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domenica 28 luglio 2013

Benny's magic muffin

La foto non è un granche, cioè, è proprio poco nitida. L'ho fatta con il cellulare. Per me il cellulare è uno strumento che serve perlopiù per farmi rintracciare sempre e ovunque (e solo questo basta a rendermelo parecchio antipatico), che si mescola alle cose nella borsa rendendosi difficile da rintracciare, troppo fragile, mi mette ansia quando suona...non lo uso per internet, mail, foto o cose di cui so a mala pena l'esistenza...è proprio un aggeggino che mi piace poco, infatti spesso mi prendo quelli usati dagli altri. In parole brevi, tra me e il cellulare non c'è feeling! Però il mio compagno ha fatto cadere la mia macchina fotografica e poi non usciva più l'obbiettivo, questi muffin li volevo proprio fotografare perchè mi sono piaciuti tanto tanto, e così cellulare fu. Forse anche la tecnologia ha un'anima perchè poi magicamente, a distanza di una settimana, dopo un pò di riposo post-trauma, la macchina fotografica ha ripreso a funzionare!
Questa ricettina viene da un libro che ho ricevuto in occasione del mio compleanno, 'La cucina etica', storico ricettario di cucina vegan, una pietra miliare insomma, con certe ricette troppo interessanti. Non c'è un motivo particolare per aver iniziato con questi muffin (ci sono ricette molto più interessanti in effetti), semplicemente avevo tante banane molto mature e tutti gli ingredienti. Di muffin banane cacao ne ho fatti tanti, ma questi sono davvero una goduria. Chi sia di preciso Benny e perchè siano magici non lo so, gli ho lasciato il loro nome (Benny's magic muffin) e via! Buona settimana!

Ingredienti:
100 g, di farina 00
70 g. di farina integrale
(la ricetta originale prevede tutta farina 00, vedete voi a piacimento)
115 g. di margarina (io la cerco a base di solo olio di semi e la uso mooolto raramente)
60 g. di zucchero di canna 
2 banane grandi o 3 piccole molto mature
Qualche cucchiaio di latte vegetale solo se serve, in caso l'impasto risulti troppo duro
la ricetta non lo prevedeva, ma io ho messo 1/2 bustina di lievito per dolci 
30 g. di cacao
Per 12 muffin

Sciogliere la margarina in un padellino a fuoco basso e aggiungere lo zucchero in modo da farlo sciogliere bene. Schiacciare bene le banane con la forchetta ottenendo una crema/purea.
Mescolare le banane con la farina e il cacao e successivamente aggiungere lo zucchero sciolto nella margarina e il lievito (se serve qualche cucchiaio di latte di soia per amalgamare l'impasto).
Passare l'impasto nei pirottini.
Infornare a 180° per 20 minuti (io ho spolverato con un pò di zucchero di canna prima di infornare, altrimenti cospargere di zucchero la velo una volta freddi).

domenica 14 luglio 2013

'Formaggio' raw di anacardi, al basilico e lime

Gli anacardi sono davvero una delle cose più ideali per fare uno spalmabile che ricorda davvero molto alcuni formaggi (non che io senta la mancanza dei formaggi, la mia cucina si è arricchita di tantissime cose che sono morbide e spalmabili senza l'ombra di formaggio). Ma nella rete e nei libri lo chiamano formaggio di anacardi, chiamiamolo così in onore della sua somiglianza.
Trovate la versione a crudo molto morbida, la versione che si compatta in frigor, con lievito alimentare o agar agar, ho trovato anche la versione simil stagionata da affettare (questa non mi ispirava nemmeno un pò, le altre si). Io sono andata su quella più semplice e veloce, senza cottura, solo anacardi, acqua e sale più aromi e erbette a piacere. Ho sostituito il limone con il lime, con gli anacardi sta benissimo. Perfetto per crostini, per i primi piatti cremosi, per panini e piadine, per tutto insomma! Tra l'altro gli anacardi non salati lì ho trovati a poco prezzo in un noto discount, quindi non ci sono scuse. In realtà io avrei un buon motivo per non acquistare mai gli anacardi, ne mangio troppi!


