiare alla panna classica. Al contrario vi dirò che dona cremosità con un sapore più neutro che copre meno il sapore del resto, giusto quel tocco in più che serve ad una semplice pasta alle verdure. Buonissima! Una particolarità è che tra le verdure c'è il nuovo amico topinambur, mi piace un sacco e dona un sapore particolare ai piatti.
Io ormai consumo praticamente solo pasta e cereali integrali e uso i semi (sesamo e lino) al posto del parmigiano, sono due ottime abitudini, per tutti! Vi dirò che dopo poco più di un mese di questa alimentazione sento già un'energia diversa: sono subito carica quando mi sveglio la mattina, la mente subito risvegliata dopo la colazione e più concentrata e ottimista fino a sera, le energie mi sembrano infinite e faccio il doppio delle cose lamentandomi la metà, se non fosse che alla sera tardi appena sfioro il divano entro in coma profondo! Il mio ragazzo mi sta detestando perchè ci mette trenta minuti buoni a portarmi a letto!
Nulla di più vero, siamo quello che mangiamo e il significato che diamo al cibo condiziona molto le nostre sensazioni nel mangiarlo. Ho sempre mangiato carne provando un senso di colpa di cui ero consapevole solo in parte, ed ora che non la mangio più mi rendo conto che lo dovevo fare prima (meglio tardi che mai) perchè mente e corpo si sentissero in sintonia.


Ingredienti:
220 g. di farfalle integrali
2 carote medio-piccole
2 topinambur
1 patata
1 scalogno o 1/2 cipolla
4-5 cucchiai di panna di soia, ricetta qui
1 dito di vino bianco secco
1-2 cucchiai di semi di sesamo (per il piatto, facoltativo)
sale, pepe, olio evo qb


Grattuggiare tutte le verdure e tritare fine la cipolla. Soffriggere in un filo d'olio evo, prima la cipolla e dopo un minuto aggiungere tutto il resto, sfumare con il vino bianco e aggiungere qualche cucchiaio d'acqua per portare a cottura. Cuocere per una decina di minuti in modo che si ammorbidiscano bene, senza esagerare.
Nel frattempo buttare la pasta. Scolare e saltare in padella con le verdure e i cucchiai di panna, aggiustare di sale e pepe.

lunedì 25 marzo 2013

Muffin con mela frullata e cioccolato

Condivido il mio secondo, riuscitissimo, esperimento di veg-muffin (mi piace chiamarli così per sottolineare la novità rispetto ai loro vecchi parenti stretti).
Mentre frullavo la banana per quest'altri muffin stavo già riflettento su quanti tipi di frutta potevano essere perfetti da frullare nell'impasto: per i prossimi la mela o la pera? Per ora ha vinto la mela perchè si trovava già in frigor da parecchio. Sono venute davvero una bontà, belle umide e morbide, ottime! Sono i miei nuovi muffin con le goce di cioccolato preferiti, abbandonando la versione che facevo con burro e yogurt, la mela frullata con latte (di soia, di mandorle, di riso...) e poco olio di semi è una valida sostituta. Alla prossima la pera frullata, se qualcuno prova prima di me passa di qui e mi fa sapere...




Ingredienti:
180 g. di mela pulita a dadini
110 ml di latte di riso alla vaniglia
40 ml di olio di semi di mais
50 g. di amido di mais
130 g. di farina 00
55g. di zucchero semolato
pizzico di sale
1/2 bustina di lievito
60 g. di cioccolato fondente
12 muffin

Frullare la mela a cubetti con il latte e l'olio e filo per ottenere una specie di frullato denso.
A parte mescolare tutto il resto degli ingredienti compreso il cioccolato tritato grossolanamente.
Unire i due composti e mescoloare quanto basta per amalgamare il tutto (io l'ho fatto anche riposare 10 minuti prima di passare ai pirottini per farlo legare ulteriormente).
Dividere nei pirottini e infornare a 180° per 25 minuti.

Questa ricetta, davvero quick and easy, la lascio alla carissima Simona di Love Cooking per il suo contest


venerdì 22 marzo 2013

Farro e cavoletti con crema al balsamico

Vi lascio un ricetta buona, ma leggera e veloce, giusto per ricordarvi che sono ancora viva e attiva. Il brutto tempo degli ultimi giorni mi aveva proprio stufato ma per fortuna qui ora c'è davvero un bellissimo sole! Ed è anche venerdì! Cosa si può chiedere di più?
Ho il piacere di collaborare con un'azienda che mi ha mandato ottimi prodotti, la Monari Federzoni , che produce Aceto Balsamico di Modena IGP. L'azienda è immersa nella campagna modenese, qui con i suoi 74 ettari di vigneti produce internamente tutto l'aceto di vino usato per le fermentazioni e segue l'intero processo produttivo, dalla coltivazione della vite in poi. La linea di prodotti è molto varia e mi hanno mandato una bella campionatura tutta da sperimentare, ho iniziato con il prodotto che mi ha incuriosito di più, questa crema al balsamico.

