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giovedì 28 febbraio 2013

Risotto al pomodoro

Dovrebbe essere uno di quei piatti che tutti da piccoli qualche volta abbiamo mangiato, ma io no, oppure non me lo ricordo, di certo non sapevo che il risotto al pomodoro fosse così buono. Questo risotto ha due facce, perchè tante ricette prevedono pomodoro fresco, basilico appena colto e tritato, ingredienti che ne fanno un piatto estivo che più estivo non si può.
Ma è anche vero che si usa farlo con della passata (quindi una conserva che serve appunto per avere anche in inverno il gusto dell'estate stappando un vaso, anche se oggi si sa, arriva da un industria, la mia passata di certo), dell'origano secco...il classico soffritto, una sfumata di vino bianco, qualche cubetto di formaggio per arricchire e diviene davvero un signor Risotto. Buonooo!
Oggi sono allegra, se sente! Mi sono alzata e finalmente sento aria di finesettimana, due giorni e ci siamo. Ho già organizzato alcune cosine, qualche esperimento di cucina vegana e vegetariana che si promette gustosissimo, un nuovo esperimento con la pasta madre che è tutta settimana che rinforzo, tanti bei gireti con i miei pelosi...
Ringrazio tutti gli amici che mi stanno mandando bellissime ricettine con la pasta madre, evviva!



Ingredienti:
per due persone
200 g. di riso per risotto
300 ml di passata di pomodoro
1 piccola cipolla dorata
1/2 bicchiere di vino bianco
 50 g. di caciotta o mozzarella
2 cucchiai di grana padano
olio evo, burro, brodo vegetale qb
origano

Tritare la cipolla e soffriggere in un filo d'olio, agiungere il riso per farlo tostare qualche istante e sfumare con il vino bianco. Appena il vino evapora aggiungere tutta la passata e due mestoli di brodo vegetale, questi liquidi potrebbero essere sufficienti per portare a cottura il riso (la passata può avere diversi livelli di liquidità, la mia era bella densa), se serve aggiungere poco brodo vegetale, controllate la liquidità con la fiamma: se vi piace il risotto più asciutto alzate, se vi piace molto all'onda tenete la fiamma bassa.
Una volta cotto il riso mantecare con burro e grana. Far riposare un minuto a fuoco spento e trasferire nei piatti con qualche cubetto di caciotta o mozzarella, una spolverata di origano e pepe.

martedì 26 febbraio 2013

Arrotolato di lonza con i pomodori secchi

Siamo solo a martedì, ma io vi lascio già l'idea della domenica! Non vedo l'ora che arrivi il mio bel week end libero. Mi sento un pò in colpa però a lasciarvi questo post, un arrostino che risale a qualche settimana fa. Sono andata un paio di volte in un supermercato bio a fare delle spese e quando ho sentito una mamma raccontare che il figlio piccolo, vegetariano, diceva senza problemi ai suoi compagni che 'noi la carne non la mangiamo, il maialino è simpatico, è intelligente, e da noi non si mangia!' ne sono rimasta scombussolata. I bambini sanno sempre esprimere i pensieri giusti con una semplicità disarmante che mi tocca al cuore.
Perchè io ci penso spesso, probabilmente mi lascio influenzare parecchio da mio fratello che fondamentalmente ammiro molto nelle sue scelte alimentari, mi dico che ci vuole un'alimentazione più consapevole, almeno almeno essere vegetariani, ma poi non ha senso perchè se non sei vegano non sei davvero consapevole, ecc... Io una scelta alimentare drastica non la rieco a fare, posso mangiare la carne al massimo tre volte al mese, comprare uova bio e allevate a terra, ma più di questo...troppa fatica, potrebbe essere un cambiamenti graduale, il fatto di non cambiare è dovuto a egoismo perchè di certo l'ambiente ne ha bisogno e di certo amo gli animali.
Ritengo già importanti le mie moderazioni e le mie attenzioni negli acquisti, che non sono di tutti, ma  voglio migliorare (non rietrerò mai in una categoria, vegetariana o vegana) ma voglio migliorare nel mio essere consapevole, questo si! Nel mondo di egoismo e ignoranza ce ne sono già abbastanza, nel senso buono (e non insultante) di mettere al primo posto la propria individualità e quella di chi amiamo, e informarsi poco e ingorare le ingiustizie, avvallarle senza saperlo. E che delusione, in parte queste elezioni...io un mondo migliore lo vorrei proprio!
Però per oggi, a dispetto del maialino infelice che è stato di sicuro, vi lascio l'arrotolato di lonza e mi scuso per avre sfogato le mie contraddizioni interne! Ripieno di pomodori secchi olive e scamorza. E purtroppo era buonissimo!!! Cotto nel vino rosso con le cipolle.




Ingredienti:
lonza aperta a libro (il mio pezzo era di 800g.)
60 g. di pomodori secchi sott'olio
50 g. di olive nere denocciolate
125 g. circa di scamorza affumicata
sale, pepe, origano
1 spicchio di aglio
1 bicchiere di vino rosso
1 grossa cipolla rossa
filo per legatura

Se il tegame di cottura è troppo piccolo dividere la carne in due rettangoli, due arrostini.
Aprire la carne, masaggiare con sale pepe e spicchio di algio intero. Distribuire olive e pomodori grossolanamente tritati e la scamorza a cubetti, spolverare di origano. Arrotolare e legare una volta per il lungo e poi tante legature per tutta la lunghezza del rotolo.
In un tegame capiente far rosolare la cipolla affetata a velo con olio e burro. Rosolare la carne nella cipolla e poi aggiungere il vino. Far evaporare qualche istante (solo una piccola parte) coprire e cuocere per un oretta e mezza. Aggiungere acqua se serve.Affettare quando non è più caldo.
 Libera interpretazione di una ricetta tratta da 'Sale e Pepe'.

lunedì 25 febbraio 2013

Torta morbida di miglio e mele

Lunedì dolce! Con una torta che io ho trovato buonissima. Premessa, a me piace anche la torta di riso e questa al miglio ci assomiglia molto: miglio cotto nel latte con burro e scorza di limone, dopo che ha assorbito il latte e si è raffreddato si aggiungono uova, poca farina e altri ingredienti a piacere. Io ho aggiunto uvette ammollate nel Whisky e mele...buonaaa!
Buona settimana a tutti gli amici, io già attendo il mio finesettimana libero sperando in un pò di sole e di aria di primavera.