Ingredienti:
150 g. di anacardi non salati
2 cucchiai di succo di lime
3-4 cucchiai di acqua
6-8 foglie di basilico (o altri sapori a piacere: erba cipollina, prezzemolo, pepe, aglio)
qualche granello di sale rosa (o pochi pizzichi di sale fino)

Mettere in ammollo gli anacardi per almeno 5 ore, passato questo tempo scolarli dall'acqua e passarli ad un recipiente indicato per frullare con il minipimer. Aggiungere agli anacardi tutto il resto e frullare fino ad ottenere un composto cremoso. Rivestire una piccola ciotolina con la pellicola e schiacciare dentro il composto in modo da compattarlo bene, chiudere con la pellicola e riporre qualche ora in frigor. A questo punto, al momento di servire, potete capovolgere la formina di formaggio sul piatto di portata. L'ultimo passaggio non è obbligatorio, ovviamente.

Io l'ho messa dentro una piadina integrale di farro insieme al pomodoro. Il mio compagno d'estate mangia spesso la piadina stracchino e pomodori, volevo vedere se apprezzava l'alternativa e il punteggio è stato dieci e lode, sono contenta perchè una piccola cosa alla volta, un passetto ogni tanto, sto eliminando i prodotti animali anche dalla sua dieta senza che lui li rimpianga. Il formaggio di anacardi è cremoso, è saporito e sta benissimo insieme al pomodoro e abbiamo cenato divinamente lasciando (ipoteticamente, concettualmente) il latte di mucca al suo vitellino.


sabato 13 luglio 2013

Marmellata 'viva' di prugne

Sono tornata dal mare più vegan che mai! Chi mal sopporta questi argomenti mi può salutare senza rancori reciproci, tanto di visite giornaliere e di commenti ne ho già persi molto più della metà (dura vedersi mettere di fronte alle proprie responsabilità eh...).
Sono stata in visita in un posto bellissimo: La Fattoria della Pace Ippoasi. Una vera e propria oasi per animali, un porto sicuro dove animali tipicamente da reddito vengono salvati dal loro destino di macellazione o sfruttamento crudele e possono finire i loro giorni in pace, recuperando appieno i loro diritti animali e la loro dignità (banalmente, non essere mangiati o usati come macchine produttive, avere a disposizione il loro cibo naturale, l'aria aperta, lo spazio libero, la possibilità di socializzazione, la pace e l'immensa tranquillità che li caratterizza). Conoscerli più da vicino, anche se di sfuggita (il tempo di una visita), è stato davvero arricchente. Non basta leggere le cose, è importante anche toccarle con mano. Infatti ho accarezzato un bellissimo maialino (ero grosso, ma lo chiamo maialino perchè me ne è rimasto un ricordo molto dolce), fortunatamente con ancora una bella coda e le sue 'temibili' zanne cose che negli allevamenti tagliano da piccoli. Era un coccolone, gli piaceva farsi accarezzare la pancia, profumava di liquirizia. Un incontro nuovo per me, perchè non avevo mai avuto contatto diretto con un maiale e la cosa mi interessava particolarmente. Ora ho una nuova immagine di maiale in mente, più vicino alla realtà piuttosto che alle rappresentazioni culturali che la società ne dà. Un animale pacifico, relazionale,comunicativo, che apprezza il contatto con l'uomo, un essere degno di diritti e che non merita di diventare la pancetta che fino a  poco fa mettevo nella pasta. Ho potuto stare vicino anche ad una stupenda mucca, le mucche mi hanno sempre ispirato pace, fiducia, serenità e vicino a lei era proprio così. Era gigantesca, era libera (generalmente in montagna le trovi protette da recinzioni o corde elettriche), poteva darmi una testata quando e come voleva e invece non avevo il minimo timore. Nonostante l'uomo l'avesse delusa parecchio (passato legata alla catena) ancora era ritornata a fidarsi dell'uomo, ne apprezzava le carezze, è commovente, ammirevole se ci si pensa bene. Ma chi è l'essere superiore poi? Dipende molto dai punti di vista. Tanti altri animali, tante altre storie, come un vitellino di due anni salvato insieme alla mamma che ancora lo pulisce e sta sempre vicino a lui come qualsiasi mamma umana con un figlio piccolo (e noi li strappiamo dalla mamma appena nati tra urla strazianti e poi macelliamo i vitellini dopo pochi mesi, come siamo vili, come siamo così poco umani). Un luogo di crescita, utile soprattutto per far vedere ai nostri bambini cosa sono veramente gli animali, in questa oasi di certo non sembrano macchine produttrici di uova, latte o carne, soggetti di intrattenimento o altro...consiglio un giro a chi abita vicino a Pisa o ci passa per andare altrove (come me mentre andavo al mare).
Poi sono andata la mare è! Con i miei cani, perchè i propri compagni pelosi si portano in vacanza o si lasciano a persone che li amano, punto. Ho nuotato con i miei cani, ho riposato, ho preso il sole...
Vi lascio la ricetta di una marmellata speciale, senza cottura, senza zuccheri aggiunti e buonissima. la ricetta viene dal ricettario di 'La dieta di Eva'. Il peccato della marmellata classica è la lunga cottura della frutta e poi tutto lo zucchero che ci viene messo, invece così è fantastica e molto più 'viva'. L'ho spalmata sulle fettine di banana invece che sul pane: colazione fruttariana e crudista, il top.


