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giovedì 31 gennaio 2013

Canederli con pane integrale e formaggio

Vi presento...il nuovo piatto preferito del mio ragazzo (sue testuali parole) dopo trent'anni di egemonia incontrastata di lasagne, maccheroni al ragù e polpette al sugo ecco che spunta una piatto che crea una crisi negli equilibri, i canederli al formaggio!
La ricetta l'ho presa sempre dal libretto di cui vi avevo raccontato qui, nel mio primo esperimento con i canederli allo speck. Adesso che li ho scoperti li devo sperimentare un pò, è davvero una bellissima scoperta.
A questo giro li ho conditi con semplice burro fuso e salvia. Il canederlo è fatto con pane integrale, formaggi misti, un pizzico di noce moscata. Con il formaggio ho abbondato un pò, consapevolmente, rispetto alle dosi previste dalla ricetta e come immaginavo gli knodel sono venuti particolarmente morbidi e filanti, davvero ottimi.
Non ci resta che andare ad assaggiarli in un ristorante in trentino per scoprire se i miei reggono il confronto! 


Ingredienti:
140 g. di pane integrale secco
2 uova medie
mezza cipolla rossa
80 g. di formaggi misti (io edamer e brie)
5 cucchiai di latte
sale, pepe e noce moscata
burro e farina qb
salvia tritata
per 8 canederli, due persone

Tagliare il pane secco a piccoli dadini. Tritare finemente la cipolla e farla ammorbidire in padella con una noce di burro (attenzione a non farla rosolare, aggiungere un goccio di acqua se serve), aggiungere al pane e mescolare. Tagliare il formaggio a cubetti.
Sbattere le uova con 5 cucchiai di latte, sale, pepe e mezzo cucchiaino scarso di noce moscata. Versare insieme al pane e mescolare bene. Far riposare coperto per un'oretta (se il pane usato è molto secco, proprio raffermo, andrà fatto riposare di più in modo che si ammorbidisca assorbendo i liquidi, ho letto ricette che prevedono 2 ore di riposo).
Quando notate che il composto è morbido e modellabile potete dividerlo in  palline belle premute, passare in pochissima farina che aiuta a tenere insieme durante la cottura.
Buttare i canederli in acqua salata che bolle leggermente (appena inizia a bollire, in modo che la cottura sia dolce e non si sfascino), appena vengono a galla si possono scolare.
Passare nella padella con burro fuso e salvia.


Con questa ricetta partecipo alla raccolta del blog 'Cucchiaio e pentolone' dedicato alla cucina del riciclo (il pane avanzato, i rimasugli di formaggio misti che stazionano in frigo, quella mezza cipolla che avanza da altre preparazioni...i canederli sono fondamentalmente un piatto povero di recupero!)


mercoledì 30 gennaio 2013

Gnoccheti integrali con sugo alle lenticchie

Rignocco anche oggi, si, perchè avevo gnoccato anche ieri, ma questi due post sui gnocchetti all'acqua non vedevo l'ora di postarli. Davvero interessantissimo vedere come si comportano diversamente le farine a contatto con l'acqua, l'assorbimento varia davvero moltissimo da farina a farina, non sono in termini di quantità, ma anche di tempi. Questa volta ho sperimentato la versione totalmente integrale: 200 g. di farina integrale (Molino Chiavazza) e 200 ml di acqua calda. Bene, la farina ha assorbito subito tutta l'acqua e il composto è rimasto apparentemente troppo molliccio! Il problema contrario rispetto a quello che vi avevo raccontato ieri. Mi sembrava strano questo risultato, così ho confidato e ho versato tutto sulla spianatoia infarinata, cos'ì com'era venuto, ho coperto e fatto rafferddare, dopo una mezz'oretta sono tornata a sbirciare e la consistenza andava bene, composto molto morbido ma manipolabile, perfetto quindi. Così ho proceduto allo gnoccamento.
In acqua un altro scherzetto, i gnocchi hanno impiegato circa due minuti in più del consueto per venire a galla..sarà il peso della farina integrale?
In conclusione mi sono piaciuti molto, a me che amo tanto l'integrale, meno al mio compagno e devo dire, più duretti rispetto a quelli bianchi. Comunque io insieme al condimento di pomodoro e lenticchie li ho trovati ottimi e ho finito anche un terzo del piatto di lui!









Ingredienti:
200 g. di farina integrale
200 ml di acqua calda
condimento
150 g. di lenticchie secche
500 ml di passata di pomodoro
1 cipolla rossa
salvia tritata
sale, olio evo
1 pezzetto di peproncino (facoltativo)

Le lenticchie vanno ammollate in acqua la notte precedente e lessate la mattina, lasciandole un pò al dente, in alternativa usare quelle in scatola.
Per i gnocchetti, scaldare l'acqua, appena inizia a bollire spostare dal fuoco e varsarci la farina, mescolare vigorosamente per far assorbire tutto. Versare sulla spianatoia ben infarinata e far raffreddare completamente. Procedere con i gnocchetti: formare i classici bastoncini e tagliare all'altezza voluta, io gnocchetti di 1 cm circa. Ho appoggiato i gnocchetti a riposare su un canovaccio leggermente infarinato.
Per il condimento tritare finemente la cipolla e farla soggriggere con un filo d'olio insieme alla salvia e al peperoncino (intero se poi lo volete eliminare, tritato se volete un sugo piccantino).
Aggiungere la passata e le lenticchie già lessate, salate e far andare a fuoco basso per una ventina di minuti.


Un appunto. Credo che la versione perfetta sia semintegrale, metà e metà tra farina bianca oo e farina integrale. La prossima volta che la fissazione dei gnocchi si impossesserà di me lo farò!
Ieri li ho provati per la terza volta, metà farina bianca oo e metà farina di castagne, non vi dico che bontà, a breve post!
Baci!

martedì 29 gennaio 2013

Gnocchetti all'acqua con pesto di radicchio

Questi simpaticissimi gnocchetti li ho visti da Kappa, Cristina, Claudia, Erica, Mariangela (e magari li hanno postati in altri blog, ma io vi racconto dove è capitato di vedeli a me e in ordine di scoperta!).
Insomma, in altre parole, li ho visti su tanti blog, presentati e descirtti così bene che ovviamente ho dovuto provarli anch'io. E le mie ragioni sono le solite, come dice Erica una ricetta fichissima: facili, veloci, pochi ingredienti. Due per la precisione, uno dei quali scende dal rubinetto: farina a acqua.
Il segreto per una riuscita ottima dovrebbe essere usare la stessa quantità di acqua e farina, quindi per due persone potete usare 200 g. di farina e 200 ml di acqua.
Dico dovrebbe perchè io avevo in casa solo la semola rimacinata di grano duro e avevo finito la farina 00, ho provato a seguire le dosi indicate ma probabilmente la semola assorbe molto di più della farina 00 o 0 (molto di più rispetto a quanto io mi aspettavo!), così ho deciso di buttare via il primo impasto. Mi sembrava troppo duro e visto che non era nemmeno una farina costosa ho deciso di riniziare da capo con 50 ml di acqua in più rispetto al peso della farina, così ho ottenuto un impasto con una morbidezza simile (un pò più elastico) a quello degli gnocchi con le patate. Ripeto, semola rimacinata di grano duro. Con la farina 00 sicuramente non avrei dovuto aggiustare le proporzioni.
Questi gnocchetti comunque sono un gioco da ragazzi!
Ho condito con il pesto di radicchio che mi era avnzato da queste lasagne, congelato in monoporzione con bicchiere di carta.