Ingredienti:
140 g. di miglio
500 ml di latte intero
1 cucchiaio colmo di miele
50 g. di burro
scorza di 1 limone
2 uova grandi
55 g. di zucchero di canna
45 g. di uva passa (facoltativo)
2 cucchiai di Whisky
3 cucchiai di farina 00 (40 g.)
1 grossa mela
1 bustina di lievito vanigliato

Mettere il latte a scaldare, aggiungere la scorza di limone grattuggiata, il miele e il burro. Appena sfiora il bollore versare a pioggia il miglio e mescolare ogni tanto. Lasciar sobbollire per 15-20 minuti, fino a quando il miglio ha assorbito quasi tutto il latte (non servono più di 20 minuti). Spegnere e far raffreddare.
Montare le uova con lo zuccero per almeno 10-12 minuti, in modo da ottenere un composto chiaro, spumoso, che scrive. Aggiungere la farina e il miglio cotto, incorporare delicatamente, aggiungere le uvette e per ultimo il lievito.
Versare nello stamo (io 24 cm di diametro) imburrato e infarinato, o protetto da carta forno, il composto. Finire con la mela a fettine e con una spolverata di zucchero.
Infornare, 175° per poco meno di un'ora. Quando provate con l stecchino è normale che ne esca umido ma non ci devono essere grumi di imapsto attaccati.

domenica 24 febbraio 2013

Pancakes alle mele e latticello

Che bel sospiro di sollievo, dopo sei giorni di lavoro arriva la domenica libera, e la domenica me la godo senza orari e senza fretta. Se desidero metterci più di un'ora per la colazione, evviva, si può fare...così mi sono fatta i pancakes.
Ogni tanto li faccio soprattutto perchè è diventata una delle colazioni preferite di lui.
Questa volta ci ho messo la mela grattuggiata e un composto praticamente identico al latticello. Si mescolano due parti di yogurt e una di latte e si aggiunge un cucchiaio di limone per acidificare, si lascia riposare un pò, circa 15 minuti a temperatura ambiente e si usa al posto del latticello vero (questo trucco l'ho letto nel libro della Laurel Evans). Il sapore del dolce una volta pronto è proprio particolare.
Me li sono pappati con miele e qulche gheriglio di noce. Ovviamente ho in previsione un pranzo leggero.
Oggi sono in buona con la mia pasta madre, ho raccolto due nuovi consigli: usare della Manitoba e ravvicinare i rinfreschi. Ho rinfrescato per due giorni di seguito usando metà farina 0 e metà farina Manitoba, entrame bio (non vi dico dello scontrino per 2 kg di farina) e devo dire che i risultati si vedono. Parlo sempre dei risultati in vitro, cioè lì nel vaso dove sta. Raddoppia in 3 ore e le alveolature sono diventate giganti come quelle delle pagnotte. Proprio bella da vedere. Tra qualche giorno riprovo a panificare qualcosina, una pagnottina magari.
Ho trovato una persona gentilissima che mi avrebbe inviato un pezzettino di pasta madre eccezionale, ma no, io all'ultimo mi tiro indietro perchè non rieco proprio ad arrendermi con la mia.
Inoltre ho letto in questo bel post di Terry (partecipante al mio contest) che anche la pazienza di mesi viene poi ripagata alla grande, non deve funzionare subito e quindi alla mia pasta madre do ancora qualche possibilità!



Ingredienti:
130 g. di farina 00
150 g. di yogurt bianco
75 ml di latte
1 cucchiaio di succo di limone
25 ml di olio di semi o burro fuso
1 uovo grande
25 g. di zucchero di canna
pizzico di sale
2 pizzichi di cannella
1 cucchiaino di lievito
miele e gherigli di noce a piacere

In una ciotola mescolare yogurt, latte e limone, far riposare il composto per 15 minuti a temperatura ambiente. Così otterrete un simil latticello (che io al super non trovo davvero mai).
Mescolare la farina con sale, cannella, lievito. 
In una ciotola a parte montare l'uovo con lo zucchero a lungo (7-8 minuti) per ottenere un composto bello gonfio (se volete i pancake belli alti l'ideale è montare gli albumi a parte e incorporarli alla fine, io non l'ho fatto per pigrizia, il risultato è comunque ottimo se si montano ben a lungo le uova). Aggiungere il simil latticello e l'olio, incorporare. Aggiungere infine la farina con tutto il resto, incorporando sempre delicatamente.
Grattuggiare la mela in una ciotola raccogliendo anche il liquido che si produce e agiungere il tutto alla pastella. Lasciar riposare il composto mentre si scalda il padellino.
Per la cottura, buttare un paio di cucchiaiate al centro del pesellino leggermente unto. La pastella si allarga da sola, appena si vedono delle bolle salire sulla superficie della pastella, rigirare e cuocere per un minuti scarso anche nel lato sottostante.




venerdì 22 febbraio 2013

Muffin alle mele e formaggio Quark

Questa settimana continua a non piacermi e continuo a non avere un motivo paricolare, comunque domani passo il sabato al lavoro, la mia pasta madre mi ha portato a sfornare un altro insuccesso (s si, lo so, posso cercare qualcuno che me dia un pezzo anche se qui in giro non saprei dove rivolgermi, e se decido di buttare tutto mi dedicherò al licoli)...
I motivi per stare giù si trovano sempre ma bisogna vedere le giornate con allegria e ottimismo! Così mi sono fatta del bei muffin, che sono carini, allegri, buoni, morbidi e dolci! Ci ho messo una bella dose di formaggio Quark, che è buonissimo e da al muffin un sapore che ricorda un pò lo yogurt e un pò il laticello e una consistenza simile ai dolci con la ricotta. Ho aggiunto mele, scorza di limone e uvette ammollate nel Whisky...che buooniii! Si si, me la canto da sola, erano buonissimi.
Per una volta siamo riusciti a conservarli per tre gioni in contenitore chiuso e il terzo giorno posso garantire che erano ancora belli morbidi.
Viva i muffin che ci sono sempre, e non deludono mai, nel momento del bisogno. Basta avere in casa qualche buon ingrediente.



Ingredienti:
190 g. di farina 00
60 g. di zucchero di canna
pizzico di sale
1/2 bustina di lievito
200 g. di formaggio Quark
30 g. di burro
2 uova
30 g. di uva passa
2 cucchiai di Whisky
scorza di limone
2 mele
dosi per 14 muffi, io una teglia e poi due stampini di alluminio

Ammollare le uvette nel whisky.
In una ciotola mescolare farina, lievito, zucchero, sale.
In una seconda ciotola sbattere brevemente uova, quark, burro fuso e scorza di limone.
Unire i due composti e agiungere uvette e mele sbucciate e tagliate a piccoli dadini, amalgamare quanto basta per ottenere un composto omogeneo e dividere nei pirottini.
Infronare a 190° per 25 minuti.



