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mercoledì 28 agosto 2013

Crostata alle pere, fondente e mandorle

Questa crostata è buonissima, la frolla all'olio senza uova è l'ideale per un bel ripieno di frutta e cioccolato, così buona che questo fine settimana me la rifaccio (ho la scusa, bisogna salutare una persona che parte per un bel pò). La faccio tutti gli anni per il compleanno del mio ragazzo e quest'anno era la prima volta che questa torta doveva essere vegana. Ha passato il test. La frolla non è burrosa, ma questa non mi è mai sembrata una grande perdita, per renderla più interessante ho sostituito parte della farina con le mandorle tritate. Oggettivamente buonissima (per tutte le ricette vegan ben riuscite la modestia va messa da parte, tanto orgoglio vegano)! La ricetta della frolla è di Montersino, il mio zampino l'ho già specificato!
Per chi mi ha scritto in privato chiedendomi come si sta da vegani, se la salute migliora, se si devono prendere integratori oggi mi sento di raccontare che ho preso la mia prima pastiglina di B12. Mi sono informata molto e credo che tutte le altre carenze dipendono da noi, si possono evitare se si segue una dieta corretta, ce le possiamo causare trascurando cibi importanti, non prestando attenzione alle qualità nutritive di ciò che mangiamo. Per la B12 non vale questo discorso, non dipende da noi, il mondo intero 'soffre' una carenza di questa vitamina dovuto a impoverimento dei terreni, all'abitudine di lavare bene i cibi che si mangiano, anche la carne che compriamo è quella di un animale che ha assunto un integratore perchè altrimenti attraverso il mangime ordinario non avrebbe assunto i minerali necessari per dare valore nutritivo alla sua carne...io per sicurezza ho deciso di ricorrere all'integratore come misura preventiva, così non dovrò mai intervenire su una futura carenza di una vitamina essenziale per il sistema nervoso (dopo aver sentito raccontare di una ex vegana che ha smesso a causa di questa carenza ho deciso di non prendermela più comoda).
Questo per prudenza. In generale non ho mai preso integratori ma non ne ho mai avuto meno bisogno! Devo dire che da quando sono vegana sono dimagrita un pò, mi si è attenuata l'allergia con tutti i suoi sintomi, non ho più sofferto dell'asma che in genere a luglio mi accompagnava inevitabilmente, in genere ho più energia e concentrazione, tendo a fare pensieri più positivi e sappiate che si sono dimezzati anche i dolori del ciclo.
Chiudi la parentesi e vi lascio la torta!



Ingredienti:
120 g. di mandorle tritate (farina di mandorle) e 380 g. di farina 00
(la ricetta originale prevede 500 di farina di farro)
200 g. di zucchero di canna
70 ml di olio evo
70 ml di olio di semi
125 g. di aqua
12 g. di lievito chimico per dolci
scorza di limone bio
pizzico di sale
per il ripieno
120 g. di cioccolato fondente
5 pere mediamente mature
3-4 biscotti digestive
2 manciate di mandorle tritate
2 cucchiai di zucchero di canna

Ho impastato la frolla servendomi del robot da cucina. Prima ho tritato finemente le mandorle riducendole a farina, ha aggiunto farina 00 e zucchero e azionato in modo da rendere più fine lo zucchero di canna grezzo. Ho aggiunto la scorza, il sale, il lievito. Ho unito per ultimi olio e acqua. Ho azionato fino ad ottenere una palla di impasto omogenea, è molto morbida ma si rassoda in frigor dove deve riposare a lungo (io la mattina per la sera).
Ho ripreso la pasta e l'ho lavorata subito usandone 1/2 per il disco inferiore (teglia da 26 cm di diametro rivesita di carta forno, la pasta l'ho setsa direttamente sul disco di carta forno con cui poi ho rivestito la teglia a cerniera). Sulla pasta ho proceduto con gli stati di farcitura: qualche manciata di biscotti e mandorle tritate, le pere a fettine, il cioccolato tritato e un cucchiaio di zucchero di canna.
Ho chiuso con un secondo disco di frolla premendo bene i bordi. Bucherellato con una forchetta e infornato a 165° per 40 minuti.