Ingredienti:
200 g. di semola rimacinata di grano duro Molino Chiavazza
250 ml di acqua calda
condimento a piacere, io...
1 bicchierino di pesto di radicchio, ricetta qui
3 cucchiai di panna
gherigli di noce
per due

Scaldare l'acqua, appena inzia a bollire spostare dal fuoco e versarci dentro tutta la farina, mescolando subito energicamente, quanto basta perchè la farina assorba bene l'acuqa.
Versare sul piano infarinato e aspettare che il panetto si raffreddi. A questo punto formare i gnocchetti, creare dei bastoncini lunghi da cui tagliare i gnocchetti (io li ho tagliati di circa 1 cm).
Buttare in acqua bollente e salata, scolare appena vengono a galla.
Prima di buttare i gnocchi, preparare e scaldare il condimento: mescolare il pesto con la panna e scaldare nella padella dove poi farete saltare qualche istante i gnocchetti appena scolati insieme al condimento.




domenica 27 gennaio 2013

Ciambella integrale al succo d'arancia

Avevo in casa solo la farina integrale, ma volevo un dolce soffice e morbido per la colazione. Ho deciso di seguire la ricetta del ciambellone all'acqua, che a quanto ho letto nel web troverebbe la maternità nella figura di Anna Moroni, ma ho fatto delle varianti negli ingredienti ( solo farina integrale, il succo d'arancia al posto dell'acqua e aroma all'arancia) e la lievitazione non è esplosa come nelle aspettative. Una ciambella non molto alta, non un ciambellone, ma un ottima torta all'arancia, soffice, leggera, morbida, con tanto aroma.
L'intera ciambella è svanita nel giro di due giorni! In genere il dolce ve lo lascio il Lunedì, ma era così buona che non mi va di aspettare un altro giorno, eccola! Tra parentesi vi ho lasciato le indicazioni di partenza, era così soffice che la rifarò sicuramente seguendo la ricetta originale.



Ingredienti:
250 g. di farina integrale
3 uova grandi
180 g. di zucchero (ricetta originale 250)
130 ml di olio d'oliva (originale, olio di semi)
150 ml di succo d'arancia rossa (originale, 130 ml di acqua)
scorza di arancia
1 fialetta di aroma all'arancia
1 bustina di lievito per dolci
pizzico di sale
zucchero al velo, farina e burro qb


Montare le uova con lo zucchero e il pizzico di sale per almeno una decina di minuti.
Unire olio e succo, scorza e aroma, mescolare delicatamente.
Unire poi la farina insieme al lievito, incorporare delicatamente.
Versare nello stampo imburrato e infarinato (quello da ciambella da 24 cm o uno stampo da torta da 22-24 cm) e infornare, forno già caldo a 180° per 40 minuti.

 Buona domenica!!

ps: con questa ricetta partecipo la contest del blog 'Una Fetta di paradiso', i dolci agrumati!

 

sabato 26 gennaio 2013

Lasagne con carciofi e prosciutto

Lasagne molto semplici con accostamenti prevedibili...ma quanto sono buone?! buonissime e perfette, non manca nulla! Queste le dovevo al mio ragazzo dopo avergli propinato queste al pesto di radicchio. Lui le vuole così, nessun ortaggio troppo azzardato, ingredienti saporiti ma semplici, quindi tanto formaggio filante e prosciutto cotto e poi i carciofi che con il resto stanno bene e che so gradire.
Questa volta tanto per cambiare un pò ho seguito la ricetta di mia mamma e ho comprato le lasagne fresche confezionate al posto di quelle secche, sono molto meglio, mi sa che quelle secche non le compro più! Non serve lessare, rimangono belle morbide ma compatte, mi sono piaciute proprio. Ecco perchè le lasagne ai carciofi che fa mia mamma sono così buone, è la pasta che mi piace di più.
Io arrivo inesorabilmente la mio bel sabato lavorativo, a tutti voi buon finesettimana!



Ingredienti:
250 g. di lasagne fresche confezionate
800 g. di cuori di carciofo a fettine surgelati
2 o 3 scalogni (dipende se sono piccoli o grandi)
150 g. di caciotta a fette sottili
150 g. di prosciutto cotto
60 g. di formaggio grattuggiato o poco più
450 ml di latte
45 g. di burro
40 g. di farina
sale, pepe e olio evo qb
per 4 persone

Tritare lo scalogno e soffriggerlo in un filo d'olio, dopo pochi isatntiu unire i carciofi surgelati, coprire e far stufare per una ventina di minuti (io li ho fatti diventare belli morbidi). Aggiungere poco brodo vegetale o acqua se necessario.
Preparare la besciamella: sciogliere il burro a fuoco basso, mescolare vigorosamente con la farina lontano dal fuoco, aggiungere il latte caldo e riportare sul fuoco. Mescolare fino a quando raggiunge il bollore, salare e pepare, spegnere.
Sporcare la pirofina con un velo di besciamella e iniziare a comprre gli strati: lasagne, 1/3 dei carciofi, qualche fetta di prosciutto e caciotta, 1/4 della besciamella e una bella manciata di grana. Dovrebbe  venire tre strati, ma dipende dalle dimensioni della pirofila. Finire con lasagne, besciamella e grana abbondanti, qualche folgia di carciofo per decorazione.
Infornare coperto cona lluminio a 180° per 30 minuti, più 10 minuti scoperto per far dorare la superficie. Lasciare intiepidire prima di tagliare.




venerdì 25 gennaio 2013

Cous cous gratinato

L'idea di gratinare al forno il cous cous l'ho vista qui, un bel pò di tempo fa. poi provi una ricetta, poi un'altra, poi un giorno magicamente ti ricordi di una cosa vista mesi prima...per fortuna che ci sono i bookmarks...
Ho unito al cous cous le classiche cose che ci sono sempre in casa, quelle che spesso vengono chiamate svuotafrigo: verdure surgelate, pancetta, una raccolta dei formaggi che la casa offriva al momento, e un pò di zafferano per dare colore.
Il cous cous gratinato è buonissimo! Un ottima idea per recuperare il cous cous che avanza, indipendentemente da com'è stato condito, una gratinatura ci sta davvero bene.
Adesso vi lascio e torno alla mia settimana stancante e infinita, anche domani otto ore...


Ingredienti:
250 g. di cous cous precotto
100 g. di pancetta dolce
100 g. di piselli (surgelati)
100 g. di fagiolini (surgelati)
1 cipolla rossa
mezzo bicchiere di vino bianco
1 bustina di zafferano
formaggio a piecere, io avevo solo 4 sottilette e un pario di formaggini
1 manciata di formaggio grattuggiato
olio evo, sale, pepe
burro e pangrattato per la pirofila
per 3-4 persone

Nella padella soffrigegre la cipolla, dopo un apio di mintui aggiungere la pancetta e appena perde il suo grasso e inzia ad abbrustolire unire le verdure (i fagiolini li tolgo dal freezer un paio dìore prima e li taglio a pezzettini). Salare e pepare, sfumare con il vino e portare a cottura con coperchio per una decina di minuti.
Nel frattempo mettere a bollire 250 ml di acqua, con un pizzico di sale e un cucchiao d'olio, appena bolle scioglierci lo zafferano e buttare a piggiuo il cous cous. dare una mescolata e coprire a fuoco spento per 2 minuti. Aggiungere poi una noce di burro, mescolare e versare in padella con il resto. Cuocere a fuoco vivace per latro due minuti in modo che assorba i liquidi delle verdure.
Imburrare a passare di pangrattato la pirofila, versare metà del cous cous, aggiungere metà abbondante dei formaggi a pezzettini, coprire con il restante cous cous. Finire con i formaggi avanzati e una spolverata di grana.
Passare in forno, 180° modalità grill per una decina di minuti.