Con questa ricetta partecipo al contest di Cristina del blog Coccole di dolcezze


giovedì 21 febbraio 2013

Pizzette di polenta e salsiccia

Ciao amici! Vi lascio una ricettina proprio semplice e un saluto, non so se avete notato (ma non pretendo di essere così importante!) che ultimamente passo tanti giorni senza postare...non ho un motivo, va così, l'umore che non mi aiuta e poca voglia di scrivere...anche quelle due parole di presentazione della ricetta mi vengono male, non le sento mie e mi dico 'posto domani'....
Comunque sto cucinando e sto continuando a prendermi cura della mia pasta madre, le do da mangiare, la coccolo, le do dei premi dolci sotto forma di miele...Ho proceduto a due esperimenti: le mie prime focaccine e il mio primo pane in cassetta, ma sono mooolto lontana dall'ottenere i risultati desiderati. Il pane in cassetta almeno era commestibile, le focaccine tremendamente acidule.
Mi sto rendendo conto pian piano della mia ignoranza (che è il passo migliore per imparare, da autodidatta poi!) come e quando rinfrescare prima di usarla, la percentuale di idratazione dell'impasto, come quando e in che proporzione aggiungere sale, zuccheri e grassi...aiutooo...
La mia madre è bella, chiara di un bianco tendente all'avorio, alveolata, spumosa, con un buon odore, gradevole e che ricorda il vino...tutto ciò mi dice che va bene, ma è debole e devo capire come rinforzarla (è ancora piuttosto appiccicosa e poco malleabile, alveoli tantissimi ma minuscoli, in forno smette di lievitare cerando dei pani mattoncino).
Ora mi sto occupando del terzo esperimento, una foccaccia, non la voglio altissima, ma almeno buona come quella bassa che si compra dal panettiere e un pò più buona se fosse possibile! Ho fatto due rinfreschi ravvicinati prima di usarla, a 8 ore e poi 4 ore prima dell'utilizzo, vediamo se migliora la resa.
Comunicazione di servizio:
Sto sfogliano un bel libretto ideale per il contest, tutto sulla pasta madre scritto da 'Antonella Scialdone', la conoscete? cosa ne pensate? Le ricette all'interno le trovo favolose!



Ingredienti:
scusate ma le dosi le ho fatte proprio ad occhio...
polenta già pronta (panetto freddo)
un pezzettino di salsiccia
mezza mozzarella
grana padano qb
sale e origano
spicchio di aglio e olio evo qb

Tagliare la polenta fredda a fettine della dimensione e forma voluta, passare qualche istante sulla grilgia unta e ben calda per farle abbrustolire.
Appoggiare su carta forno e coprire con cubetti di mozzarella e salsiccia passata in padella con lo spicchio di aglio in camicia per darle una prima cottura. Spolverare di grana e origano e infornare a 200° fino a quando il formaggio si scioglie e inizia a dorare, meno di 10 minuti.

lunedì 18 febbraio 2013

Guinnes chocolate cake

Ecco, finalmente l'ho fatta, la Guinnes chocolate cake. Basta un'occhiatina agli ingredienti per notare che quello più presente è la famosa birra scura irlandese, dritta dritta da Dublino, la Guinnes.
La Guinnes mi piace, mi ricorda il pub che ho più frequentato per tutto il periodo del liceo e oltre, è bello il suo colore, ha un gusto complesso e deciso, è ricca di aromi...e chi pensava che sarebbe stata così bene in una torta la cioccolato?! Ma è proprio vero!
La ricetta è quella del cavoletto, io ho solo proporzionato le dosi a 3 uova invece che 4 per via delle dimensioni dello stampo. Sigrid nel suo post racconta di avere provato un'altra versione famosa di questa torta, la ricetta di Nigella, ma non è rimasta soddisfatta, così poi si è affidata alla ricetta dello chef Gary Rhodes
la stessa quindi che trovate in questo post.
L'unica licenza che mi sono permessa è l'uso del formaggio Quark per la copertura, al posto del classico Philadelphia e vi dirò, penso proprio di aver fatto un ottima scelta a livello di gusto. anche se la crema è colata tutta sul bordo della torta, ma nessun problema, era bella e buona comunque!
La torta è ricca di cacao, molto scura a ricordare il colore della birra, e coperta di chiara crema al formaggio a richiamare il colore della schiuma che si forma nel boccale.



Ingredienti:
260 g. di zucchero di canna
170 g. di burro
3 uova grandi
170 g. di farina tipo 00
2 cucchiaini di lievito vanigliato
300 ml di birra nera Guinnes
75 g. di cacao amaro
per la copertura
250 g. di formaggio Quark
160 g. di zucchero al velo
1 cucchiaio di Whisky

Lavorare burro e zucchero fino ad ottenere una crema, sbattere a lungo con la frusta elettrica. Aggiungere le uova, incorporare un uovo alla volta. Sciogliere il cacao nella birra. A parte setacciare la farina con il lievito.
Aggiungere alle uova un pò di birra e poi un pò di farina, alternando i due composti, fino ad incorporare tutto e ottenere un impasto omogeneo. Versare in uno stampo, meglio se a cerniera, di 22 cm di diametro. Rivestire la base e i bordi dello stampo imburrato con carta forno (ho tagliato un dico per la base e una striscia per il lato).
Infornare a 180° per 50 minuti circa (prova stecchino). Una volta che la torta è fredda, togliere dallo stanpo e ricoprire con la crema ala formaggio. Mescolare il formaggio con lo zucchero al velo e il whisky fino ad ottenere un composto omogeneo.

domenica 17 febbraio 2013

IL CONTEST, BUONO COME IL PANE CON LA PASTA MADRE

Il mio primo contest, dedicato alla panificazione con la pasta madre...
tutti i segreti del mestiere!


OGGI CAROTINA ABBRUSTOLITA COMPIE UN ANNO!

Per il mio blog compleanno volevo fare qualcosa, era un pò che pensavo e ripensavo ad un contest, ma continuavo ad accantonare l'idea con la sensazione di non trovare un tema davvero nuovo ed originale (il mio solito cruccio!)
Alla fine ho deciso che in fin dei conti il blog per me è un gioco, un passatempo, un pretesto per divertirsi un pò con le passioni del momento.
Quello che a momento mi intriga di più sarebbe far vivere la mia pasta madre che per ora mi da soddisfazioni, nel senso che lì nel suo vasetto sembra comportarsi molto bene (ma la prima panificazione a 2 settimane di vita non è stata molto soddisfacente, anche se la lievitazione c'è stata). Voglio imparare da voi!
So che il blog è pieno di blogger che con la panificazione sono delle vere maestre, ho trovato angoli di web ricchi di amore e passione.
lo improvviso, ve lo butto lì e poi se non partecipate 'ciccia', sarà per un'altra volta, se invece va in porto sarà un bellissimo pdf, lo immagino già come un mini manuale sulla pasta madre, con tante ricette, tante informazioni utili per chi è agli inizi.
Non so ancora se cercherò, e poi se troverò, un compagno di avventura che potrebbe aiutarmi nei giudizi, un partener di contest (si acettano volontari)...
AGGIORNAMENTO: Mi accompagnerà in questo contest una blogger che ho avuto il piacere di conoscere mentre leggevo post a tutto spiano sulla pasta madre, Antonietta del blog La Trappola Golosa, tutte le vostre ricette le giudicheremo insieme! Mi sembra un ottima cosa avere un doppio giudice, credo che per voi sia una garanzia di maggiore obiettività. Lei è una bravissima blogger e un ottima creatrice di pasta madre...oltre che una persona disponibile e gentile.
Non ho ancora scelto il premio ma sarà qualcosa di non troppo caro, facile da spedire e strettamente legato al tema del contest: il pane. Pensavo ad un bel libro.
Chi vuole giocare con me? Soprattutto per la voglia di partecipare e codividere la propria esperienza, creare cultura intorno a qualcosa di conosciuto ma non certo diffusissimo, scoprire nuovi amici con una passione in comune...