 Ingredienti:
200 g. di farro (i pronti in 10 minuti)
200 g. di cavoletti (peso da puliti)
1 cucchiaio di semi di sesamo
olio evo, sale e pepe qb
Crema di aceto balsamico di Modena IGP Monari Federzoni

Pulire i cavoletti e buttare in acqua bollente e leggermente salata, appena l'acqua riprende bolore unire nella stessa pentola il farro e scolare passati i dieci minuti.
Condire con olio a crudo, pepe, sesamo, sale se serve e quache goccia di crema all'aceto balsamico (che con i cavoletti sta una meraviglia).
Buon finesettimana!

lunedì 18 marzo 2013

Torta al ciccolato di Carla

Ho seguito il consiglio di Carla e ho provato la sua torta vegana al cioccolato, speciale, perfetta, aveva davvero ragione! Lievitata, leggera, umida quanto basta, dolce...grazie del consiglio! Qui tutti hanno gradito alla grande.
Non sapevo cosa scegliere...posto il pane o posto la torta, pensa che ti ripensa, li posto tutti e due perchè qui le regole le faccio io!!! Così non smentisco la tradizione del lunedì con dolcezza, che l'inzio settimana, si sa, per tutti è duro. Io ho iniziato con questa colazione favolosa e senza troppi sensi di colpa, un pò per lo zucchero che infatti ho diminuito rispetto alla ricetta originale (tanto a noi il gusto fondente piace) ma almeno colesterolo nullo! Una sola fettina...fettona, diaciamo le cose come stanno e poi giù nella neve con i cani...
Buona settimana a tutti!




Ingredienti:
200 g. di farina 00
120 g. di zucchero
40 g. di cacao amaro
1 bustina di lievito chimico
200 ml di latte di soia
1/2 bicchiere di olio di semi di mais
margarina per lo stampo
stampo da 22 cm

In una ciotola mescolare farina, lievito, cacao e zucchero. Versare sopra ai secchi latte e olio. Mescolare quanto basta per ottenere un composto omogeneo.
Infornare a 175° per 35-40 minuti.
Ecco fatto, più semplice non si può!

Con questa ricetta partecipo al 100% Vgetal Monday della Cucina della capra 

Sul perchè di scegliere una cucina tutta vegetale spendo poche parole, la sto sperimentando da poco ed è una tipo cucina che fa sentire bene in diversi modi. Da un senso di libertà e salute sia l'idea del valore nutrizionale delle cose che si introducono nella dieta, che l'idea di mangiare qualcosa che non nasce dalla sofferenza di altri esser viventi.

Pagnotta ai semi di lino e profumo di castagna

Voglio bene alla mia pasta madre, la rispetto in modo che mi dia sempre buoni risultati (prima d'ora pizze e focacce). Però vi confesserò, che noia tenerla a temperatura ambiente e rinfrescarla ogni 48 ore, adesso che ha più di un mese ed è abbastanza attiva non ne ho voglia proprio più! E così sono passata alla conservazione in frigor, ho sigillato bene il vaso con il suo tappo e sistemato nella parte bassa del frigor (questo circa tre ore dopo il rinfresco). All'occorrenza la tiro fuori, la lascio riprendere a temperatura ambiente un paio d'ore e poi procedo: rinfresco e panificazione.
E finalmente mi sembrava così vitale da azzardare una pagnotta di quelle rustiche, con qualche seme e qualche farina speciale, con la crosta da record ma comunque croccante sotto i denti, con la mollica eccezionale che solo la pasta madre può...eccola! E non potete capire la soddisfazione la primo assaggio di un pane tutto frutto della mia passione e del mio impegno, buono come i migliori che mi sia capitato di prendere dal panettiere ed a un costo irrisorio. E che dire del fatto che i 15-20 minuti di impasto mi hanno permesso di fare catarsi di tutte le tensioni della settimana e rilassare i muscoli, la magia dell'impastare il pane...
Ci sono quelle cose che mi spingono ad una determinazione e una forza di volontà, una dedizione, da ammirare e per cui prima o poi la mia testardaggine mi porta ad ottenere esattamente i risultati desiderati...e poi altre cose, magari razionalmente più importanti, che non mi smuovono la minima motivazione...dovrò farmi curare prima o poi!
In questa fantastica pagnotta ho messo un seme che ho scoperto grazie alla mia svolta alimentare, i semi di lino. Questi semini all'apparenza decorativi hanno invece importanti proprietà: fonte di omega 3 vegetale, minerali e proteine, sono antiossidanti e sembra che con le loro qualità prevengano svariati tipi di tumore. Un cucchiaino al giorno sarebbe indicato in ogni dieta. In questo pane li ho messi per sfizio perchè il consumo ideale è a crudo in modo che non perdano le loro qualità!



Ingredienti:
120 g. di farina 0
100 g. di farina manitoba
50 g. di farina di castagne
50 g. di semi di lino
150 ml di acqua
4g. di malto o miele
5g. di sale
100 g. di pasta madre rinfrescata da tre-quattro ore

Mettere a bagno i semi in acqua fredda, 50 ml presi dal totale della ricetta.
Sciogliere la pasta madre nella restante acqua, tiepida, con aggiunta del miele (o malto). Quando è completamente sciolta aggiungere tutto il resto ad esclusione dei semi e del sale ed inziare ad impastare fino ad ottenere un panetto omogeneo. A questo punto aggiungere sale e semi, con tutta l'acuqa che li accompagna e riprendere ad impastare.
Inzialmente l'impasto si bagna e appiccica molto ma con pazienza e tanto impasto (15-20 minuti) ritornerò una palla liscia, omogenea, per nulla appiccicosa. Continuare a stendere, piegare e stirare nuovamente l'impasto su un piano leggermente infarinato con un pò di energia (olio di gomito in questa fase!).
Mettere la palla di impasto in ciotola infarinata, coperta con canovaccio umido, in forno spento. Dopo 4-5 ore riprendere l'impasto (che dovrebbe essere quasi raddoppiato) procedere alle pieghe di rinforzo: stendere la pasta a forma di rettangono e portare i lati verso il centro. Ridare la forma di palla/pagnotta. Riporre in ciotola delle dimensione della futura pagnotta, all'interno di un tovagliolo infarinato di cui fisserete le estremità con un elastico in modo da dare forma alla lievitazione.
Quando la pagnotta è raddoppiata, incidere una croce e passare su leccarda con carta forno.
far riposare un'oretta (in modo che si apra l'incisione) e infornare a 250°, con vapore (teglia con acqua  nella parte bassa del forno) per 40 minuti.a
Quando sfornate  e far raffreddare sulla griglia del forno in modo che l'aria possa passare sotto alla pagnotta.