venerdì 23 agosto 2013

Tartufini datteri e mandorle

Sto preparando una crostata per il compleanno del mio compagno (frolla veg alle mandorle e ripieno di fondente e pere) e così mi sono tornati in mente questi dolcetti che non avevo ancora postato.
Questi sono I TARTUFINI con tutte le maiuscole, davvero troppo buoni tanto che sono in programma per Natale in compagnia, non posso rifarli prima perchè ne mangerei una vagonata (parentesi, io sto iniziando a pensare all'autunno, alla zucca, al Natale e a come farò a farmi un bel pandoro vegan senza pasta madre...ciao estate, sei la mia preferita, ma anche la zucca e il Natale).
Intanto sbrigo la faccenda dei meriti. La prima volta che ho letto la ricetta dei baci raw è stato su 'La Dieta di Eva' a base di uva passa e mandorle, l'idea dei datteri mi è venuta leggendo il blog della mia 'nocciolina' preferita, inoltre ho visto usare mandorle e datteri come base per la raw cheesecake da Cesca...io ho messo il mio zampino: crema di mandorle, sa leggermente di burro salato, leggermente di burro di noccioline e soprattutto di mandorle, troppo buona (è della Rapunzel e la trovate da Naturasì, vale la pena provarla almeno una volta!).
Questi dolcetti non prevedono cottura, si tratta solo di tritare insieme, finemente, datteri morbidi e mandorle. Poi si fanno le palline e si rotola in cacao o farina di cocco. A chi pensa che gli ingredienti siano troppo minimal consiglio vivamente di provare!


Ingredienti:
200 g. di datteri morbidi
200 g. di mandorle (con o senza pelle, fate voi, io con)
1 cucchiaio di sciroppo di agave
2 cucchiai di crema di mandorle (facoltativo, ma buono buono)
cocco grattuggiato
cacao amaro

Snocciolare i datteri, unire le mandorle e tutto il resto. Versare nel robot da cucina o comunque in un tritatutto abbastanza capiente e azionare fino ad ottenere un impasto leggermente granuloso ma omogeneo e legato. Con i palmi delle mani formare delle palline grandezza di una noce, rotolare in cacao o cocco.
Io li ho conservati in frigorifero dove migliorano e diventano leggermente più compatti.


Ho letto questa frase in giro per il web, ve la lascio come saluto di fine post, mi sembra possa far riflettere...
"Tutti gli esseri viventi tremano di fronte alla violenza, tutti temono la morte, tutti amano la vita. Perchè chi ha aperto gli occhi una volta non li chiuderà mai più"

mercoledì 21 agosto 2013

Falafel di ceci e maionese di avocado

Con le polpette vegan non ho ancora raggiunto grandi risultati, fatta eccezione per queste, che dopo due esperimenti poco entusiasmanti finalmente mi sono venute davvero bene. La prima volta che mi hanno spiegato la ricetta sono rimasta stranita dal fatto che i ceci si impolpettano da crudi, tritati finemente dopo un lungo ammollo, poi si friggono le polpette, nessun'altra cottura intermedia. La prima volta che l'ho sentito mi è sembrato improbabile e invece...Si possono fare anche con le fave, tritate da crude dopo una notte di ammollo (non ho sperimentato di persona).
La prima volta ho ammollato i ceci per meno di 24 ore e le ho cotte la forno, mi sono sembrate delle polpette insignificanti...
Nel frattempo ho scoperto che qui da me, gli arabi da cui prendevo spesso il kebab alle falafel, le fanno con le uova, e io che ho chiesto informazioni sperando di scoprire qualcosa di utile ho scoperto solamente e tristemente che spesso ho mangiato non vegan senza saperlo, mannaggia (cliente perso)! Ma non mi sono arresa, ho provato una ricetta che prevedeva ceci cotti e farina di ceci (risultato ancora peggio del primo).
La cosa fondamentale alla terza volta è stato un ammollo dei ceci infinito, più di 36 ore cambiando l'acqua ogni 12 ore più o meno. A dirlo fa passare la voglia, sembra noioso, in realtà è molto pratico, basta calcolare con un attimo di anticipo per quando intendiamo friggerle, poi per versare i ceci in un contenitore, riempire d'acqua e cambiarla un paio di volte non direi che ci vuole molto, il tempo si trova. Dopo si tratta solo di sbattere ceci e tutto il resto in un robot da cucina, tritare a lungo fino ad ottenere un impasto bello fine. Con l'ammollo lungo l'impasto viene bello morbido. Consiglio la frittura, il risultato è tutta un'altra cosa rispetto al forno ( poi non friggerò più per un secolo, probabilmente fino alla prossima estate, quindi si poteva fare). Appena toccano l'olio caldo si rassodano all'istante, questa sostanza legante sprigionata dai ceci crudi (come nel caso della farina di ceci) è portentosa.