LE REGOLE:

1. LE RICETTE IN GARA, le ricette che possono partecipare al contest sono qualunque tipo di pane, panino, grissino, pizza, foccaccia, pane dolce rigorosamente lievitato con la pasta madre. Nel post oltre alla ricetta è fondamentale unire qualche parola che narri la vita di quella pasta madre:
quanto tempo fa è nata, come, perchè si è deciso di utilizzarla (e perchè la consigliate), i fallimenti, i trucchi acquisiti con l'esperienza che la fanno utilizzare al meglio...tutta l'esperienza che la blogger vuole gentilmente regalare a me e alla blogsfera...
ps: se per l'occasione volete farvi regalare un pezzettino di madre da un amico panettiere, o comunque da qualcuno che ve la può offrire raccontandovi qualcosa del prodotto che vi concede, è una soluzione altrettanto valida per partecipare

2. CRITERI, la ricetta vincitrice sarà giudicata, non per l'originalità, ma semplicemente per resa estetica della preparazione (il pane buono in genere è anche bello), sapore rustico che fa viaggiare nel tempo traghettando in una parentesi di tradizionalità e genuinità persa nel mondo di oggi, il pane è senza tempo...per la presenza di sapori e ingredienti invitanti (da leccarsi i baffi, per così dire)...
Seguirà pdf per raccogliere tutto quanto è stato prodotto. Purtroppo non possiedo una giuria di maestri panettieri e il criterio sarà necessariamente un pò filtrato dalla soggettività individuale...

3. Può partecipare chi possiede un blog e anche chi non lo possiede, in quest'ultimo caso inviare la ricetta con foto all'indirizzo:
claudia85recca@gmail.com
si può partecipare con più ricette e non pongo nessun limite, devono essere riprodotte in occasione del contest (non ricette ripubblicate, intanto la pasta madre richiede un rinfresco frequente e inoltre è sempre più vitale con il passare del tempo, indi per cui non mi sembra abbia senso la ripubblicazione).
Valgono ricette postate dal giorno 17 febbraio 2013
Il contest terminera il giorno 17 Aprile, vuole dire che potete mandarmi le vostre ricette fino alla mezzanotte del 17 Aprile.

4. Se vi unite ai miei lettori fissi, in modo da continuare a seguirci anche a seguito del contest, è cosa molto gradita!
Esporre all'interno del post il banner del contest con link, la classica frase "con questa ricetta partecipo la contest  (link) organizzato da Carotina Abbrustolita dedicato alla pasta madre"
Esporre il banne anche nella home del vostro blog, nell'elenco dei contest a cui partecipate...

RICETTE ED AGGIORNAMENTI IN QUESTA PAGINA
Lasciarmi il link con la ricetta con commento in questa pagina
Sempre in questa pagina aggiornerò le informazioni sul termine del contest e i premi
Grazie in anticipo per la pertecipazione!

venerdì 15 febbraio 2013

Gnocchi alle castagne, noci e pancetta

Un ritorno al salato ci voleva. Le mie sperimentazioni con i gnocchetti all'acqua non erano finite: ne avevo già decantato le lodi qui e qui. Gnocchetti versaltili, veloci, e buoni...perchè fermarsi?!
Avevo in casa la farina di castagne, che inizio ad odiare dopo due dolci usciti male e che deve sparire alla mia vista! Ma nei gnocchi sta alla perfezione e li ha resi davvero morbidi, ottimi (molto più gustosi rispetto a quelli con la farina integrale, lo devo ammettere). Anche il condimento è bello saporito, pesto di noci e pancetta.
Vi dirò, questa ricetta è di un  paio di settimane fa, questa settimana ho vissuto un periodo di mancanza totale di ispirazione: nessuna voglia di cucinare se non per la sopravvivenza, il continuo pensiero che il mio blog è poco curato dal punto di vista dei contenuti...si, ci sono tante ricette, ma poche novità, non ci sono dolci che lascino a bocca aperta, ricette che sono delle vere scoperte culinarie, le solite foto senza setting...ecc...il pensiero che la mole di lavoro che servirebbe per renderlo eccezionale richiede del tempo che non possiedo...mi dico che ci vorrebbe un contest, una bella collaborazione, una rubrica, un qualcosa cavolo! Si avvicina il mio blogcompleanno...forse è una crisi blog-adolescenziale? Esiste?
Mi tartasso la mente con l'idea che, nonostante la mia pasta madre sembri perfetta, si rivelerà di sicuro uno schifo con dentro tutti i batteri sbagliati che renderranno le mie prime panificazioni una disdetta...
Anche se è venerdì il mio umore è precisamente quello descritto: momento di sconforto culinario unito alla stanchezza standard della settimana che sta finendo, mix letale...
Però vi lascio questi gnocchetti che sono stati creati in un momento di allegria e volgia di fare!



Ingredienti:
100 g. di farina di castagne
100 g. di farina bianca 00
200 ml di acqua calda
per il condimento
1 bicchierino di pesto di noci
60 g. di pancetta
3 cucchiai di latte
per due

Scaldare l'acqua, appena inzia a bollire spostare dal fuoco e versarci dentro tutta la farina, mescolando subito energicamente, quanto basta perchè la farina assorba bene l'acuqa.
Versare sul piano infarinato e aspettare che il panetto si raffreddi. A questo punto formare i gnocchetti, creare dei bastoncini lunghi da cui tagliare i gnocchetti (io li ho tagliati di circa 1 cm).
Buttare in acqua bollente e salata, scolare appena vengono a galla.
Prima di buttare i gnocchi, preparare e scaldare il condimento: abbrustolire la pancetta un paio di minuti in padella antiaderente con un filo minimo di olio, mescolare insieme il pesto allungandolo con poco latte, e saltare qualche istante i gnocchetti appena scolati insieme al condimento.

mercoledì 13 febbraio 2013

Cuori al marzapane e frollini al cocco

Ehm...il terzo dolce in quattro giorni, ma penso saprete trovare il modo di perdonarmi, queste due ricettine ha senso postarle oggi visto che domani è San Valentino. Lo dico solo perchè ho scelto la forma di cuore.
San valentino è una di quelle classiche feste dettate dal consumismo sfrenato il cui senso di esistere sarrebbe più che altro quello di non esistere: comprare prodotti costosi solo perchè ci hanno stampato sopra un cuore...Non ha proprio senso come festa, perchè in un rapporto di affetto i gesti di amore si fanno spesso e quando l'altro ne ha più bisogno, nelle ricorrenze che hanno un senso nella storia della coppia e così via. Io sono una contraddizione ambulante, ho sempre affermato che san valentino è una festa stupida e sdolcinata che non avrei mai festeggiato.
Ma poi, qualche anno fa, ho instaurato l'abitudine di fare un dolcetto con le cose in casa. Senza uscire a fare acquisti, vedo cosa offre la cucina è improvviso, così la sera li faccio trovare a lui in una scatola di latta con bigliettino. Non è una cosa comprata, è un gesto piccolo, semplice, fatto con le mie manine...perchè ogni scusa per fare un dolcetto carino è buona! E comunque anche ogni occasione per ricordare all'altro che gli vogliamo bene è buona per farlo!
Quindi diciamo che non lo festeggio, ma che il 14 febbraio è un ottimo pretesto! La forma di cuore per i dolci non mi dispiace, sono così carini.
I biscotti sono semplici frollini al cocco, la pasta frolla al cocco è buonissima e mi sembra adatta anche per qualche bella crostata al cioccolato o alla marmellata.
Ora concentrate la vostra attenzione sul cuore rosa, è una tortina formidabile, a base di marzapane (ne avevo un panetto in frgor da Natale e ho deciso che ero arcistufa di vederlo lì), viene una tortina morbida che sa di amaretto, quegli amaretti morbidi confezionati singolarmente, che buoni...io adoro gli amaretti morbidi.
Buon mercoledì :)