Con questa pagnotta partecipo la giveaway dedicato al pane, di Fracy de La Dolce Vita

e anche la giveaway di Tantocaruccia, de La Cuisine très jolie

venerdì 15 marzo 2013

Veg-muffin cacao banana

Sono passata ad una dieta vegetariana, non vegana, 'uso' due uova e poco formaggio a settimana come fonte proteica alternativa a quella vegetale e sono consapevole che solo questo a settimana non è un consumo sostenibile. Quindi da qualche settimana sto ragionando su tutte quelle ricette che tradizionalmente si fanno con le uova ma per cui si possono sperimentare felicemente delle alternative. Se si sommano le uova usate in un dolce per la colazione, le uova in un dolce nel finesettimana, le uova in un secondo e magari in una ricetta extra ne vengono una media di 6-10 a settimana (in due). Quello che facevo spensieratamente fino a qualche settimana fa, fino a prima di leggere questa lettera. Ora mi sono fissata un consumo di due-tre a settimana, o le metto nei dolci o le mangio come secondo.
I muffin mi sembravano una ricetta abbastanza semplice per cimentarmi in un primo esperimento, è la seconda prova e scommetto che sarà seguita da ricette sempre migliori, ma anche questi muffin sono da urlo! Sorprendentemente morbidi, umidi, buoni e profumati, anche il giorno successivo.
I dolcetti che gli hanno preceduti erano pessimi, asciutti presto, poco lievitati, poco buoni, ma ho fatto le dovute correzioni ed ecco qua la ricetta, perfetta anche volendo fermarsi qui.
Il trucco è stata una grossa banana molto matura frullata con latte e olio fino ad ottenere un composto liquido-denso da aggiungere a farina e amido, l'amido è un ottimo legante utile per alleggerire la farina.
Soprattutto voi sospettosi che magari storcete il naso, soprattutto voi provateli prima di sentenziare che ridurre drasticamente in consumo di uova non sia possibile per tutti.
Io domani lavoro, ma auguro a tutti voi un buon finesettimana!



Ingredienti:
1 grossa banana matura, 160 g. di polpa
110 ml di latte di riso alla vaniglia
60 ml d'olio di semi di mais
95 g. di farina tipo 0
50 g. di amido di mais
20 g. di cacao amaro
60 g. di zucchero semolato
1/2 bustina di lievito per dolci
pizzico di sale
per 9 muffin

In un recipente alto unire i primi tre ingredienti e frullare con il minipimer fino ad aver ottenuto un composto omogeneo e lievemente addensato.
In una seconda ciotola unire tutti i restanti ingredienti. Unire i due composti mescolando brevemente con un cucchiaio di legno e lasciar riposare 5 minuti.
Dividere nei pirottini (decorare con un pò di codette o granelli di zucchero, facoltativo) e infornare a 190° per 18 minuti.

giovedì 14 marzo 2013

Riso venere con spezzatino di seitan e topinambur

Prima volta che mangio il riso venere e me ne sono innamorata (in realtà sto riscoprendo una vera passione per tutti i cereali integrali), merita davvero la fama di "riso dell'imperatore". In Cina il riso nero esiste da molto e fin dall'Ottocento era riservato alla tavola dell'imperatore perchè considerato un riso raro e prezioso, vista anche la scarsa produttività di questa pianta rispetto ad altri tipi di riso. Anche oggi viene consumato soprattutto da malati, persone anziane, gestanti per la ricchezza di proteine e sali minerali: ferro in misura quattro volte superiore al riso comune, magnesio e selenio. 
Il chicco piccolo e profumato in cottura sprigiona un aroma di pane appena cotto (provare per credere), il colore nero è dovuto all'involucro del seme ricco di pigmenti appartenenti alla classe dei metaboliti antiossidanti (qui si nascondono le sue presunte proprietà antiossidanti e anicancerogene). Un ulteriore pregio è che questo tipi di riso non viene sottoposto a particolari trattamenti prima del confezionamento, viene eliminata solo la buccia non edibile.
Si coltiva anche in Italia: Pianura padana, Piemonte. Nasce nel 1997 grazie all’opera del Centro Ricerche di Sa.Pi.Se mediante incrocio tra una varietà asiatica di riso nero ed una varietà padana.
Insieme a questo riso nel mio piatto sono finiti il seitan fatto in casa di cui vi avevo parlato, il topinambur e poca di quella panna di soia che vi avevo presentato ieri. Vi dico che anche il tradizionalista di casa ha apprezzato molto e ha spazzolato tutto!