giovedì 24 gennaio 2013

Risotto piccante con cavolo cappuccio e wurstel

Io amo fare il risotto, forse ne posto troppi, ma è una di quelle cose che mi piace fare spesso, variare e improvvisare sul momento.
Avevo un pezzettino di cavolo cappuccio che non sapevo come mangiare, non mi andava a crudo e nemmeno fatto in padella, con la pasta non ce lo vedevo proprio e così l'ho sbattutto nel risotto. Sull'estro del momento ci ho aggiunto un grosso peperoncino rosso secco e i wurstel a cubetti. Risultato interessante e pittosto piccante. Ho sfumato con un avanzo di spumante dolce, mi piace un sacco nel risotto.
Immagino che il wurstel possa avere validi sostituti come salsiccia, pancetta, cotto o speck a cubetti, dipende dai gusti, però il wurstel nel risotto non l'avevo mai messo e volevo provare.


Ingredienti:
200 g. di riso arborio
1/2 cipolla rossa
100 g. di cavolo cappuccio
100 g. di wurstel
1 peperoncino (io secco)
mezzo bicchiere scarso di spumante dolce
1 sottiletta
brodo vegetale qb
per due

Soffriggere la cipolla in un filo d'olio insieme al peperoncino tritato (o intero e poi eliminato se non si vuole sentire molto il piccante), appena è morbida e inizia a diventare trasparente aggiungere il cavolo cappuccio a striscette sottili e i wurstel a cubetti. Rosolare il tutto un paio di minuti.
Aggiungere il riso, tostarlo qualche istante. Sfumare con lo spumante e appena evapora continuare con i mestoli di bordo fino a portare a cottura il riso.
Mantecare con la sottiletta (o con del formaggio grattuggiato).

martedì 22 gennaio 2013

Canederli allo speck su vellutata allo zafferano

Tra i regali di natale mi è arrivato, da parte di una cara amica, un grazioso libricino dedicato alla cucina altoatesina proveniente dritto dritto dai mercatini natalizi di Bolzano. Un libricino piccolo ma pieno di ricette curiose che voglio provare! Il tipo di libro ideale per me. Si tratta di una cucina molto varia, sul libro c'è tutto: insalate, primi di pasta o riso, gnocchi, mineste, carne, pane, dolci. Ovvio, tutte le cucine, quelle di ogni regione e paese sono varie, basta conoscerle e scoprirle, meglio se sul posto.
Le pagine che mi hanno colpito all'istante sono quelle dedicate ai canederli (o knodel), sono un piatto davvero tipico e particolare, molto tradizionale e a me sconosciuto, facile da fare e ricco di varianti, ho inziato da loro! E ho inizato da quelli che mi sembravano i più buoni, gli spekknodel.
Questa tradizione si deve all'influenza della cucina austriaca, infatti questo grossi gnocchi di pane sono tipici della cucina tedesca, austriaca, ceca, slovacca, polacca, oltre che trentina e altoatesina.
L'impasto è composto pricipalmente dal pane secco avanzato, e da latte e uova. Viene insaporito con speck, pancetta, formaggio, prezzemolo e erba cipollina, a volte con la cipolla. Gli ingredienti vengono modellati in palle del diametro di 5 cm circa (centimetro più, centimetro meno) e cotte in acqua bollente salata. Posso essere serviti in brodo o asciutti, con un pò di burro fuso.
Si tratta di una ricetta molto antica, povera, di origine contadina, che serviva al recupero del cibo avanzato. In una cappella di Castel d'Appiano, si trova un affresco risalente al 1180 dove si può osservare una prima rappresentazione degli knodel, tanto per capire l'antichità di questa tradizione.
Vi lascio la mia libera "interpretazione" del piatto, ho insaporito gli spekknodel con salvia e scalogno e li ho serviti asciutti, senza burro, ma con una vellutata di patate, scalogno e zafferano.
Ci sono piaciuti davvero tantissimo e a breve ne sperimenteremo tutte le varianti!

 


Ingredienti:
150 g. di pane bianco secco (io pancarrè lasciato all'aria qualche ora)
80-90 g. di speck a fette sottili
1 uovo grande
10 g. di burro
qualche cucchiao di latte
sale, pepe
mezzo scalogno
salvia secca tritata
farina qb, pochissima
per la vellutata
1 grossa patata
1 scalogno e mezzo
sale, pepe
qualche cucchiaio di latte
mezza bustina scarsa di zafferano
per sei knodel, 2 persone

Tagliare il pane a dadini (io ho usato un pancarrè che ho fatto seccare leggermente lasciandolo all'aria qualche ora, dalla mattina presto all'ora di pranzo, a seconda di quanto è secco il pane usato varierà la quantità di latte richiesta dall'impasto).
Tritare il pezzo di scalogno e rosolarlo nel burro, aggiungere mezzo cucchiaino scarso di salvia tritata e lo speck tagliato in pezzi piccoli (ho usato lo speck affettato così rimane molto fine, va bene anche lo speck a dadini), far rosolare qualche istante, quanto basta per far sprogionare il profumo di afumicato e togliere dal fuoco. Aggiungere il pane e mescolare.
Sbattere l'uovo con 5 cucchiai di latte, sale e pepe. Versare insieme al pane e mescolare bene. Far riposare per una ventina di minuti (se il pane usato è molto secco, proprio raffermo, andrà fatto ripsare di più in modo che si ammorbidisca assorbendo i liquidi, ho letto ricette che prevedono 2 ore di riposo). Quando notate che il composto è morbido e modellabile potete dividerlo in sei palline belle premute, passare in pochisima farina che aiuta a tenere insieme durante la cottura.
tagliare la patata a cubetti, affettare il resto dello scalogno e mettere tutto in un pentolino con acqua, appena sotto all'altezza delle patate. Far sobbollire fino a quando le patate saranno tenere, aggiungere qualche cucchiaio di latte, sale, pepe e zafferano, riportare sul fuoco e mescolare quanto basta a sciogliere completamente lo zafferano.
Buttare i canederli nell'acqua che bollente (appena inizia a bollire, meglio che la cottura sia dolce così che non si sfascino), appena vengono a galla si possono scolare e impiattare.