Ingredienti:
250 g. di prugne secche denocciolate
acqua (240 ml)

Mettere in ammollo le prugne nell'acqua per una notte, il giorno dopo (senza buttare via l'acqua di ammollo) frullare direttamente il tutto per pochi secondi fino ad ottenere la consistenza della marmellata. 
Ne viene fuori una marmellata più simile a quella fatta in casa e non a quella ultra dolce e gelatinosa industriale.
La marmellata 'viva' si può fare anche con altri tipi di frutta disidratata come albicocche secche e fichi secchi.

Ed eccomi qui!



lunedì 1 luglio 2013

'Pan di spagna' senza uova e crema al cacao

Eccomi di ritorno dalla mia breve vacanza/lavoro e mi ritengo molto soddisfatta di me stessa, mi assegno un voto alto anche se non la sufficienza piena...sto parlando del cibo, ovviamente. Non ho mai preso un secondo piatto e quasi mai un primo piatto ad eccezione della pasta al pomodoro e basilico. Non ho mai avuto voglia di carne, pesce, risotti al burro e grana, primi piatti elaborati. Da brava neo-vegana ho provato persino un lieve ripugnanza per i cosciotti di coniglio e i pesci interi (cose che fino a poco fa mangiavo). Per otto giorni mi sono confrontata unicamente con il buffet dei contorni, non era male, c'era abbastanza scelta, ma estremamente ripetitivo: tutti i giorni le stesse verdure e sempre cucinate allo stesso modo, per una che ama mangiare la situazione si è rivelata noiosetta. Quando spuntavano fagioli o ceci in insalata mi sembravano miraggi. Devo confessare (agli amici vegani puristi, e ai non vegani che spesso mi scrivono di stimarmi per la mia scelta), in questo ordine: un dolcetto con pan di spagna  e creme, un budino, due focaccine che mi sembravano solo pomodoro e che invece presentavano del grana, una pasta che mi sembrava al pomodoro e in cui invece ho trovato della mozzarella. I dolci sono tutta colpa mia, gravi peccati di gola, il resto una mezza colpa, sia perchè il formaggio era quasi impercettibile, sia perchè dopo giorni e giorni delle stesse sei, sette verdure iniziavo a essere esasperata...inoltre mi sono beccata un intero giorno a 37 di febbre e sintomi gastro-intestinali al completo, anche in questo caso la 'disperazione' mi ha portato ad ordinare un riso bianco con il grana ma poi non sono riuscita a mangiarlo, solo l'odore mi faceva venire nausea e così non lo devo annoverare tra le mie confessioni. Subito in occasione del primo pasto, appena appoggiato il sedere sulla sedia, mi è venuto naturale dire a tutti che non mangio nessun prodotto di origine animale e farla finita lì con le incertezze. Come pensavo il mio piatto di sole verdure è stato notato subito, e subito ha dato origine a interrogativi e curiosità. Ma una volta detto il motivo devo dire che la cosa non è interessata a nessuno e che non sono stata sottoposta a grandi interrogatori o dibattiti, sono stata a mio agio...in un certo senso meglio, sotto un altro punto di vista peccato che a nessuno interessi, ma per me meglio così!
Non sono una che ama il dolce più del salato, sono golosa in generale, ma i dolci, in certi momenti hanno un potere così confortante, calmante, appagante che non ho saputo farne a meno in mancanza dei cibi di casa mia. Anche la tortina di 'pan di spagna' (tra virgolette) e 'crema pasticcera al cacao' (tra virgolette) è stato un dolcetto di conforto: l'ho fatta prima di partire, diciamo per salutare in modo speciale il mio compagno che abbandonavo per 8 giorni. Sapete che ogni tanto con i dolci mi piace sperimentare preparazioni vegan base che imitino le cose che classicamente si usano in pasticceria, questa è stata la volta del pan di spagna senza uova. Questa base non è leggerissima come il pan di spagna classico ma davvero molto simile e perfetta da farcire. Io non avevo lo stampo della misura giusta e ho fatto due dischi da sovrapporre, anche questa è un ottima soluzione per assemblare una semplice torta farcita, la base è davvero buona, posso dire lo giuro! La ricetta del pan di spagna senza uova l'ho trovata su cookaround, l'ho un pò personalizzata e fatta mia.
Con il latte di soia al cacao, seguendo la ricetta della crema pasticcera che avevo già postato qui ho fatto una crema molto vicina al tipico budino al cioccolato, bastano pochi grammi di frumina in più per fare un perfetto budino senza uova.