Cuori al marzapane:
180 g. di marzapane pronto
2 uova grandi
50 g. di farina 00
30 g. di zucchero semolato
1 fiala di aroma alla mandorla
1/2 bustina di lievito vanigliato
pizzico di sale
colorante in gel rosso, facoltativo
zucchero al velo di copertura
stampini di alluminio a forma di cuore (altrimenti stampi per muffin)
per 5 cuori, 6 mufffin

Togliare il mazapane dal frigo con anticipo in modo che sia morbido. Lavorare il mazapane con le uova, prima con la forchetta e poi con la frusta elettrica per ottenere una crema. Aggiungere i restanti ingredienti e sbattere di nuovo fino ad averli completamente amalgamati. Versare negli stampini imburrati e infornare a 180° per 25 minuti.




Frollini al cocco:
50 g. di farina di cocco
220 g. di farina 00
110 g. di burro
90 g. di zucchero semolato
1 uovo grande
pizzico di sale
1/2 cucchiaino di lievito
1 bustina di vanillina

Con il robot da cucina frullare la farina di cocco per renderla più fine, aggiungere farina e zucchero e frullare nuovamente. Aggiungere il burro freddo a pezzettini e azionare, fino ad ottenere un composto sbricioloso. Aggiungere allora le uova, il pizzico di sale, il lievito e la vanillina e azionare fino ad otetnere un panetto impastato. Spostare in una ciotola, coprire con pellicola e far riposare qualche ora in frigor.
Fromare i biscotti stendendo la pasta al mattarello, infornare poggiandoli su carta forno a 160° per 12 minuti al massimo, appena iniziano a dorare sono pronti.



Con questa ricetta partecipo al contest della Molina Chiavazza


PS: AGGIORNAMENTO PASTA MADRE
ieri ho fatto il quarto rinfresco e durante la notte, precisamente meno di otto ore, ha triplicato il suo volume riempiendo il vaso. Il colore è sempre più chiaro e l'odore sempre meno intenso, gli alveoli sempre più abbondanti e ampi...direi proprio che sono sulla strada giusta.
Sarò paziente e rinfrescherò ancora un pò di volte prima della prima panificazione e ...incrocio le dita per quel giorno!
Baci!

lunedì 11 febbraio 2013

Crostata al limone di Emma

Lo so, è il terzo dolce di fila sul blog, ma non posso aspettare a postarla. Questa torta la dedico ad un'amica dell'università, per il semplice motivo che è stata lei che ha pensato bene di contattarmi e inviarmi tante belle ricette, ho inziato da quella dolce (ovvio!) anche se le altre sono ancora più speciali visto il loro paese di provenienza, ma di quest'altra cosa vi dirò più avanti (condividerò anche queste molto presto).All'idea di una bella crostata non si resiste a lungo!
Non ci sentivamo da un pò ed è stata davvero un pensiero gentile scrivermi, condividere con me un momento della sua vita, apprezzare il mio blog e darmi il suo contributo. Sono doppiamente contenta di postare questa delizia al limone.
Da questo assaggio in poi, appena penserò ad una torta al limone, penserò a questa crostata che è buonissima. Ve la introduco con poche parole, una frolla bella burrosa (che io ho aromatizzato con tanta scorza di limone) e una crema composta da tuorli, zucchero al velo, abbondanti albumi montati e succo di limone. Una cerma che in cottura assume un aspetto particolare diventando come una torta soffice nello strato superiore e come una corposa crema pasticcera al limone nello strato inferiore, proprio come se fossero due farciture differenti (io ho aggiunto limoncello al posto di parte del succo di limone). Una torta davvero ottima.



Ingredienti:
Per la frolla
200 g. di farina 00
150 g. di burro
2 tuorli
60 g. di zucchero semolato
scorza di limone
pizzico di sale
Per il ripieno al limone
5 albumi e 3 tuorli
200 g. di zucchero al velo
30 g. di farina 00
succo di un limone e scorza di due
55 ml di limoncello (altrimenti il succo di un secondo limone)
25 g. di burro fuso

Per la frolla. Unire farina, tuorli, burro a temperatura ambiente e a pezzettini, lo zucchero, pizzico di sale e scorza, impastare tutto quanto basta per ottenere un composto omogeneo da far riposare in frigor per almeno una mezz'ora.
Stendere la pasta e rivestire uno stampo da crostata da 26 cm di diametro (imburrato e infarinato, o rivestito da carta forno).
Per la crema. Montare a lungo i tuorli con lo zucchero al velo, fino ad ottenere un composto spumoso e chiaro. Aggiungere succo di limone, limoncello scorza e burro fuso (poi fatto intiepidire) e la farina. Per ultimi incorporare gli albumi montati a neve delicatamente per non sgnofiare il composto. versare direttamente nel guscio di frolla cruda.
Infornare a 180° per 40-45 minuti (la temperatura altina è utile per far cuocere bene la frolla nonostante la crema molto liquida, se si scurisce troppo la superficie della torta coprire con la leccarda e terminare la cottura).


domenica 10 febbraio 2013

Castagnole con impasto alla ricotta

Visto che siamo in clima carnevalesco e vi regalo tante belle frittelline!
Prima di questo carnevale non mi sono mai fatta le frittelle da sola, di nessun tipo. Generalmente non compro nemmeno quelle confezionate, perchè sono sempre stata viziata dalle buonissime frittelle di mamma, zia o nonna.
Quest'anno ho deciso che almeno le mie preferite dovevo provarle, le castagnole, e sono stata anche così brava da ricordarmi questo link, scovato precisamente un anno fa, un posticino in cui avevo notato per la prima volta le castagnole con la ricotta nell'impasto. Io ho variato un pò la ricetta e vi lascio la mia, con limoncello, miele e la mia amata ricotta nell'impasto. Sofficissime, si sciolgono in bocca, profumate...che buone!!!
L'unico problemino è come smettere di mangiarle...