Con questa ricetta partecipo alla raccolta del blog 'Cucchiaio e pentolone' dedicato alla cucina del riciclo (visto che i canederli sono un ottimo modo per recuperare pane secco e gli altri avanzi di frigor)




lunedì 21 gennaio 2013

Tortine al Baileys e Philadelphia

Eccoci al dolcetto del lunedì, queste foto luminose, che mi ricordano la dolcezza nell'addentare il soggetto, ci volevano...lunedì pienissimo! Fra poco si esce al gelo e al buio...
Il mio appuntamento dolce dell'inizio settimana non l'ho mancato solo per un pelo. Nel finesettimana ho provato per la prima volta a fare un dolce con la farina di castagne, ho fatto un semplice plumcake per la colazione a base di miele e castagne, è venuto buono, davvero buono (le materie prime non mi hanno deluso) ma non bello, molto brunito fuori, lievitato con una forma strana, insomma niente foto...ce lo siamo mangiato tutto, ho eliminato l'esterno brunito e ho fatto dei cubetti che ho farcito con una goccia di miele e spolverato di zucchero al velo, le cose buone non si buttano!
Questa ricetta è del 2012, si lo so avevo detto di essermi liberata di tutte le bozze e del 2012 e vi ho mentito non sapendo di mentire, cioè ho conservato le foto anche se non avevo iniziato a fare la bozza ma visto che la ricetta merita molto sono stata felice di non averla persa per strada.
Sono muffin, ma le ho chiamate tortine perchè la lievitazione come vedete non è stata quella a cupole del muffin. Ma sono comunque belle e super buone, con ingredienti interessanti: il cuore bianco è fatto di philadelphia e baileys, il resto di un impasto al cacao e baileys, e con questo ho detto tutto! Delle tortine dolci, un pò alcoliche, con il sapore lievemente acido del formaggio, da provare.
La ricetta l'ho presa pari pari da Cristina, del blog 'La zucca carpicciosa', ecco il suo post (i suoi sono più belli!). Lei a sua volta l'aveva trovata da Mysia.
Coraggio che la settimana  è appena iniziata!


Ingredienti:
 200 gr di farina 00
150 gr di zucchero semolato
1 cucchiaio di cacao amaro
1/2 bustina di lievito vanigliato
1 bustina di vanillina
120 ml di latte
60 ml di olio di semi
1 uovo intero grande
4 cucchiai di Baileys
per il cuore al fromaggio
110 gr di Philadelphia classico
25 gr di zucchero a velo
2 cucchiai di Baileys
per 10 muffin

Accendete il forno portandolo a 180°C .
Preparare la crema montando con le fruste Philadelphia, zucchero a velo e Baileys, ottenere una crema liscia e mettere da parte.
In una ciotola mescolare farina, zucchero, cacao, lievito e vanillina. In una seconda ciotola mescolare latte, olio, uovo e i 4 cucchiai di Baileys sbattendo leggermente.
Versare gli ingredienti liquidi in quelli secchi e mescolare velocemente con un cucchiaio di legno.
Dividere l'impasto negli stampini (pirottini o stampini da muffin imburrati e infarinati) riempite con il composto per 1/4 i pirottini, aggiungere un cucchiaino abbondante di crema, e coprire con altro impasto. Infornare a 180° per 25 minuti.


giovedì 17 gennaio 2013

Lasagne con ricotta e pesto di radicchio e noci

Siamo a  Giovedì e la settimana finirà in un baleno, siamo a giovedì e la settimana è praticamente finita, giovedì, giovedì...devo ripetermelo come un mantra perchè questa settimana e la scorsa sono state pesanti. Devo fare qualcosa, tipo meditazione, è la pazienza che mi manca, per il mio lavoro me ne servirebbe molta di più! Almeno la stessa che metto in cucina...
Oggi vi posto la proposta per il finesettimana e poi mi sa che fino a Lunedì mi prendo una pausa.
Ho sperimentato il pesto al radicchio, ho aggiunto noci abbondanti e qualche alicetta per dare un pò di personalità. Per avere un pesto buono e non eccessivamente amarognolo è importante togliere tutte le parti bianche dalla foglia di radicchio, mentre facevo questa operazione il mio ragazzo che odia tutte le verdure ma in particolare certe insalate amaragnole, mi ha tirato di quelle occhiataccie...ma poi ha gradito parecchio, si sente che il pesto è di radicchio, ma la pasta, la besciamella, la ricotta addolciscono molto il suo sapore. Sarebbe importante anche prendere una ricotta fresca al banco che abbia un aspetto molto cremoso, ma qualsiasi ricotta vi capiti si può lavorare con un pò di latte caldo e ottenere la cremosità richiesta. Il pesto, non essendo molto sugoso (altrimenti sarebbe un bagno d'olio) tende ad asciugare la lasagna.
Il verdetto finale è stato: buonissime; così, visto che credo nella ricetta, ve la lascio anche se la foto mi fa veramente schifo! e con la nebbia che c'era qua in val padana e la mia digitale da quattro soldi è già un miracolo, nemmeno un raggio di luce quella domenica.
Questo finesettimana sono costretta, sotto giuramento, a fare delle lasagne senza radicchio ma con tanto prosciutto e formaggio (ma un ortaggio ce lo metto comunque io).



Ingredienti:
Per il pesto
1 cespo di radicchio rosso di dimensioni medie
80 g. di noci
50 g. di grana padano
1 spicchio d'aglio piccolo, o mezzo spicchio
2-3 alicette sott'olio
olio evo qb, abbondante
Poi...
15 fogli di lasagne secche circa
500 g. di ricotta vaccina cremosa
500 ml di latte
50 g. di burro
45 g. di farina 00
20 g. di grana solo per l'ultimo strato
sale e pepe

Per il pesto, lavare e spezzare le foglie di radicchio (eliminare tutte le parti bianche), riporre in un contenitore alto e capiente. Aggoingere il resto, noci spezzetate, aglio a fettine, alicette, grana. Io ho frullato con il minpimer (pur sapendo che un pesto va pestato, ma dato che il risultato finale è comunque ottimo voto per la praticità e per il non acquisto del mortaio). Aggiungere l'olio a filo, quanto basta per tritare gli ingredienti e ottenere una crema rustica (non troppo liscia) e omogenea.
Passare alla besciamella: sciogliere il burro in un pentolino, sopstare dal fuoco e mescolare velocemente con la farina, aggiungere il latte caldo e riportare sul fuoco. Spegnere appena sfiora il bollore così da lasciare un pò di liquidità, salare e pepare.
Sbattere la rioctta con 4 cucchiai di latte caldo e un pizzico di sale e pepe.
Passare a comporre la lasagna, sporcare la prirofila o teglia con un pò di besciamella, appoggiare i fogli di pasta, proseguire con qualche cucchiaio di ricotta (circa 1/5 di quella a disposizione, dipende dalle dimensioni della teglia scelta, a me sono venuti 5 strati in una teglia di circa 25x20 cm), poi qualche cucchiaino di pestoe infine abbondante besciamella (sempre 1/5). Priseguire così per tutti gli strati e terminare con poco pesto e ricotta, besciamella abbondante e una spolverata di grana.
Infornare a 180° per 35 minuti, coperto con stagnola così che il primo strato non scecchi, aggiungere 5 minuti di grill per la doratura.

Io non ho prelessato le lasgane, ma mi sono pentita perchè ho trovato che la lasagna fosse troppe asciuttina per i miei gusto, quindi consiglio di lessare 5 minuti le lasagne in acqua bollente prima di comporre gli strati.

martedì 15 gennaio 2013

Risotto con speck e castagne

Buonissimo! Chiaramente devono piacere le castagne, a me piacciono tanto ma confesso che le uniche due cose che in passato ho associato alle castagne sono state caldarroste e marron glacè, fine. Da quando ho il blog e, ancora prima, da quando seguo i tanti bei blog altrui mi si è aperto un mondo sul tema castagne che è sempre stato lì, ad un palmo dal mio naso. Farina di castagne nella pasta fresca, nei dolci, nei budini e le castagne con la carne, con il riso e chi più ne ha ne metta.
Ho iniziato i miei piccoli esperimenti con qualcosa di semplice, ho messo nel carrello una bella confezione, più di tre etti di castagne già cotte e pochi altri semplici ingredienti. Prima ho fatto il ripieno per questo bell'arrotolato di tacchino che vi ho già postato e, con le castagne restanti non potevo farmi mancare il risotto, è un sacco che lo voglio provare con le castagne. Non avrei più smesso di mangiarlo!
Questo risottino è stato moootlo soddisfacente, ma vi dico di un'altra piccola soddisfazione. Tempo fa ho vinto questo contest, con questa ricetta e finalmente è uscita la mia intervista sulla rivista online "Scelte di gusto", vi lascio il link se mi volete leggere!
http://www.sceltedigusto.it/public/index.php/interviste/parola-di-blogger/1050-carotina-abbrustolita-e-le-sue-ricette