Ingredienti:
120 g. di farina 00
70 g. di frumina
75 g. di zucchero di canna chiaro
60 g. di margarina (da olio di semi)
1 bustina di lievito
scorza di un limone bio
pizzico di sale
1 cucchiaio colmo di sciroppo di agave
155 ml di latte vegetale o acqua
nota: dosi per un disco di 18 cm di diametro da tagliare a metà per farcire
per la crema
500 ml di latte di soia al cacao
40 g. di frumina
10 g. di cacao amaro
2 cucchiai di zucchero di canna

Per la torta iniziare lavorando margarina e zucchero con le fruste elettriche fino ad ottenere una crema. Aggiungere farina e frumina lavorando con il cucchiaio di legno e ottenere un composto sbricioloso. Unire la scorza di limone abbondante.
Iniziare ad aggiungere latte o acqua (l'ho provata con entrambe le cose e viene ugualmente bene), mescolare inizialmente con il cucchiaio e appena la farina è abbastanza bagnata passare alle fruste elettriche in modo da amalgamare velocemente e rompere eventuali grumi di farina. Aggiungere lo sciroppo di agave (lo sciroppo di agave dona un leggero sapore come di miele e ammorbidisce l'impasto, è ottimo e permette di ridurre un pochino lo zucchero), aggiungere il lievito, azionale le fruste elettriche. Versare nello stampo passato di margarina e ben infarinato. Con lo stampo di diametro 18 cm viene un disco abbastanza alto per essere diviso in due metà. Io ho usato uno stampo da 24 cm e raddoppiato le dosi di impasto per fare due dischi.
Infornare a 180° per 25-30 minuti, forno statico. 
Per la crema, passare il fondo del pentolino che volete usare con poca margarina, versare nel pentolino il latte freddo, non tutto, solo 400 ml. Usare le restanti 100 ml per sciogliere bene frumina e cacao, una volta che sono ben sciolti unire al pentolino e portare sul fuoco. Quando inizia a scaldarsi aggiungere lo zucchero. 
Portare a bollore continuando a mescolare, fuoco basso (ci vorranno meno di 10 minuti) spegnere e far raffreddare prima di farcire.