Ingredienti:
240 g. di farina 00
200 g. di ricotta
25 g. di miele millefiori
25 g. di zucchero semolato
4 cucchiai di limoncello
1 uovo grande
1/2 bustina di leivito vanigliato per dolci
scorza di 1 limone e 1 arancia
pizzico di sale
olio di semi per friggere
zucchero al velo per la copertura

Setacciare la farina con il lievito, aggiungere la ricotta e il resto degli ingredienti, impastare quanto basta per ottenere un panetto e far riposare nella ciotola leggermente infarinata una mezz'ora.
Prenderne un pò per volta e formare dei salsiccioti come per i gnocchi da cui ricavare i cubetti da arrotondare, tagliare ogni 2 cm circa.
Mettere tutte le palline su un tagliere leggermente infarinato e far riposare mentre scaldate l'olio. L'olio devìessere sufficiente perchè le castagnole appena buttate risultino immerse completamente.
Appena uno stecchino di legno immerso nell'olio si riempie di bollicine la temperatura è adeguata per firggere. Buttare nell'olio le castagnole, circa un terzo di quelle ottenute, appena solo dorate scolare bene e poggiare su carta assorbente, ripetere l'operazione per le palline rimanenti.
Quando sono ancora calde coprire di zucchero al velo.

venerdì 8 febbraio 2013

Ciambella all'acqua calda, con ExtraVergine e limone

Adesso si che è la ciambella più soffice e morbida del mondo, il pandoro Bauli non regge il confronto con questa nuvola sofficiosa di ciambella. Anche questa prima versione l'ho postata proprio per via dell'estrema morbidezza, ma sulla indicazione "più morbida del mondo" avevo ancora qualche dubbio, ora devo proprio dire che è la pura verità.
Un grazie ad Anna Moroni per la ricetta della ciambella all'acqua e anche a 'Panza e Presenza' per l'indicazione di aggiungere acqua bollente.
Io ho aromatizzato con olio extravergine di oliva al posto dell'olio di semi, con scorza di limone e limoncello, questi ingredienti non si sentono troppo, donano solo un aroma piacevole.
E siamo a venerdì! Siii! Non vedo l'ora che siano le otto di stasera perchè ho proprio bisogno di questo finesettimana di riposo, giretti con i cani e un pò di cucina...vi auguro un buon weekend!



Ingredienti:
250 g. di farina 00
250 g. di zucchero semolato
3 uova grandi
110 ml di olio evo di buona qualità
130 ml di acqua calda
30 ml di limoncello
1 fiala di aroma al limone
scorza di un limone
1 bustina di leivito vanigliato
pizzico di sale

Montare uova intere e zucchero per almeno 10 minuti ottenenedo un composto che scrive. Aggiungere olio, scorza, aroma, limoncello e poi l'acqua bollente. Per ultima aggiungere la farina setacciata con il lievito. Mescolare con cura per non sgonfiare il composto.
Versare nello stampo da ciambella imburrato e infarinato e cuocere a 180° per 35 minuti, sfornare previa prova stecchino.
Facile, veloce e super buona!!!


Con questa ciambella partecipo al giveaway della carissima Ombretta...


giovedì 7 febbraio 2013

Vellutata di lenticchie rosse e polpette di miglio

Ho due bozze, una di gnocchi (e sarebbe anche giovedì) e una di cucina vegana, ho deciso che oggi mi dedico al vegano visto che qua sul blog è una settimana un pò particolare.
Qualche sera fa, mio fratello, un vegetariano che sta passando gradatamente al vegano, è venuto a condividere con la sorella foodblogger alcune ricettine che ha imparato ad un corso. Vi dirò, me ne sono segnata parecchie che sembrano proprio gustose, ma non vi anticipo nulla!
Tra le varie cose ho notato polpette di miglio senza uova, passate nel pangrattato da solo e poi fritte, e mio fratello ha giurato che stavano tranquillamente insieme, anche senza le uova che fanno da legante nelle polpette. Non avevo gli ingredienti previsti per quelle polpettine a suo dire portentose (segnati sul biglietto della prossima spesa) ma avevo miglio e lenticchie rosse decorticate, mi sono detta 'si può fare'.
Oltre alle polpette volevo fare un'isalata calda di miglio e lenticchie ma ho fatto lo sbaglio di ammollarle per diverse ore e le lenticchie rosse decorticate non richiedono ammollatura, troppo molli già da crude! Sono diventate una buonissima vellutata.
Io amo i legumi e i cereali quanto la carne, anzi spesso li preferisco, e ho trovato le polpettine buonissime: in bocca si sentono ancora i chcchini morbidi di miglio, il sapore delle lenticchie rosse è delicato, erano speziate al punto giusto. Il mio ragazzo si è chiesto perchè non potevo fare le polpette di macinata come sempre...e che cosa gli dovevo rispondere?! Non sa proprio apprezzare...Visto che l'ho anche fatto stare male con il tofu, posso capire le sue reticenze, ma non era colpa mia, alcune persone reagiscono con intolleranza al tofu e lui è tra queste, io non potevo saperlo! Io comunque le polpette di miglio le rifaccio, fa bene alla salute mangiare tutti i legumi e i cerali che la natura offre.


Ingredienti:
250 g. di lenticchie rosse decorticate
150 g. di miglio
1 spicchio di aglio
1 piccola cipolla rossa
1 piccola patata
1 cucchiaino di curry
1 peperoncino secco
sale e olio evo qb
pan grattato e olio per friggere le polpette

Per la vellutata usare 160 g. delle lenticchie (peso da secche, non ammollate), unire la patata e la cipolla tagliate a cubetti. Coprire di acqua o brodo vegetale leggero (io un terzo di dado vegetale), circa un dito sopra alle verdure. Coprire, cuocere  a fuoco lento per 25 minuti e frullare con mixer ad immersione, pepare e riportare sul fuoco.
Per le polpette. In un tegame dai bordi alti soffriggere l'aglio finemente tritato o schiacciato con apposito strumento, in un filo d'olio, aggiungere peperoncino intero da togliere poi. Aggiungere il miglio e tostarlo qualche istante. Aggiungere acqua per il doppio del peso del miglio: 300 ml. Sciogliere nell'acqua calda il curry e unire anche 90 g. di lenticchie (peso da secche) precedentemente lessate, in modo da farle stracuocere insieme al miglio. Coprire e far cuocere per una ventina di minuti, aggiungendo qualche mestolo di acqua calda se il milgio assorbe troppo, tenete da parte l'acqua di cottura della lenticchie.
Passati i venti minuti, scoprire e far assorbire bene l'ultima acqua. Far raffredadre il composto e poi procedere a formare le polpettine premendo bene (lavate di tanto in tanto le mani con acqua fredda), passare nel pangrattato e poi friggere in padella con abbondante olio. Scolare con cura e appoggiare su carta assorbente, aspettare che si intiepidiscano prima di impiattare perchè qualdo sono ancora bollenti tendono ad aprirsi.