Ingredienti:
100 g. di castagne già cotte
70 g. di speck affettato
190 g. di riso arborio
1 scalogno
mezzo bicchiere di vino bianco o birra chiara
4 cucchiai di latte
2 manciate di grana padano grattuggiato
olio evo, sale e pepe
brodo vegetale qb

Il procedimento non ha nulla di particolare. Soffriggere lo scalogno tritato con un pò d'olio, aggiungere il riso e tostarlo a fuoco vivace, sfumare con il vino.
Aggiungere le castagne: metà del peso intere, e la restante metà grossolanamente tritate. Aggiungere lo speck tagliato a striscette.
Portare il riso a cottura aggiungendo un mestolo di brodo alla volta a facendolo assorbire.
Due minuti prima di spegnere aggiungere il latte, spegnere e mantecare con il grana che insieme al latte darà cremosità, aggiustare di pepe.


Muffin alla maionese, super morbidi

Questi muffin li ho visti qui da Simona, dopo poche ore erano nel mio forno. I muffin sono così veloci e semplici da fare che resistere a loro è mooolto difficile, ogni volta che li vedo proposti con un ingrediente per me nuovo va a finire che li provo subitissimo. Simona è molto brava e simpatica, il suo blog è pieno di idee originali e mai troppo complicate, sempre tante idee e belle foto, potevo non provare i suoi muffin?!
La particolarità della ricetta è quella di avere la maionese al posto delle uova. Vi dico che il risultato è davvero particolare, una morbidezza diversa, morbidissimi, leggerissimi, delicati, con una strana crosticina simile a quella del pane all'olio ma molto sottile. Le uova ci sono, ma sotto forma di emulsione con l'olio (la maionese) che dona una consistenza del tutto diversa rispetto a qualla dell'uovo semplice. Io ho usato una maionese industriale, penso che vada bene anche una maionese fatta in casa ma che, come per questi biscotti, possa variare la quantità di farina a seconda della liquidità della maionese scelta.
La ricetta originale era alle olive e rosmarino, io mi sono adattata a quello che avevo e ho aggiunto un trito di olive verdi, capperi e alicette. La ricetta originale prevedeva la farina autolievitante, io ho messo la stessa quantità di farina più lievito chimico per preparazioni salate, non avevo la farina autolievitante ma non mi è sembrata una motivazione sufficiente per procrastinare l'esperimento!



Ingredienti:
280 g. di farina 00
280 ml di latte
90 g. di maionese
1 bustina di lievito istantaneo per preparazioni salate
2 pizzichi di sale
4 alici sott'olio
20 olive verdi
30 capperi
per 12 muffin

Mescolare maionese e latte. Aggiungere ai liquidi precedentemente miscelati farina, lievito e sale, terminare di mescolare. Aggiungere capperi, olive e alici grossolanamente tritati.
Dividere nei 12 pirottini e infornare a 180° per 25 minuti.

lunedì 14 gennaio 2013

Cake ai datteri e banane

Inizio della settimana dolce, ormai nel blog e nella vita riprendono i ritmi pieni e normali di tutte le settimane. La domenica da sola non mi è bastata a riprendermi completamente dalla settimana appena passata e già siamo a lunedì. Quasi quasi odio le feste che ti illudono con i giorni liberi in più, l'atmosfera rilassata, di una calma che poi dispiace abbandonare. Tutto per dire, ci vuole un dolce il lunedì!
Vi lascio il mio pluncake preferito, mi corrego, uno dei miei tanti preferiti (potrei scrivere una top ten, in qualch epost lo farò). Più che un plumcake sembra un banana bread, leggermente più soffice e lievitato, ma tendenzialmente compatto come il banana bread, con aggiunta di datteri.
Io per le feste natalizie me ne prendo almeno due scatole, adoro i datteri e li mangio solo in quel periodo dell'anno per via dello zucchero che contengono, non ne prendo una scatola sola perchè sparirebbe troppo presto. Quest'anno ne ho trovata una nascosa in fondo ad un cesto portafrutta che ripongo su una mesola alta della cucina, me l'ero dimenticata! E così ho potuto rifare questo dolce, che avevo provato qualche natale fa. Vi serve una banana grande a molto molto matura, piena di puntini neri.
Buona settimana!


Ingredienti:
1 uovo grande
190 g. di farina 00
80 g. di zucchero semolato
80 g. di burro fuso
1 banana grossa, ben matura
120 g. di datteri, privati del seme e tritati grossolanamente
1 yogurt intero alla banana
1 bustina di lievito vanigliato
pizzico di sale

Montare uovo e zucchero con le fruste elettriche per almeno 15 minuti, ottenere un composto chiaro e spumoso, che scrive (se alzate le fruste a fate colare, qiello che cola rimane sulla superficie).
Aggiungere la banana ben schiacciata con la forchetta, ridotta in purea, lo yogurt e il burro fuso, mescolare delicatamente per ottenere un composto omogeneo.
Aggiungere la farina setacciata con lievito e pizzico di sale, e inifne i datteri grossolanamente tritati (dalla foto si intuisce la grandezza che ho scelto io).
Versare in uno stampo da plumcake imburrato e infarinato e infornate per 180° per 35-40 minuti, sfronare previa prova stecchino (non avendo precisato il peso della banana l'uminità può variare nel vostro cake).

venerdì 11 gennaio 2013

Frittatine al radicchio nella pancetta

Siamo al fine settimana, io però esulto domani sera perchè di sabato lavoro fino a tardi e mi gusterò una riposante domenica già programmata.
Il bello di questa ricetta è il cestino di pancetta, un'idea troppo buona, dentro questo ottimo cestino, croccante solo quanto basta, ci ho messo una bella e morbida frittatina a base di radicchio rosso e cipolla. Un'idea furbissima per presentare una semplice frittata.
Mi è sembrato perfetto come apertura di una cena o ideale per un aperititvo, bello, buono, veloce, economico, cosa si può chiedere di più! Per me è stato un paitto unico, accompagnato da un muffin salato e un pò di verdura, neanche così tanto fuori dieta... è la dose che fa il veleno.
Mi è piaciuta così tanto l'idea che ho già pensato a due diverse versioni, stesso cestino e diverso ripieno da raccogliere, o la stessa frittatina ma un diverso cestino...
Buon finesettimana!