Ingredienti:
300 g. di ceci crudi già ammollati (tassativamente ceci secchi, ammollo di 36 ore)
1 cipolla rossa bella grande
2 spicchi di aglio
1 mazzetto di prezzemolo
1/2 cucchiaino di semi di cumino
1/2 cucchiaino di semi di coriandolo
sale, pepe
olio di semi per firggere
sesamo o gomasio (facoltativo)

Prendere i ceci scolati dall'acqua di ammollo e versare nel recipiente del robot da cucina aggiungendo tutto il resto degli ingredienti: la cipolla a fette, l'aglio spezzettato, il prezzemolo, poco sale e del pepe. Azionare e tritare fino a quando il composto è fine e omogeneo (come dovrebbe essere un impasto per polpette). I semi di coriandolo e cumino è meglio tritarli un pò prima di aggiungerli al composto. Azionare di nuovo per amalgamarli. Far riposare l'impasto in frigor.
Formare delle palline premendo l'impasto con le mani, grandezza di una noce sue per giù, e buttare nell'olio caldo (io ho usato tre dita d'olio in un wok, non è necessario che la polpetta affondi nell'olio, basta rigirarla spesso per far si che non diventi troppo dorata solo da un lato). Appena sono dorate scolare e spostare sulla carta assorbente. Io le ho rotolate ancora calde nel gomasio. Si possono rotolare nel sesamo ancora calde o impanarle nel sesamo prima di buttarle nell'olio (comunque il gomasio, che unisce il giappo con l'arabo, è buonissimo).

Io ho esagerato e ho aggiunto insalata di pomodori datterini e 1/2 avocado.
Maionese di avocado fatta frullando 1/2 avocado con sale, pepe, 1 cucchiaino scarso di senape, 1 cucchiaio e poco più di succo di limone. Senza aggiunta di altri grassi a quelli naturalmente presenti nell'avocado viene una salsa dalla consistenza identica alla maionese e dal gusto più delicato (senza colesterolo ma ricca di potassio,acidi grassi 'buoni' come gli omega3, antiossidanti e vitamine).
L'idea della maionese di avocado l'ho presa qui da Cesca.


venerdì 16 agosto 2013

Patè di piselli e basilico

Ogni tanto faccio ritorno, per questo semplice paté valeva la pena passare di qua e lasciarne un segno. Si tratta di pisellini verdi frullati con qualche semplice ingrediente in più, ma come fanno spesso le cose semplici è sorprendentemente interessante. Questa volta la mia fonte è stata 'La Cucina Etica', un ricettario che consiglio vivamente soprattutto a chi non è vegano ma vuole variare la sua alimentazione e guadagnare in salute (vedo che a chi è vegano da qualche anno, a differenza di me che lo sono davvero da poco poco, non manca di certo la creatività in cucina) avere questo ricettario sotto mano è un ottimo aiuto per aggiungere alla solita dieta qualche ricetta originale con i legumi, con il tofu, con la frutta secca...non c'è nessuna stranezza in un ricettario vegan, ma tante ricette alternative si! Se il mondo ci fornisce tanti tipi di alimenti perchè limitarsi a quelli tipici di una dieta onnivora?!
Sul sito 'Vegan300'si trovano tante delle ricette presenti sul libro.
Tante volte mi soffermo a pensare sul perchè ci ho messo tanti anni ad aprire i miei orizzonti alimentari, perchè così spesso la domenica mi facevo l'arrosto di animali che un tempo respiravano con il mondo di cose che potevo cucinarmi, sarebbe bastato variare l'alimentazione un pò di più per essere già meno di peso all'ambiente a agli animali. Memore dei tempi non molto lontani in cui in ogni pasto faceva capolino un ingrediente animale devo dire di apprezzare molto chi non è vegano o vegetariano, ma non si limita alla classica frase 'io non ce la farei', ma varia tanto la sua cucina e alterna pasti del tutto vegetali a quelli non, si interessa a ricette alternative, già questo è un modo più etico e sostenibile.


Ingredienti:
400 g. di piselli freschi o surgelati (in alternativa piselli secchi)
1 cipolla rossa di tropea
1 spicchietto d'aglio se si vuole
1/2 limone spremuto
una decina di foglie basilico
sale, pepe, olio evo

Tritare la cipolla, soffriggere un paio di minuti in un filo d'olio e aggiungere i piselli. Se i piselli sono freschi cuocere una decina di minuti con il coperchio, se sono surgelati cuocere una decina di minuti senza coperchio perchè si asciughi l'acqua (se sono quelli secchi vi serve del brodo vegetale e parecchio tempo in più!).
Spostare in un recipiente con bordi alti, unire i restanti ingredienti e frullare con il mixer ad immersione fino ad ottenere una crema omogenea.Far intiepidire e riposare un pò in frigor. 
Dopo di che munirvi di qualche buon crostino! Io ho usato questo paté per farcire una piadina (vegan) insieme a rucola e datterini, l'ho usato su crostini integrali e su pane tostato, è buonissimo!