PASTA MADRE, GIORNO DUE
Condivido con voi i progressi con la mia possibile futura pasta madre (in coltura solida), in realtà non so determinare se ci siano dei progressi.
Ho fatto il primo impasto e l'ho messo a riposare a temperatura ambiente (costante sui 20 gradi) per le 48 ore consigliate. In una ciotola coperta con canovaccio bagnato e risposto in angolo della cucina che credevo ben riparato dall'aria. Quando l'ho scoperto ieri sera l'aspetto era uno schifo, fuori sembrava marmo, ma ho spezzato con la mano l'esterno e dentro era morbido e si vedevano le prime piccole alveolature.
Non sapevo se buttare via tutto, dato che comunque la scorza esterna avrà impedito il contatto con l'aria.
Ho raccolto un suggerimento e fatto un tentativo, ho eliminato tutto il secco, ho pesato la massa restante (150 g., quindi non pochissima) e ho aggiunto stesso peso di farina e metà peso di acqua procedento al primo rinfresco. Ho poi riposto in vaso sterilizzato, coperto con tovagliolo di cotone bagnato con acqua calda, fissato con elastico e questa volta ho riposto in un armadietto della cucina, quindi più al riparo dall'aria.
Stamattina mi è sembrato di vedere della vita, nel senso un piccolo aumento di volume e delle trasformazioni nell'aspetto. L'odore continua a non essere sgradevole, sa di pasta pane... però io ho il raffreddore. Tra altre 48 ore vedrò il da farsi...

mercoledì 6 febbraio 2013

Nasi Goren con salmone e peperoni

Oggi è un pò la settimana dell'orientale! Il nasi (riso) goren (fritto) è un tipico piatto unico indonesiano caratterizzato da riso precotto e fatto saltare con olio o altri grassi. Viene insaporito con salsa di soia dolce, spezie, peperoncino, aglio o scalogno, al riso si aggiungono altri ingredienti come pollo, uova, gamberetti, verdure; questi sono gli ingredienti più tipici. Non esiste 'la' ricetta del nasi goren, ma tente versioni comuni a seconda dei paesi. La mia buonissima versione ha previsto filetto di salmone affumicato (confezione sott'olio) e peperoni.
Curiosando su wikipedia la storia di questo piatto ho scoperto che la frittura del riso è una procedura per non buttare il riso avanzato, una soluzione 'di recupero' per non gettare cibo prezioso Il riso viene fritto nell'olio insieme ad altri avanzi di cibo per cercare di eliminare il più possibile batteri nocivi (una necessità più sentita quando ancora non erano arrivate tecniche di refrigerazione degli alimenti). la sua storia non è molto poetica, però interessante! Anche l'uso delle spezie è diffuso nei paesi caldi dove il cibo si deteriora velocemente, le spezie abbondanti vengono usate per mascherare cibo non fresco.
Ovvio che con buoni ingredienti e uso moderato di spezie e olio si ottiene un piatto buonissimo.


Ingredienti:
200 g. di riso Basmati
1 uovo grande
150 g. di filetto di salmone affumicato sott'olio
1/2 peperone giallo
1/2 peperone rosso
1/2 cipolla rossa
1 spicchio di aglio
2 cucchiai di salsa di soia (poco salata)
1 cucchiaino scarso di curry forte (piccante)

Tagliare lo spicchio di aglio a metà e rosolarlo in un filo d'olio, aggiungere il riso (precedentemente lavato un paio di volte sotto l'acqua fredda per togliere il gorsso del bianco dell'amido) e torstare qualche istante. Aggiungere 400 ml di acqua bollento in cui avrete sciolto il curry, con un pizzico di sale. Appena vedete sobbollire, coprire e far cuocere per 10 minuti, trascorsi spegnere e alzare il coperchio, dovreste trovare l'acqua completamente assorbita e il riso che inizia ad attaccarsi sul fondo del tegame, mescolare e sgranare i chicchi.
In un wok soffriggere la cipolla finemente tritata con olio abbondante (3 cucchiai), aggiungere dopo poco i peperoni tagliati a piccoli cubetti, far cuocere con coperchio per 5 minuti, aggiungere il salmone e spezzettarlo con il cucchiaio di legno.
In un terzo pentolino fare una sottile frittatina con uovo sbattutto con poco sale e  pepe, spostare sul tagliete a tagliare a listarelle.
Unire il riso la wok, aggiungere la fritattina, e saltare tutto aggiungendo la slasa di soia.


martedì 5 febbraio 2013

Sformatini di piselli nella pancetta

Dai, essere a martedì non è male, significa che è già passato lunedì e che domani è mercoledì...anche a voi capita di alzarvi facendo questi inutili pensieri?! Oltre al fatto che forse le lenticchie rosse decorticate non vanno ammollate tante ore...o si?! Fra poco lo scoprirò.
Vi lascio un piatto che, anche se non era esattamente nelle intenzioni, ha un aspetto primaverile. Il verde acceso dei piselli fa da padrone e riporta alla mente la loro stagione. Ma io i piselli e i fagiolini surgelati li uso tutto l'anno, poi in primavera mi prendo i piselli freschi e mi diverto a sgranarli, per i mesi più tristi ricorro al surgelato. Cerco di essere attenta alla stagionalità, perchè i prodotti di stagione sono quelli con i costi più contenuti, per variare l'alimentazione, ma mi concedo elasticità quando mi va (come con i peperoni di ieri, che sarebbero estivi, ma che, se li compri ora sono buonissimi a differenza dei pomodori crudi che sono davvero molto meno buoni che d'estate).
Ho visto tante polemiche e schieramenti tra blogger che mi hano fatto pensare: verrò ghettizzata da qualcuno per forza, non si può piacere a tutti (e per fortuna, dato che è un buon indice di normalità) tanto vale che continuo con la mia spontaneità, l'importante importantissimo è che nel mio diario ci siano le ricette che piacciono a me! I miei lettori possono venire, andare, ritornare, non tornare più...sperando che non spariscano tutti perchè danno tanta vita a queste pagine di web! E perchè tra voi ci sono persone che ormai sento amiche perchè mi accompagnano ogni giorno con il loro saluto!
Tornanado alla ricetta, vi ricordate queste fritattine?! Ecco, la nuova versione, con sformatino o piccolo flan, qual dir si voglia, ai piselli. Belle no ?!


Ingredienti:
250 g. di piselli surgelati
2 uova medie
90 ml di latte
sale, pepe e noce moscata
1 grosso scalogno
100 g. di pancetta tesa, fetta più fetta meno!
per 6 sformatini

Tritare lo scalogno, soffriggere in un filo d'olio, aggiungere i piselli surgelati, coprire a lascir cuocere per una decina di minuti aggiungendo un goccio di acqau o brodo se necessario (non devono dorare attaccandosi alla padella, ma stufare dolcemenete).
Aspettare che freddino, spostare in un contenitore alto e capiente, aggiungere uova, latte, sale e pepe. Frullare con i mixer ad immersione fino da otenere una crema omogenea.
Rivestire la teglia da muffin, cioè i singoli stampini con la pancetta tesa: dividete le fette a metà e ricoprite bene base e lati senza lasciare spazi.
Infornare a 190° per una trentina di minuti. Prova stecchino: quando lo tirate fuori non deve aderire lo sformato, allora è pronto.




lunedì 4 febbraio 2013

Noodles di riso con gamberetti e peperoni

Oggi vi parlo del mio pranzo domenicale, ho scelto qualcosa di veloce e molto poco italian style, i noodles.
Si tratta di un formato di pasta lungo, simile agli spaghetti, di tradizione asiatica. Si trovano di tante varietà diverse perchè vengono fatti con svariati tipi di farine e con diversi spessori (i noodles di riso cinesi sono sottilissimi come dei capelli d'angelo, gli udon di grano giapponesi sono piuttosto spessi, e ne esistono molti altri tipi).
Io ho scelto quelli di riso, non li avevo mai assaggiati, è la seconda volta che li faccio ma il primo condimento che ho provato non mi avevo soddisfatto un granchè, invece quelli che posto oggi sono davvero ottimi.
L'abbinamento gamberi e peperoni è buonissimo, in genere si pensa alle zucchine, ma i peperoni ci stanno molto meglio! Una volta in un ristorante cinese ho assaggiato un picolo spiedino di gamberi slatato insieme ai peperoni ed era così buono che ho cercato di ricreare un sapore simile.