Ingredienti:
200 g. di riso venere (tipo precotto della Gallo)
200 g. di seitan autoprodotto, ricetta qui
1 topinambur di medie dimensioni
1 piccolo scalogno
2 cucchiai di panna di soia autoprodotta, ricetta qui
olio evo, sale, pepe, pizzico di curcuma
piatto unico per due

Intanto che il riso bolle in acqua leggermente salata (18 minuti il tipo della Gallo, 35-40 minuti il tipo non precotto) tritare lo scalogno o un pezzetino di cipolla e soffriggere qualche istante in un filo d'olio.
Aggiungere il topinambur tagliato a piccole fettine, aggiungere qualche cucchiaio di acqua o brodo (io ho tenuto da parte quello di cottura del seitan) far stufare per una decina di minuti. Aggiungere il seitan, anch'esso tagliato in piccole fettine della stessa dimensione del topinambur, far saltare a fiamma vivace un paio di minuti. Salare, pepare a aggiungere la panna, allungare con un cucchiaio di acqua di cottura del riso e unire un pizzico di curcuma se si vule il colore giallo (che ricorda il pollo al curry).
Scolare il riso e condire con un cucchiaio scarso di olio evo, mettere nel piatto insieme allo spezzatino.

mercoledì 13 marzo 2013

Panna di soia o similpanna

Ho fatto un mega ordine qui all'Emporio Biologico, una marea di cereali, legumi e semi utili ( mi stavo divertento e ho avuto la decenza di fermarmi raggiunti gli 8 kg di ordine!) e intanto che c'ero, mi sono fatta arrivare una piccola confezione di panna di soia. Va bene che si tratta di un negozio bio, ma che costi! Esattamente come il latte, ma prendersi i vari latti rinforzati di calcio ha un senso visto anche il consumo quotidiano, per il resto mi viene spontaneo chiedermi: come me lo posso fare in casa? Tanto la panna serve a togliersi uno sfizio ma non si deve consumare regolarmente.
E anche oggi ho trovato una bella risposta alla mia domanda dalla mia amatissima Cristina! Potete notare che la sua è estremamente più liscia, può essere dovuto alla mia riduzione dell'olio, o al fatto che sicuramente dovevo toglierla dal fuoco un secondo prima. Volevo aspettare a fotografarla e rifarla, ma poi avevo due bozze di ricette in cui l'ho usata e quindi, eccola! L'aspetto non sarà perfetto ma la resa in cucina perfettissima! Bilancio: che soddisfazione!
Il sapore non è di panna, è speciale la consistenza: davvero 'pannosa', con lo stesso effetto vellutato e grasso al palato. Il sapore neutro, si sente lievemente l'amido, ma in aggiunta alle ricette prende i sapori delle cose con cui si cucina e con pochi cucchiai da la cremosità voluta. Lievemente più calorica della panna classica per via dell'olio richiesto per autoprodurla, ma tra i suoi pregi c'è quello di essere cruelty free (e quando inizi a ragionare in questo modo il concetto non ti esce dalla testa, come una ristrutturazione mentale a cui poi non puoi scampare).
C'è anche un motivo salutistico per eliminare il più possibile i latticini animali, in genere li assumiamo oltre che per il gusto nella convinzione di farci del bene assumendo calcio e proteine, mentre per le proteine abbiamo ragione, per il calcio per niente! Mentre assumiamo il calcio dal latte animale assumiamo anche 'aminoacidi solforati' che rubano calcio alle ossa per essere metabolizzati. Alcune fonti interessanti qui e qui.
Oggi sono chiaccherona, mi sento di consigliare un giro all'Emporio Biologico: c'è una grandissima varietà di prodotti di ottime marche, si risparmia qualcosina rispetto al negozio nonostante le spese di spedizione e poi è affascinante vedere l'imballaggio, tutti cartoni recuperati da precedenti utilizzi, materiale antiurto biodegradabile, un' eco-attenzione speciale che non avevo mai incontrato prima!




Ingredienti:
150 ml di latte di soia non zuccherato
110 ml di olio di semi di mais
(ricetta orginale prevedeva olio il doppio rispetto alla quantità di latte)
2 cucchiai rasi di amido di mais

Una nota, se siete in casa in due potete anche dimezzare le dosi perchè ne viene parecchia e per cucinare ne basta poca (io è tre giorni che la uso e ne ho ancora un pò!)
Mettere in un recipiente alto il latte e scioglierci dentro l'amido, incorporare l'olio a filo e contemporanemente emulsionare con il minipimer. Vedrete che il compostoambia consistenza divenendo sempre meno liquido. Vi si pongono diverse scelte.
Aggiungere molto più olio di quello che ho aggiunto io e ottenere già 'a crudo' la consistenza della panna, dopo passare sul fuoco pochi istanti per legarla ulteriormente, oppure lasciar riposare in frigor qualche ora prima dell'ultilizzo in modo che si leghino gli ingredienti.
Io ho aggiunto olio filo a ridurre di poco la liquidità, 110 ml, ottenenedo un composto simile alla panna light (che rimane un pò liquidina), ho portato sul fuoco bassissimo e ho fatto sfiorare il bollore in modo che l'amido addensasse la preparazione. Appena inizia ad addensarsi togliere dal fuoco, si addenserà molto anche semplicemente raffreddandosi e riposando in frigor. 
Non sa di besciamella, sembra proprio panna.

martedì 12 marzo 2013

Seitan autoprodotto, che soddisfazione!