Ingredienti:
3 uova medie
1/4 cespo di radicchio rosso tondo
1/3 cipolla rossa
20 g. di grana padano grattuggiato
sale, pepe e olio evo
8 fette di pancetta tesa
per 4 cestini con frittata

Tritare la cipolla e tagliare il radicchio in striscette sottilissime (solo la parte rossa della folgia ed eliminare le parti bianche che protano l'amaro), soffriggere la cipolla in un filo d'olio e dopo un minuto unire il radicchio, appena il radicchio si sarà ammorbidito,5 minuti con coperchio e un apio senza, spegnere.
Rivestire bene base e lati di uno stampino da muffin con la pancetta, dovrete dividere la fetta a metà e poi posizionarla. Non serve ungere perchè la pancetta rilascia il grasso di suo.
Sbattere le uova con sale e grana, unire la verdura una volta intiepidita (non più bollente) e dividere il composto nei quattro cestini di pancetta.
Infornare a 180° per 15-2o minuti, fino a quando la fritattata è dorata in superficie.



ps: con questa ricetta partecipo la contest di Veronica, di Dolci Armonie deidcato ai piatti della domenica

giovedì 10 gennaio 2013

Pan brioches senza impasto, da urlo

Conosciuto anche come no-knead bread, questa ricetta "gira" per il web da un bel pò, sono sicura di averla vista e letta in più di un blog, io mentre la impastavo (più correttamente, mentre davo una mescolata all'impasto) mi sono tenuta aperta questa pagina (del blog Ciliegina sulla torta), quindi per onore di cronoca vi segnalo il suo post. La ricetta dovrebbe nascere nel libro Five-minute bread di J. Hertzberg e Z. Francois.
Per me, che a volte con i lievitati faccio ancora pasticci o ottengo risultati banali mi è sembrato l'ideale, niente impasto e lunghissima lievitazione in frigorifero, in modo da infornare nei giorni successivi al momento più opportuno. L'impasto può aspettarci in frigorifero per diversi giorni, io 48 ore e lui nel frattempo ha continuato a lievitare un millimentro ogni tanto, ma non si ferma nonostante la bassa temperatura. Un altro punto in suo favore è avere il miele al posto dello zucchero negli ingredienti, che sono pochi ma quelli necessari.
Il risultato finale è...da urlo, appunto, per la sofficità, una nuvola di pane leggero e dolce. Non è dolcissimo, infatti io l'ho apprezzato molto con il salato: speck, crudo, un velo di maionese sotto...


Ingredienti:
250 g. di farina Manitoba (importante, perchè assorbe molto i liquidi ed è ideale per le lunghe lievitazioni essendo una farina forte)
100 g. di burro fuso fatto raffreddare
2 uova medie a temperatura ambiente
75 ml di acqua a temperatura ambiente
50 ml di miele chiaro
1 pizzico di sale
3 g. di lievito di birra disidratato

In una ciotola molto capiente unire le uova leggermente battute, il miele, l'acqua, il sale ed il burro fuso e mescolare bene con una frusta fino ad ottenere un composto omogeneo. Aggiungere la farina precedentemente mescolata con il lievito disidratato e lavorare brevemente con una forchetta fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo.
Coprire (io con un canovaccio, oppure con pellicola se la ciotola è di vetro) lasciare 2 ore a temperatura ambiente prima di riporre in frigorifero, dove andrà lasciato riposare almeno 24 ore (dovrebbe conservarsi fino a 5 giorni, mi sembrano tanti e comunque non so dirvi, io dopo 48 ore ho proceduto).
Dividere l'impasto in tre o quattro palline, palline e sistemare in fila in uno stampo da plumcake ben imburrato. Coprire lo stampo con un panno umido e lasciar lievitare nel forno spento un'ora e mezza o più, fino a quando la brioche avrà quasi raggiunto il bordo dello stampo. Pennellare la superficie con poco burro fuso e/o un pò di latte (la superficie tende a seccarsi in forno) cuocere a 180° per 35 minuti.

mercoledì 9 gennaio 2013

Risotto con verdure croccanti e stracchino

Oggi vi lascio un risottino con le verdure di stagione (la verza sta molto bene nel risotto), proprio semplice semplice ma che ho trovato molto buono e ideale per ritornare ai piatti leggeri e abbandonare definitivamente le feste.
Le verdure le ho aggiunte al risotto dopo qualche minuto di cottura per lasciarle un pò croccanti, in contrasto con la cremosità del formaggio.
In realtà mi sono rimasti in casa ancora pandoro, panettone, datteri, un sacco di noci e arachidi, un panetto di marzapane e forse altro...qualcosa farò, sono un pò stufa di dolci, ci credete?!


Ingredienti:
190 g. di riso arborio
2 carote medie
1/4 di una verza
80 g. di stracchino fresco
mezza cipolla rossa
due dita di vino bianco
sale, pepe, olio evo qb
brodo vegetale qb

Tritare la cipolle a sofrriggere in un filo d'olio, aggiungere il riso per tostarlo, Sfumare con il vino e aggiungere il brodo poco per volta fino da assorbimento. Dopo un paio di minuti aggiungere le verdure: la carota grattuggiata e la verza affettata in striscette sottilissime. Portare il riso a cottura, spegnere il fuoco e mantecare con il formaggio, aggiustare di sale e pepe.

martedì 8 gennaio 2013

Arrotolato di tacchino con castagne e noci

Vi avevo anticipato che in questo finsettimana appena trascorso mi sarei data all'arrosto e alle lasagne. Per quanto riguarda il secondo piatto mi sono cimentata con l'arrotolato, prima volta che provo a farlo, ovviamente non ho nemmeno tentato di aprire da sola il petto di tacchino ma me lo sono fatta tagliare a battere dal macellaio. Comodo. Così facendo diventa una ricetta velocissima: una volta a casa aprite il vostro pacchetto, potete riempire la carne con cose già pronte come prosciutto e formaggio, una frittatina preparata in precedenza, un wurstel e così via, lo legate insieme ad un bel rametto di rosmarino e qualche altro aroma (anche una spolverata di mix già pronto per arrosti) poi lo mettete per un'oretta circa in forno (si, in effetti c'è questa oretta di cottura che allunga un pò i tempi).
Adesso vi dico però com'era il mio rotolo di domenica. Era da un pò che volevo provare il ripieno con la frutta secca: castagne, noci, uvette e macinata di maiale. Adoro il ripieno con le catstagne e in genere si mettono le prugne, che però il mio palato reputa un pò troppo dolciastre. Pensavo di aver messo insieme un ripieno molto saporito, forse troppo, invece è risultato delicato, ed è piaciuto molto a tutti.


Ingredienti:
1 petto di tacchino aperto a libro (peso circa 1 kg)
400 g. di macinata di suino
200 g. di castagne già cotte
1 manciata di uva passa
8 noci
1 fetta di pane bianco (quello per tramezzini, o pancarrè)
30 ml di latte
60 g. di grana padano grattuggiato
1 spicchio d'aglio tritato
sale, pepe, noce moscata qb
2 rametti di rosmarino
salvia secca tritata
olio evo e qualche fiocchetto di burro
2 dita di brandy
2 scalogni
spago per legare

Impastare la macinata con il pane spezzettato e ammollato nel latte per una decina di minuti. Aggiungere il resto degli ingredienti: l'aglio tritato, le noci spezzettate grossolanamente, le castagne tagliate a metà, l'uva passa (io non l'ho ammollata), il grana, 3 pizzichi di sale, pepe e noce moscata abbondanti. Terminare di impastare il tutto.
Aprire la fetta di tacchino, salare leggermente e versare al centro il ripieno. Chiudere arrotolando la carne intorno al ripieno un pò come fosse uno strudel. Potere arrotolare partendo dal lato che volete, regolatevi in base alla teglia o pirofila in cui lo cuocerete. Io avevo a disposizione una teglia molto capiente che uso per fare la pizza alta formato famiglia e così ho arrotolato la carne dal lato più lungo.
Massaggiare la carne con sale, pepe e salvia tritata in modo che aderiscano bene.
Non essendo esperta di legatura ho proceduto con tante legature separate. Una che legasse l'arrosto nel lato lungo e poi tante piccole legature lungo il rotolo distanziate di 3 cm circa che servissero nel contempo a fermare i rametti di rosmarino.
Ungere la teglia (che poi andrà in forno) con qualche cucchiaio d'olio e qualche fiocchetto di burro, portare sul fornello, aggiungere gli scalogni tagliati a metà. Rosolare la carne su tutti i lati, sfumare con il brandy e togliere subito dal fuoco (prima che evapori compleatmente) aggiungere qualche fiocchetto di burro sul rotolo prima di coprire con carta stagnola e passare in forno a 200° per un ora (io per la precisione 80 minuti).