 
Ingredienti:
180 g. di noodles di riso
250 g. di gamberi o mazzancolle da pulire
1/2 peperone rosso
1/2 peperone giallo
1 scalogno
3 cucchiai di salsa di soia
1 manciata abbondante di sesamo
1 cucchiaio di zenzero in polpevere
1/2 peperoncino
olio evo (l'olio di sesamo ci starebbe a pennello, io non l'evevo)

Soffiggere lo scalogno tritato in un olio abbondante (almeno 2 cucchiai)con peperoncino tritato e zenzero. Dopo poco aggiungere le verdure tagliate in piccolissimi cubetti e far saltare il tutto per 5, 6 minuti, aggiungere un goccio di acqua o brodo vegetale se serve, in modo da lasciare un pò di liquidità.
Puliti i gamberi, tagliarli in due o tre parti ( a pezzettini insomma) e saltarli in padella con le verdure per 3, 4 minuti.
Nel frattempo, tostare il sesamo qualche istante in un padellino antiaderente a parte,  buttare i noodles in acqua salata e bollente per 2 minuti. Scolare i noodles e saltare insieme al condimento aggiungendo la salsa di soia e sesamo.
Adesso raccolgo tutte le mie energie e mi preparo alla settimana, è bello avere un bel post per iniziare il lunedì mattina, anche se non è un dolce...


domenica 3 febbraio 2013

Ciambelline al vino rosso e cacao

Una sola giornata libera proprio non basta. Sono sveglia già da più di un ora: giretto canidi, doccia, biglietto della spesa, colazione davanti al pc (con queste ciambelline perchè le mie dispense piangono) e poì la spesa, e poi preparare il pranzo, sistemare la cucina e poi forse mi potrò buttare sul divano a cazzeggiare! E volevo anche fare un dolce...
Le prime ciambelline al vino mi sono piaciute così tanto che ho voluto replicare, questa volta ho provato ad aggiungere un pò di cacao (sono diventate leggermente più soffici, un  biscotto diverso e ho constatato che si conservano meno...ma sarà il cacao l'artefice di tutto ciò?! non ne capisco la chimica!), a livello di gusto niente male.
Buona domenica amici!



Ingredienti:
490 g. di farina 00
20 g. di cacao amaro
150 g. di zucchero semolato
100 ml di olio d'oliva
1 bastoncino di cannella
150 ml di vino rosso
pizzico di sale
2 cucchiaini di lievito per dolci
zucchero semolato qb per la copertura
dose per almeno 45 ciambelline 

Mettere in ammollo nel vino il bastoncino di cannella, più tempo sta meglio è (io l'ho ammollato dalla mattina presto fino alla sera). Accendere il forno a 180°.
Impastare la farina e tutto il resto, compreso il vino (eliminare la cannella intera), impastare energicamente fino ad ottenere un composto omogeneo.
Con una piccola noce di impasto formare dei bastoncini (come si fa per fare i gnocchi) e unire le due estremità formando la ciambellina, passare nello zucchero semolato il lato superiore e appoggiare sulla carta forno dalla parte senza zucchero.
Cuocere per 15 minuti al massimo.


venerdì 1 febbraio 2013

Cupcake mix di agrumi e cioccolato

Oggi ho deciso di giocare 'sporco', invece di lasciarvi una nuova ricetta ne ripubblico una dell'anno scorso, penso il dolce più buono del 2012. Lo faccio appositamente per partecipare ad un contest dedicato agli agrumi, perchè la base di questa cupcake è la torta all'arancia più buona che abbia mai mangiato, il segreto è la polpa di arancia frullata nell'impasto, non il succo, ma proprio gli spicchi di arancia spellata a vivo, frullati e ridotti in polpa.
Allora, due parole di presentazione. Le tortine sono all'arancia e limone, con polpa di arancia frullata, succo di limone e scorza di entrambi. Ho aggiunto all'impasto anche il cioccolato fondente a pezzettini per non farmi mancare niente! La decorazione è un classico frosting con burro e zucchero al velo, però l'ho mescolato con cioccolato fondente fuso, scorze di agrumi, succo di arancia e cioccolato tritato per decorare.
Diciamo che sembra quasi di mangiare gli spicchi di arancia ricoperti di cioccolato!
Non ho seguito una ricetta precisa, ho improvvisato dopo aver pensato e ripensato alla veste che volevo dare alla seconda cupcake della mia vita e il risultato mi ha riempito di soddisfazione!
Quando le guardo mi ricordo che dopo queste volevo fare altre mille cupcake e invece non ne ho fatte altre...quaso quasi per San Valentino...è un dolce così bello, da fare, da guardare e da mangiare!



 

Ingredienti:
110 g. di burro
220 g. di zucchero di canna
scorza di 1 arancia -
polpa di 1 arancia e mezzo
scorza di 1 limone
succo di mezzo limone
2 uova grandi
340 g. di farina 00
100 g. di cioccolato fondente tritato
1 bustina di lievito vanigliato
pizzico di sale
nb: dosi sufficienti 12 cupcake e una tortina di 18 cm di diamentro

Per il frosting (dosi per decorare 6 cupcake)
50 g. di burro
130 g. di zucchero al velo
scorze miste
2 cucchiai di succo di arancia
40 g. di cioccolato fondente
1 cucchiaio di succo di limone
qualche fettina di arancia e poco fondente tritato per decorare

Per le tortine. Sbattere bene il burro ammorbidito con pizzico di sale abbondante, scorza di agrumi e zucchero fino da ottenere una crema. Aggiungere le uova, una alla volta, mescolando bene e vigorosamente.
Frullare la polpa di un arancia e mezzo (due se sono molto piccole) pelate a vivo (senza la parte bianca che sta sotto alla buccia e che porta l'amaro), frullare insieme al succo di limone.
Aggiungere al composto di burro e zucchero, la farina e gli agrumi frullati, intervallando gli ingredienti e mescolando con cura (a seconda del peso della polpa flullata può darsi che siano sufficienti due cucchiai in meno di farina).
A questo punto aggiungere il lievito, mescolare, aggiungere il fondente tritato grossolanamente con il coltello. Riempire i pirottini e infornare a 180° per 25 minuti.

Per il frosting. Sbattere il burro morbido insieme al cioccolato fuso a bagno maria e al succo di agrumi, ottenere una crema liscia. Aggiungere lo zucchero la velo, poco alla volta, sbattendo con decisione.
Il frosting è pronto per la sac a poche! Decorare a piacere quando le tortine sono fredde.


Ed eccoci al contest...con questa ricetta partecipo la contest del blog 'Una Fetta di paradiso', i dolci agrumati!