Il seitan mi piace molto, a differenza del tofu che trovo utile in cucina e nella dieta ma non particolarmente buono, il seitan mi piace proprio! Però è uno dei tanti prodotti che quando compro non ne sopporto il prezzo (come tipo di alimento, derivato da semplice farina e acqua, non vale il costo al peso che viene imposto al consumatore). Inoltre, mi sembra sempre che possa essere più personalizzato, cosa è meglio in questi casi se non autoprodursi l'alimento in questione! è possibile, mi piace pensarmi come un consumatore libero di scegliere e capace di autonomia con un pò di spirito di intraprendenza.
Io ho fatto affidamento a due fonti per studiare come farmi il seitan: la spiegazione di Cristina, e il post su VeganHome. Troverete nel web procedure che differiscono per piccoli particolari.
Per farvi il seitan in casa vi serve un chilo di farina manitoba non necessariamente bio (ne ho presa una discount per 90 centesimi), acqua del rubinetto, qualche verdura e sapori per il brodo, un pò di salsa di soia da aggiungere al suddetto brodo (facoltativa). Con questa spesa e un pò di piacevole lavoro manuale vi ritroverete 450 g. di seitan di qualità ottima, nel senso molto più gustoso.
Io credo che sia importante la scelta della farina Manitoba perchè la sua caratteristica è proprio l'alta percentuale delle proteine insolubili glutenina e gliadina che nel momento dell'impasto con l'acqua si legano e formano il glutine.
Cos'è il sietan?
Il seitan è un concentrato di proteine vegetali che si ottiene estraendo il glutine dalla farina di frumento attraverso il lavaggio dell'amido. Detto anche carne di grano è un alimento molto simile alla carne, ma più morbido, dal sapore più delicato e molto condizionato dagli aromi del brodo di cottura. Si tratta di una discreta fonte proteica alternativa alla carne, utile nell'alimentazione vegetariana ma anche all'interno della dieta onnivora per ridurre il consumo di grassi saturi di origine animale.
In una dieta ben bilanciata non può rappresentare la principale fonte proteica perchè è carente di lisina, ferro, B12...

Ingredienti:
1 kg di farina Manitoba
600 ml di acqua
cipolla, carota, aglio, porro
1/2 bicchiere di salsa di soia
rosmarino, timo

Il procedimento è semplice a patto che ci sia un pò di pazienza e si rispettino i tempi.
Impastare farina e acqua energicamente e piuttosto a lungo (io ho impastato per una quindicina di minuti) fino ad ottenere una palla di impasto leggermente più compatta della pasta per pane o pizza. Lo considero importante perchè è durante questa fase che si forma il glutine.
Fate riposare un pò la palla di impasto e nel frattempo preparare un brodo molto saporito con verdure, sapori, salsa di soia e mettetelo a sobbollire a fuoco basso.
Iniziare con i lavaggi dell'impasto: riempira la ciotola con dentro l'impasto di acqua tiepida e inziare da impastarlo delicatamente per far fuoriuscire il glutine, quando l'acqua diventa completamente bianca (come il latte) versarla in una seconda ciotola (perchè si può recuperare, io non l'ho fatto perchè la mattina dopo ho trovato dei puntini marroni).
Continuare a riempire la ciotola e lavare l'impasto, scolare e rilavare, fino a quando l'acqua non diventa quasi limpida e pulita. Io ho ripetuto i lavaggi per circa 30 minuti, non spavnetatevi se richiedono molto tempo e se l'imapsto sembra sfaldarsi sotto le vostre dita, basta continuare ad impastare. Se avete fatto tutto correttamente vi ritroverete una palla di circa 450g.
Lasciare nello scolapasta a scolare qualche minuto e procedere alla legatura. Compattare con un fazzolatto di cotone dando la forma voluta al vostro seitan e legare (tovagliolo compresto) con lo spago come fosse un arrosto. Tuffare nel brodo che deve coprirlo completamente e cuocere a fuoco lento per un ora. fate raffreddare nel suo brodo e una volta freddo procedete a slegare e affettare.
Si conserva in freezer o in frigorifero immerso nel suo brodo do cottura.
Io ho recuoperato anche questo brodo filtrato per la cottura di verdure e risotto.


lunedì 11 marzo 2013

Digestive al cioccolato e mousse di ricotta e marronata

Dolcetto di inizio settimana. Sto abbracciando la dieta vegetariana e non vegana, quindi un piccolo consumo di uova e formaggi me lo concedo ancora. Mentre ho scelto di provare a eliminare dalla mia dieta la carne e il latte di origine animale. Solo queste due semplici eliminazioni (si, io le trovo semplici, se la mente è pronta tutto diviene semplice) richiedono un pò di studio e programmazione consapevole della dieta per far si che a lungo andare non risulti eccessivamente carente di nutrienti fondamentali quali il calcio, alcune vitamine, il ferro, ecc.. Quindi procediamo a piccoli passi, per ora le uova e i formaggi li uso, ma con una maggiore consapevolezza sul non eccedere perchè anche per produrre questi è necessaria una buona dose di vera crudeltà, è innegabile.
Ho fatto questo dolcetto al cucchiaio di imporvvisazione: la ricotta aperta da un pò, la marronata in frigor da parecchi giorni...la mousse è davvero buona ma sono i Digestive sbriciolati la vera bontà!


Ingredienti:
1 uovo grande
150 g. di ricotta vaccina cremosa
2 cucchiai di zucchero semolato
1 cucchiaino di vino marsala
2 cucchiai di marronata home made, ricetta qui
per due bicchieri

Montare il tuorlo con lo zucchero a lungo fino ad ottenere un composto chiaro e gonfio, fare questo passaggio a bagno maria se si vuole dare una leggere cottura all'uovo. Mescolare la ricotta con la marronata (in alternativa marmellata di castagne) e il vino, ottenere una crema fluida e unire alle uova delicatamente. Per ultimo incorporare l'albume montato a neve ben ferma con pizzico di sale.
Riempire i bicchieri o le coppette scelte e sbriciolare grossolanamente i biscotti la centro.