lunedì 7 gennaio 2013

Tramezzini alla barbabietola

Per iniziare la settimana con allegria ho scelto questa ricettina. Il bello di questo post non è tanto la ricetta in sè ma la presentazione e i colori. Ho visto questa semplice idea sull'ultimo numero di Sale&Pepe e mi sono infatuata di quel bel rosa brillante che sembra quasi artificiale, invece è il colore naturale della barbabietola. Un tramezzino molto semplice e salutare, robiola frullata con un pezzettino di barbabietola. In questo caso presentato in formato finger food. La decorazione l'ho scelta in tinta (la stessa verdura ma a crudo), la rivista consigliava il verde dell'erba cipollina, può starci bene anche un olivetta nera...belli no?!
Sono anche buoni, leggeri, poco salati e lievemente dolci (infatti la barbabietola è tra le poche verdure con un alto contenuto di zuccheri).


Ingredienti:
5 fette di pane al latte per tramezzini
200 g. di ribiola
60 g. di barbabietola già cotta
barbabietola a julienne per decorazione
pizzico di sale e pepe se si vuole

In un reciente alto frullate la robiola con la barbabietola tagliata a cubetti (io ho usato il mixer ad immersione). Dividete il ripeno in tre fette di pane e spalmatelo cercando di livellarlo bene e distribuirlo su tutta la fetta. Impilare le fette, concludere con una fetta di pane senza formaggio e riporre la mattonella in frigor per almeno un oretta o più per farla compattare.
Tragliare in quadratini, decorare e servire.

Buona settimana!!!

domenica 6 gennaio 2013

Biscotti con la maionese

Fare i biscotti con... la maionese!
Si tratta davvero di una piacevolissima scoperta, friabilissimi, si sciolgono in bocca, non stancano minimamente e uno tira l'altro (ha dovuto intervenire qualcuno per togliermeli di mano!). Non ci sono aromi particolari: niente scorza di limone, niente vaniglia, nulla; ma comunque hanno una fragranza tutta particolare per via della maionese davvero molto invitante. E scommetto che nessuno a cui li farete assaggiare saprà indovinare l'ingrediente segreto, quindi se pensate che il vosto amico/a storcerebbe il naso, voi non gli dite quello che c'è dentro e lui/lei dirà solo "buonissimi".
La loro fama li precede da almeno un paio d'anni, quelle ricette che mi metto in testa di fare e poi anche se passa il tempo non mi dimentico e nel momento di ispirazione mi butto. La ricetta è quella dell'Araba felice, questi biscottini li ho trovati in molti blog ma la ricetta utilizzata è sempre quella dell'araba, la ricetta con la R maiuscola. Una delle tante volte in cui non anticipo minimamente i tempi, ma questa ricettina merita di essere diffusa!
Nella scatola di latta si dovrebbero conservare friabili come appena fatti per una settimana, ma i miei non sopravviveranno abbastanza per scorpirlo.
Volevo pubblicarli domani, per il mio lunedì dolce, ma non resisto! provateli, mi raccomando!


Ingredienti:
100 g di burro freddo
90 g di maionese fredda comprata o fatta in casa (io industriale della calvè)
40 g di zucchero semolato
270-280 g di farina circa
altro zucchero semolato, per la copertura

Tagliare il burro ben freddo in pezzi piccoli, montarlo quindi con le fruste elettriche insieme allo zucchero semolato fino ad ottenere una crema soffice e chiara.
Unire la maionese, girando con un cucchiaio e non piu' con le fruste, amalgamando bene.
Piano piano, cominciare ad unire la farina, lavorando inizialmente con un cucchiaio e poi a mano, via via che l'impasto prende consistenza, fino ad ottenere un panetto morbido ma non appiccicoso, come una pasta frolla molto morbida (a seconda della maionese usata, piu' o meno consistente, può cambiare leggermente il quantitativo di farina necessaria, nel mio caso sono bastati 275 g.).
Avvolgere l'impasto nella pellicola e farlo riposare in frigo. Io l'ho lasciato almeno un oretta per farlo indurire a sufficienza.
Con le mani formare delle palline da passare nell zucchero semolato e appiattire con le mani ed incidere con una forchetta (potete mettere le teglie 5 minuti in freezer in modo che durante la cottura i biscotti tengano la forma, io ho saltato questo passaggio ma li ho posizionati nella parte alta del forno).
Cuocere a 190° per 13 minuti, togliere dal forno e non toccare o spostare dalla teglia prima che siano freddi.

venerdì 4 gennaio 2013

Pasta al pesto di noci su fonduta di zola

Venerdì!! Questa settimana è arrivato alla velocità della luce e domani sabato di riposo, qualche piacevole impegno a parte ho programmato un weekend di cucina!
Voi fate il pranzo grande per il giorno della befana? Noi si, anche se più ridotto rispetto a quello di natale. Il piatto che posto potrebbe essere l'ideale (io però con tutta probabilità cucinerò le lasagne e l'arrosto che non ho fatto per natale).
Vi avevo promesso ricette più leggere...ma avevo in frigor questo bel pezzo di zola e qualcosa volevo farci. Il mio lui lo voleva mangiare così insieme al pane e lo punatava da diversi giorni, ma io avevo messo un divieto perchè lo dovevo ricettare insieme a qualcosa per mangiarlo volentieri anch'io (che così nature non lo amo molto).
Non potevo proporglielo con della verdura o nella prossima spesa mi avrebbe preso mezzo chilo di zola per ripicca! Così ho pensato a qualcosa di molto saporito ed molto lontano dalla verdura, e per non fare la solita pasta zola e noci le ho dato questa veste un pò nuova. Il pesto di noci, che provo per la prima volta ed è buonissimo!! (vi dirò, lo preferisco di parecchio al pesto di pistacchi che credevo insuperabile) e una fondutina di zola come letto per la pasta.
Ingredienti semplici, preparazione veloce, ottima presentazione finale!




Ingredienti:
per il pesto...
60 g. di gherigli di noce
1/3 di spicchietto d'aglio (ne serve una punta)
40 ml circa d'olio evo
40 g. di grana padano
acqua di cottura della pasta
pepe nero
per la foduta..
80 g. di zola
40 ml di latte
1 fiocchetto di burro
qualche gheriglio di noce intero per decorare il piatto
180 g. di pasta secca, formato a piacere io gemelli
per due persone

Tutto si fa negli 8 minuti di cottura dei gemelli. Buttare la pasta in acqua bollente e salata.
In un piccolo pentolino mettere il ricciolo di burro, il latte e lo zola a pezzetti, portare sul fuoco basso e far sciogliere il tutto dolcemente mescolando di tanto in tanto.
In un secondo recipiente stretto e alto mettere le noci, il pezzettino d'aglio a fettine, il formaggio (grattuggiato o tagliato a pezzettini), pepe nero quanto basta (anche secondo i gusti). Frullare il tutto con il mixer ad immersione aggiungendo l'olio a filo e dell'acqua di cottura della pasta, un paio di cucchiai. Ottenere un composto omogeneo e dall'aspetto cremoso.
Scolare la pasta e unirla al pesto (dovrebbe bastarne la metà di quello che avete preparato, il restante lo potete congelare in un bicchiere di plastica). Versare nel piatto metà della fonduta e poi la centro metà della pasta, aggiungere qualche gheriglio di noce e del pepe, facoltativo.