Con questa ricetta partecipo al contes di Morena: Un dolce la mese, la ricotta


domenica 10 marzo 2013

Focaccia alle cipolle con pasta madre

Finalmente un esperimento ben riuscito con la pasta madre! Non vedevo l'ora di veder ripagati i miei sforzi e le mie cure. Una focaccia con alveoli mai visti qui in casa nostra, morbida, buonissima.
La mia pasta madre, che ogni tanto chiamo l'acidina per via del suo odore prima del rinfresco dopo un pò di tempo che chiede pietà, ha oggi poco più di un mese di vita e nel corso di questo mese ha messo a dura prova la mia pazienza, tanto che ad un certo punto ho pensato di getterla come si suol dire nel cesso e farmi inviare la madre da una gentilissima amica blogger. Alla fine ho avuto uno scrupolo di fedeltà verso la mia creatura, ho detto alla gentilissima blogger che la ringraziavo molto ma che avrei provato ancora qualche tentativo, e non sarà ancora molto forte, ma il suo lavoro l'ha fatto!
La settimana scorsa ho seguito un consiglio trovato nel libro di Antonella Scialdone e per sette giorni ho rinfrescato quotidianamente, ravvicinando così i rinfreschi, ho aggiunto una parte di manitoba alla solita farina 0 bio, e così la madre ha preso forza. Dopo ho ripreso con i rifreschi a 48 ore, una volta perfino a 72, ma ha continuato ha mantenere la forza acquisita, è la seconda volta che faccio la focaccia con questo impasto ed entrambre le volte ho ottenuto una palla di pasta che tratteneva tantissimo l'aria della lievitazione e che aumentava velocemente il suo volume tra l'imasto e le successive pieghe di rinforzo (ovvero quando si sgonfia la pasta, si forma un rettangolo e si riportano i lati verso l'interno), e che si gonfiava notevolmente anche in cottura. Nessun odore acido. Evviva.
Come ricetta fuori concorso da unire alla raccolta del contest ho scelto quella che nella sua semplicità e povertà resta sempre la mia focaccia preferita, eh si, ho i gusti semplici io! La focaccia alle cipolle, con l'origano, che sulla focaccia e la pizza è la mia passione.


Ingredienti:
100 g. di madre rinfrescata da circa 4 ore
150 g. di farina di grano tenero 0
100 g. di farina di grano tenero 00
100 g. di farina Manitoba
180 ml di acqua tiepida
1 cucchiaino di sale
1 cipolla bianca
sale e origano prima di infornare

La sera precedente ho rinfrescato, ho fatto crescere la madre per poco meno di quattro ore in modo che quasi raddoppiasse il suo volume.
Ho prelevato i 100 g. il resto della madre è tornato nel suo vaso, l'ho sciolta nei 180 ml di acua leggermente tiepida. Ho unito le farine e il sale e ho iniziato da impastare.
Ho impastato per più di dieci minuti, stirando la pasta, ripiegandola su se stessa e stirando nuovamente, fino ad ottenere una palla liscia, morbida, elastica e per nulla apiccicosa.
Ho riposto in ciotola capiente, una d'olio, coprendo con canvaccio inumidito e riponendo in forno spento. La mattina successiva ho sgonfiato l'impasto in un rettangolo, ho piegato riportato i due lati corti verso l'interno e poi nuovamente con il rettangono più piccolo ottenuto. Ho ridato la forma di palla e riposto nuovamente nella ciotola.
Ho fatto passare circa 1 ora abbondante. Ho diviso la pasta in due e ho unto due teglie rotonde da 24 cm per fare due focaccie, potete fare una sola focaccia. Ho ripetuto l'operazione delle pieghe di rinforzo e ho rimesso le palle a lievitare nuovamente nella teglia.
Dopo altre 4-5 ore ho schiacciato la pasta con le dita come si usa con la focaccia e ho copeto con qualche cucchiaio d'olio emulsionato con qualche cucchiaio d'acqua, poco sale e origano. Ho affetato a velo la cipolla e ho distribuito sulla focaccia.
Ho infornato a 220° per 25 minuti.

sabato 9 marzo 2013

Patè di carote e nocciole

Vi propongo una semplice idea che rende le carote piacevolmente spalmabili e supersaporite, il patè con aggiunta di frutta secca (noci, nocciole, anacardi). In genere abbino le carote alle mandorle, questa volta ho provato le nocciole e forse ci stavano anche meglio! La ricetta a cui mi sono ispirata prevedeva broccoli , quindi ampia creatività nel cercare abbinamenti diversi. Regolativi con il vostro gusto personale in quanto a aglio, scalogno o cipolla, a me spesso piacciono abbondanti e la dose che vi indico è a mio avviso quella giusta per rendere il patè davvero saporito.
Ormai è un mesetto che seguo una dieta vegetariana, i post carnivori che vedete sono vecchie bozze che comunque ho pubblicato: gli uccelletti, questo arrotolato...Mi piace la carne a livello di sapore e ricette, perchè negare l'evidenza (ho aprire un nuovo blog in incognito) ma mi sono informata, ci ho pensato bene e non credo di averne davvero bisogno e per il momento mi sembra la cosa più naturale che potessi fare, senza particolari rimpianti! Ho letto anche molte motivazioni che mi hanno fatto capire con lucidità come sia importante ridurre (leggi eliminare) il consumo di uova e latticini. Mi sto senza fretta avviando verso una cucina consapevole e sto riscoprendo me stessa: interesse per legumi e cereali nuovi, per la ricerca degli ingredienti che fanno bene, per le ricette leggere con le verdure... Tutto ciò per dire che questo patè di verdure è ottimo spalmato sul pane come secondo, come antipasto, come spezza fame su una leggera fetta biscottata e apporta tutti i nutritivi della frutta secca che è importante in una dieta vegetariana. Sta nel frigorifero tranquillamente tre giorni, è buono sia freddo che scaldato.
Chi mi ama mi segua! Io continuo a leggervi senza giudicarvi... Qualcosa di buono qui da me lo troverete sempre...e  buon finesettimana!


Ingredienti:
5 grosse carote
50 g. di nocciole
4 scalogni
1/3 cucchiaino di aglio in polvere
olio evo, sale e pepe
(minipimer o frullatore)

Lessare le carote comprese di buccia (lavata) per una quindicina di minuti, scolare e lasciare intiepidire per non ustionarsi. Sbucciare e tagliare a cubetti.
In una padella scaldare due cucchiai di olio evo, aggiungere gli scalogni tritati e far ammorbidire, aggiungere le nocciole e le carote. Far saltare il tutto per qualche minuto, quando le carote iniziano a rosolarsi spegnere.
Frullare il tutto fino ad ottenere la consistenza di una crema spalmabile.

Ve ne suggerisco subito un ottimo uso, oltre a spalmarla sui crostini caldi o su semplici fette biscottate, ne ho usate delle palline in aggiunta alla vellutata di porri e patate.


giovedì 7 marzo 2013

Spaghetti con ragù di tofu e verdure

Volevo rimanere in tema vegano e farmi un bel piatto di pasta con tanto sugo e ho provato una preparazione semplice che ho visto in giro per molti blog (vegan e non). Io sono golosa, sono una mangiona e devo confessare che... il tofu al naturale non è buono! Si lascia mangiare, ma di realmente gustoso non c'è nulla. Diciamo che non è cattivo, è solo tendenzialmente insapore. Però ha dei pregi: una consistenza interessante e gradevole, un sapore neutro che si lascia contaminare pienamente dai condimenti e ingredienti con cui viene cucinato, in questo modo si insaporisce moltissimo!
Un esempio è questo sugo, all'occhio e al palato è 'quasi' un ragù di carne ed è però molto leggero e con tutto il sapore delle verdure. Il mio ragazzo molto, moltissimo, sospettoso verso queste alternative alla carne (al contrario di me, la sperimentatrice eccentrica di casa) si è spazzolato il piatto con la stessa soddisfazione di sempre fregandosene se la macinata vera ci fosse o meno.
C'è qualcuno all'ascolto che non si è mai chiesto cosa sia il tofu?
Caglio di semi di soia, alimento di origini cinesi ma diffuso in tutto l'estremo oriente, ricavato dalla cagliatura del latte di soia e successiva pressatura i blocchetti. E non si tratta di un alimento moderno. Tra le teorie più comunemente accettate sull'origine del tofu c'è quella seocndo cui è stato inventato nel Nord della Cina attorno al 164 a.C. dal nobile Liu An, un principe vissuto durante il periodo della Dinastia Han. Di sicuro conosciuto, prodotto e consumato in Cina già nel II sec. d.C.
Alimento privo di colesterolo (non ci sono i grassi saturi, quelli che 'fanno male') e privo di lattosio, ricco di proteine con alto valore biologico, buona fonte di calcio, fosforo, ferro e vitamine. Il tofu puo' arricchire qualunque piatto senza modificarne il sapore e senza appesantirlo; e' il nutrimento piu' ricco, leggero, digeribile e senza controindicazioni che ci sia. Ecco, magari controllare che la soia da cui si ricava sia bio o comunque non OGM.

Ingredienti:
1 grosso porro
1 carota
mezza cipolla rossa
2 bicchieri scarsi di passata di pomodoro
125 g. di tofu al naturale
2 dita di vino bianco
sale, pepe
origano (o alloro, rosmarino a piacere)
240 g. di linguine integrali

In una padella capiente rosolare la cipolla tritata con un filo d'olio abbondante. Dopo pochi istanti aggiungere il porro tritato e la carota grattuggiata. Saltare le verdure fino a quando sono morbide ed iniziano ad abbrustolirsi, mescolare di frequente per non farle bruciare. Aggiungere il tofu sbriciolato finemente con una forchetta e sfumare con il vino, unire la passata, l'origano, salare e pepare. Lasciar sobbollire a fuoco basso per insaporirsi una quindicina di minuti. nel frattempo buttare la pasta che farete saltare con il condimento.

mercoledì 6 marzo 2013

Maionese veg

Ma se un giorno ti rendi conto che puoi fare la solita maionese, ma senza 'rubare' nulla ad una innocente gallina che vorrebbe solo seguire la sua natura, che con latte di soia e olio di semi ne viene fuori qualcosa dal sapore praticamente indistinguibile dal riferimento classico, perchè tornare indietro?
Io accolgo questa piccola trovata come un progresso nelle mura della mia cucina. La mia salute presente e futura ringrazia perchè a livello di grassi e colesterolo con questa maionese otteniamo un bello sconto. Un'etto abbondante di olio c'è in ogni caso, non è una maionese magica, ma almeno abbiamo risparmiato l'apporto di grassi e colesterolo delle uova. Il latte di soia apporta meno proteine, ma è meglio assumere le proteine da alimenti sani pittosto che da un condimento super grasso.
In conclusione, sono contenta della mia maionese 'consapevole', benvenuta in cucina!
Io arrivo tardi come sempre, non è affatto una preparazione nuova, qui in Vegan Home trovate la fonte originale, la chiamano la maionese più buona del mondo e io mi sento di confermare totalmente.
Aggiungo che è anche la più economica: con le dosi indicate ne viene fuori un bel vasetto e facendo due calcoli è più economico di quella industriale (infatti vi avanza tanto latte di soia, senape e olio da rifarla dieci volte), ogni marca di latte di soia presenta caratteristiche diverse come colore e sapore, in genere quelli più costosi sono i più buoni ma se lo scopo è questa ricetta va bene anche il più economico perchè una volta emulsionato con olio, limone e senape non ci si accorge più di eventuali retrogusti poco piacevoli.