Assegno un nome d'arte a questa ricetta: Zola e noci a casa di Claudia
e visto che il piatto è tutta farina del mio sacco e nonostante sia una delle prime ricette dell'anno è forse il primo piatto meglio presentato della storia di carotina (e lo considero già con affetto un cavallo di battaglia meritevole di un nome d'arte), partecipo al contest di Valy del blog "Valy cake and..."


ps: con questa ricetta partecipo la contest di Veronica, di Dolci Armonie deidcato ai piatti della domenica

giovedì 3 gennaio 2013

Lasagne alla zucca, la più cliccata 2012

Le avete già viste? è vero, le avevo già postate qui! ma non sto cercando di farvele passare per una nuova proposta, le sto solo ripostando per partecipare ad una raccolta molto carina a cui sono stata invitata da Milla  del blog 'Il Mondo di Milla'.
Si tratta di svelare la propria ricetta più cliccata studiandosi le statistiche, lo scopo è cerare una raccolta delle migliori ricette del 2012 creando un pdf perfetto per i menu speciali.
La mia più cliccata è questa, le lasagne alla zucca, l'ho pubblicata il 10 ottobre ed è stata cliccata e visualizzata ben 2759 volte, che per il mio blog è tantissimo! si distanzia nettamente da qualsiasi mio altro post! MA GRAZIE!
Bè, per precisione dovrei dire che se la contende con queste polpette light di riso e piselli, ma vincono le lasagne (anche perchè le polpette sono sul blog dal primo mese della sua nascita, le lasagne solo da due mesi).
Bando alle ciancie, passiamo alla ricetta.


Ingredienti:
200 g. di zucca già pulita
200 g. di salsiccia
100 g. di stracchino fresco e morbido
1 grosso porro
100 g. circa di lasagne secche
25 g. di burro
20 g. di amido di mais
250 ml di latte
20 g. di grana padano grattuggiato
sale, pepe, noce moscata e olio evo qb
per due, un pò abbondanti 

Ridurre la zucca in piccoli cubetti, davvero molto piccoli.
Pulire il porro, tagliarlo a metà e poi a fettine sottili. Soffriggere il porro con un filo d'olio, appena è morbido aggiungere la salsiccia sbriciolandola bene con il cucchiaio di legno, dopo 5 minuti aggiungere i cubetti di zucca, coprire e lasciar cuocere una decina di minuti (il grasso della salsiccia permette che il tutto rimanga umido e non dovrebbe essere necessario aggiungere acqua).
Ho preferito lessare le lasagne in acqua leggermente salata per 4 minuti per poi stenderle su un canovaccio, invece che usarle da secche.
Per la besciamella quasta volta ho provato ad usare la maizena al posto della farina ed è molto meglio, la salsa si addensa più velocemente, è più vellutata e il sapore più "pulito".
Sciogliere il burro, mescolarlo con la maizena, lontano dal fuoco. Aggiungere il latte caldo (io lo passo in micronde), riportare sul fuoco e mescolare con cura fino ad abollizione e addensamento, aggiungere sale, pepe e noce moscata. Lasciare la besciamella liquida, solo appena addensata.
Ungere lievemente la pirofila, stendere un velo di besciamella sul fondo e iniziare con gli strati: lasagne, poco meno di metà composto di zucca e salsiccia, poco meno della metà dello stracchino a disposizione a fiocchetti ben distribuiti, qualche cucchiaio di besciamella. Così anche il secondo strato. Terminare con ultimo strato di lasagne, poca zucca e salsiccia, poco stracchino, quello che rimane, abbondante besciamella e una spolverata di grana.
Infornate a 190°, 15 minuti coperto con alluminio e altri 15 scoperto in modo che dori bene la superficie.

 
Con questa ricetta partecipo alla raccolta, la eat parade di Milla...
 
 

martedì 1 gennaio 2013

Curd di mandarino, mandarin curd

Questo post è il primissimo dell'anno che più primo non si può. Questo curd lo stavo mescolando alle ore 7.30 di stamattina, anche a capodanno non mi smentisco: sveglia presto per i cani e poi, posso riuscire a tornare a letto o rilassarmi sul divano? (in assenza di libri da leggere è impossibile) e quindi mi sono spostata in cucina dove tanti mandarini stavano per passare a miglior vita.
In genere i primi esperimenti falliscono e sapete che io sono molto umile nell'ammetterlo, invece ho trovato il curd di facilissima esecuzione e la riuscita mi ha soddisfatto. La crema è vellutata e densa, nessun grumetto, sapore molto agrumato e per nulla dolciastro o stucchevole. Avevo letto ricette che prevedevano molto più burro e molto più zucchero, altre più uova o l'aggiunta di soli tuorli. Vi posso dire che con queste dosi viene una crema niente male, non ho grandi termini di paragone non l'avendolo mai fatto o mangiato prima.
Ditemi però, è previsto che il curd abbia un sapore molto vicino a quello della crema pasticcera agli agrumi? Qualcuno mi sa dire qualcosa a riguardo? Ditemi, ditemi...
In realtà ho seguito la ricetta del lemon curd, usando però il succo di mandarino al posto del limone, riducendo molto la dose di zucchero perchè i mandarini sono più dolci, e usando la scorza di arancia perchè non sapevo se quella di mandarino fosse l'ideale. Il lemon curd è una crema di origine inglese  a base di limoni (succo e scorza), uova, burro e zucchero; subisce una lenta cottura a bagnomaria e può essere conservata nei barattoli sterili come la marmellata (non vi indico precisi tempi di conservazione perchè non li so, io ne ho fatto una ciotola abbondante ed è stata finita in un solo pasto spalmata su pandoro e panettone al posto del mascarpone), si usa spalmata su quello che si vuole la mattina a colazione, o in pasticceria per tartellete, crostate, cheesecake.




Ingredienti:
8 mandarini
2 uova intere grandi
45 g. di burro
50 g. di zucchero
scorza di arancia
1 cucchiaio di legno di farina (io farina antigrumi per pasticceria, un'alternativa sono la fecola o la maizena, va benissimo anche la farina normale setacciata con un colino)

Spremere i mandarini e sciogliere nel succo il cucchiaio di farina o amido. L'uso dell'amido è facoltativo, la crema si può addensare anche allungando i tempi di cottura, ma visto che già così i tempi sono lunghi e il succo dei mandarini è molto rispetto alle uova e allo zucchero, il cucchiaio di farina ci sta proprio).
Mettere una padella con tre dita d'acqua sul fuoco, all'interno posizionare il pentolino con il burro.
Mentre il burro si fonde sbattere le uova con lo zucchero. Aggiungere le uova al burro, mescolare, unire la scorza e il succo, continuare a mescolare.
Tenere il fuoco basso, l'acqua nella padella deve fumare, fremere ma non raggiungere il bollore. Continuare a mescolare fino da addensamento della crema, ci vorrà mooolta pazienza.
Versare in vasetto sterile o altro contenitore e far raffreddare completamente, si conserva in frigor.