Ingredienti:
100 ml di latte di soia (non zuccherato)
1/4 di limone spremuto
2 cucchiaini di senape
2 pizzichi di sale
olio di mais a filo, circa 140 ml (anche meno)

Mettere il tutto in un recipiente stretto e alto, olio a parte, e frullare con il minipimer incorporando l'olio a filo, poco alla volta. Appena ottenete la densità desiderata la maionese è pronta, potrebbe bastare meno olio di quello indicato, io credo di averne usati solo 120 ml.
Con questa ho accompagnato delle polpettine di cannellini che però, non vi posto, non sono venute belle ma tutte crepate e non ne capisco il motivo!


lunedì 4 marzo 2013

Marronata con vaniglia bourbon

Arrivo, anche se un pò tardi, la mio lunedì dolce...come piace a me. Questo finesettimana mi sono data alla sperimentazione vegana, ho fatto una torta al cioccolato (appena appena mangiabile, devo sistemare la ricetta con altre prove prima di avere in mano qualcosa di davvero buono) e poi ho provato questa stupenda crema alla farina di castagne, chiamasi marronata. L'ho scoperta grazie a Cristina, la ricetta originale la si trova in questo blog vegano e merita!
Quando si pensa alla cucina vegana come ad un insieme di cose prive di gusto, ripetitive, spogliate di troppo... in realtà ci si lascia guidare dal pregiudizio. Basta sbirciare in qualche cucina vegana e si apre davanti un mondo di ricette sane, nuovi ingredienti da provare, piatti ricchi e colorati, nuovi modi di usare ingredienti abituali nella dieta di tutti. Mi sono avvicinata a questo tipo di cucina da poco e mi sta affascinando.
Io adoro la marmellata di castagne, questa è più vellutata, più leggera e molto castagnosa. Composta solo di farina di castagne (quindi niente da bollire, sbucciare, spellare) cioccolato fondente, zucchero di canna, bacca di vaniglia e acqua. Pochi minuti per farla, davvero una passeggiata. Nessun rischio che venga male, basta passare i grumi con il minipimer.



Ingredienti:
200 g. di farina di castagne
100 g. di zucchero di canna
40 g. di cioccolato fondente
1 bacca di vaniglia bourbon
500 ml di acqua

In una pentola mescolare farina di castagne setacciata, forndente tritato, i semi della bacca di vangilia (incisa e svuotata con la punta del coltello), lo zucchero. Aggiungere l'acqua mescolando e portare sul fuoco. Continuare a girare la crema con un frustino mentre si scalda e si addensa, ci vogliono circa 5 minuti. La formazione di grumi è prevista e si risolve con una bella frullata con minipimer.
Versare la crema calda nei vasetti sterilizzati, chiudere e capovolgere e il gioco è fatto.
Una volta fredda la potete usare come meglio credete: sul pane, sulle fette biscottate a colazione, per accompagnare dolci, ecc.

venerdì 1 marzo 2013

Uccelletti scappati della zia e gratin di patate

Anche questa bella ricettina a base di carne era nelle bozze da un bel pò. Mia zia si è recentemente digitalizzata e ora, oltre a seguire il mio blog, ha pensato bene di mandarmi ogni tanto qualche bella ricetta (via mail, più comodo di così). Dovete sapere che mia zia oltre ad essere una bravissima cuoca è anche detentrice di un sacco di ricette della nonna (che invece non c'è più). Questi uccelletti scappati sono alla maniera della nonna: tacchino farcito con mortadella, cotto con vino marsala e limone.
Ecco, io per colpa di questo genere di cose non riesco proprio ad eliminare la carne dalla mia dieta: un arrosto con un ripieno nuovo, un involtino di tacchino, il pollo al curry, un kebab di manzo ogni tanto. 
Lo sapete, spesso penso e ripenso ad una svolta vegetariana...ma alla fine mi accontento della mia alimentazione che già da un anno prevede pochissima carne, giusto qualcosa alla domenica più per fare contento il mio compagno che me stessa. Però il resto della settimana penso alle alternative.
Adesso finisco di annoiravi e prima aggiungo che, ho accompagnato questi uccelletti con una pirofila di patate gratinate eccezionali! Ricetta proveniente dal libricino di cucina altoatesina da cui avevo preso le ricette dei canederli.



Ingredienti:
400 g. più o meno di tacchino a fette sottili
50 g. di mortadella
1 spicchio di aglio, olio evo, sale e pepe
1/2 bicchiere di marsala
1/2 limone
salvia tritata
(prezzemolo nel ripieno, io non l'ho trovato fresco)

Tagliare il petto di tacchino a fettine grandi come mezzo palmo di mano, su ciascuna mettere mortadella in misura e un pizzico di prezzemolo: arrotolare e fermare con uno stecchino o con lo spago (io ho chiuso come un pacchettino regalo). Passare gli uccellini ottenuti in pochissima farina, scaldare l'olio e rosolarli un po' con la saliva, sfumare con marsala e limone mescolati , proseguire cottura a fiamma molto bassa e con coperchio. Aggiustare sale e pepe.


 

PATATE AL GRATIN

Ingredienti:
400 g. di patate
1 spicchio di aglio
120 ml di panna
poco latte
sale, pepe, noce moscata
grana padano grattuggiato
pan grattato
burro qb per la pirofila

Con lo spicchio d'aglio sfregare tutta la pirofila e successivamente imburrare. Affettare le patate a fette molto sottili, mescolarle con sale, pepe e noce moscata e sistemarle a strati nella pirofila.
Vresare la panna sulle patate e spolverare il tutto con abondante grana e pangrattato. salare e pepeare la superficie.
Infornare a 180° per una quarantina di minuti.


Sono contentissima di poter dire...buon finesettimana a tutti!!